Guatemala: le brutte facce della presidenza di Jimmy Morales
L’ingresso ufficiale di Morales al palazzo presidenziale però è stato subito macchiato dall’arresto di César Cabrera Mejía, avvenuto il 6 gennaio, a causa del suo coinvolgimento nelle attività di contrainsurgencia all’inizio degli anni ’80. Cabrera Mejía non era una persona qualunque, ma il principale candidato alla carica di Ministro de Gobernación nelle intenzioni del presidente Morales, oltre a caratterizzarsi come uno degli uomini più influenti nella cerchia del nuovo mandatario guatemalteco. Non è l’unico problema che si trova a dover fronteggiare Morales: insieme a Cabrera Mejía, infatti, è stato disposto l’arresto per Edgar Ovalle Maldonado, anch’esso braccio destro del presidente ed eletto tra le fine del partito di estrema destra Frente de Convergencia Nacional, la creazione di Morales che gode di un’ampia maggioranza all’Assemblea legislativa. Su Edgar Ovalle Maldonado pende la stessa pesante accusa che incombe su Cabrera Mejía: delitti contro l’umanità e sparizione forzata negli anni più cruenti del lungo periodo di governi militari succedutisi nel paese. Non è poco che, nell’attuale contesto storico del Guatemala, ne sia stato disposto l’arresto, ma non si può non constatare con amarezza che nessuno a livello internazionale si è mosso per denunciare la presidenza di Morales e del suo governo come una banda di impresentabili, poiché tutti sono impegnati nel più redditizio tiro al bersaglio nei confronti di Maduro e della rivoluzione bolivariana. Eppure il curriculum di César Cabrera Mejía parla chiaro: già uomo dell’ex presidente Otto Pérez Molina (travolto dagli scandali per corruzione insieme alla sua vicepresidente Roxana Baldetti e costretto alle dimissioni) nello staff del Ministero della Sanità, è stato da sempre molto vicino a José Quilo Ayuso, fondatore di Avemilgua, l’associazione dei veterani militari guatemaltechi che costituiscono la base elettorale principale del Frente de Convergencia Nacional. Impiegato al dipartimento della Sicurezza durante il governo di Vinicio Cerezo Arévalo, dal 1986 al 1990, Cabrera Mejía è implicato nella morte, tra gli altri, dell’antropologa Myrna Mack e del giornalista Julio González Gamarra, oltre che nell’attentato contro Byron Barrera, anch’esso giornalista, nel corso del quale perse la vita sua moglie. Del resto Cabrera Mejía era già avvezzo a crimini di questo tipo (avvenuti tutti nel 1989): tra il 1982 e il 1983, sotto il sanguinario Ríos Montt, aveva fatto parte dell’intelligence (leggi polizia politica) insieme a Felipe Miranda Trejo, di Avemilgua e tra i leader delle spietate patrullas che rapivano e torturavano gli oppositori politici. Se questo è il curriculum di Cabrera Mejía, quello di altri esponenti del governo Morales non è migliore. Aura Leticia Teleguario, che ha ottenuto il Ministero del Lavoro, ha lavorato per Usaid, l’agenzia Usa mascherata da organizzazione umanitaria in realtà specializzata nel fomentare i colpi di stato (vedi i molteplici tentativi di destabilizzare Cuba e Venezuela) e attualmente è membro di Fundesa,
In questo contesto preoccupa anche la partecipazione del paese all’Alianza para
Ancora una volta, a farne le spese, sarà la popolazione guatemalteca, stanca di sprofondare sempre più in fondo a un baratro da cui ogni volta è sempre più difficile riemergere.
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