Latina

Da evitare assolutamente (a proposito di uno spettacolo teatrale)

27 ottobre 2015
Francesco Masala

Quando in una bilancia con due piatti si toglie peso a un piatto, l’altro sale.
Se nel confronto Allende – Pinochet si descrive Allende come un idiota, se si dice che è sua la colpa del golpe e del terrore e della dittatura terribile dei militari, per non aver ceduto ai militari e agli Stati Uniti, e che la rivoluzione è un sogno borghese, è chiaro che si stanno tessendo le lodi di Pinochet e dei suoi.
Chissà se fra i finanziatori di questa opera di revisionismo ci sono gli eredi di Pinochet, che hanno depredato il Cile (qui), o magari i familiari e amici di Allende, esiliati e uccisi, come il ministro Orlando Letelier, ammazzato a Washington nel 1966, a 44 anni (qui).
Se c’è un caso in cui si deve essere manichei è questo, senza se e senza ma.
Quello che fanno questi giovanotti, in italiano si chiama revisionismo, che poi siano sfacciati e dissacranti (qui) perché dicono che papa Francesco è un pedofilo, che Thatcher si allargava l’ano, perché l’attrice si toglie il reggiseno e vuol fare un pompino, a me non ha fatto ridere e non farà ridere.
C’è chi parla bene di questo spettacolo (vedi qui o qui o qui), bontà loro.
Io sto con Les Inrockuptibles, che dicono che questo spettacolo è da evitare assolutamente (“A éviter de toute urgence”, qui).
In giro per il mondo molti dicono che questo spettacolo è una vergogna(qui e qui, per esempio, con parole chiare e inequivocabili, senza compromessi).
Anche l’Associació Allende a Tarragona (leggi qui) denuncia lo schifo dello spettacolo.
Siccome siamo d’accordo con Che Guevara (la cui immagine gli attori strappano tanto allegramente durante lo spettacolo, è finzione, lo sappiamo tutti) che diceva "O siamo capaci di sconfiggere le opinioni contrarie con la discussione, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le opinioni con la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell'intelligenza", lasciamoli pure esprimere i giovanotti: noi sappiamo che questo spettacolo “es una mierda”, una merda schifosa, venata di un fascismo soft, tanto è finzione.
Leggo che le scuole portano gli alunni e vai di standing ovation, è uno spettacolo cool, un giorno di vacanza, tanto con la storia arrivano alla prima guerra mondiale e il Cile è così lontano.
Mala tempora currunt.
Dice John Berger (sembrano parole scritte per quest’occasione):
La memoria implica un atto di redenzione. Ciò che è ricordato è salvato dall’annullamento. Ciò che è dimenticato è stato rinnegato. Se tutti gli eventi sono visti istantaneamente da un occhio soprannaturale, al di fuori del tempo, la distinzione fra ricordare e dimenticare si trasforma in un giudizio, in un atto di giustizia, grazie al quale il riconoscimento equivale a essere ricordato e la condanna a essere dimenticato.
Per chi pensa che Salvador Allende non sia stato un deficiente, ma uno dei grandi del Novecento, ecco un intervista a S.A. di Roberto Rossellini (qui), e due grandi film di Patricio Guzman (qui e qui).

I revisionisti si astengano e si guardino e riguardino La imaginación del futuro, magari al teatrino di CasaPound.

 

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