Latina

Honduras in piena crisi dei diritti umani

La Sesta Missione della UITA presenta rapporto preliminare
16 maggio 2017
Giorgio Trucchi

Conferenza stampa UITA a Tegucigalpa (Foto G. Trucchi | Rel-UITA)

Durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di media nazionali e agenzie internazionali, la Sesta missione della UITA1 in Honduras ha evidenziato la grave crisi dei diritti umani in cui si dibatte la popolazione e l’intero Paese, come effetto del colpo di Stato del 2009.

“Il problema della terra si aggrava. Sono in aumento le vessazioni sistematiche e la repressione contro chi difende i diritti umani e i beni comuni, contro le popolazioni indigene e nere, le donne e la comunità Lgbti”, ha dichiarato Gerardo Iglesias, segretario regionale della UITA, dopo la lettura del rapporto preliminare.

Iglesias ha inoltre affermato che il governo honduregno continua a flessibilizzare e precarizzare il mercato del lavoro, a limitare la libertà di espressione attraverso la criminalizzazione e la persecuzione giudiziaria delle organizzazioni e famiglie contadine. Tutto nella più assoluta impunità.

- Galleria fotografica della conferenza stampa

“L’impunità continua a essere il combustibile della macchina del terrore. L’impunità spara e ricarica le armi contro tutti coloro i quali rifiutano di rassegnarsi e abituarsi alla fame, al degrado ambientale, alla povertà, alla mancanza di lavoro e ai lavori-spazzatura che non permettono alle persone di uscire dal circolo vizioso della miseria e della disperazione”, ha segnalato il dirigente.

Dal 2 all’8 maggio, la Missione si è riunita, tra gli altri, con il Comitato dei famigliari dei detenuti scomparsi in Honduras, Cofadeh, l’Unione dei sindacati dei lavoratori dell’alimentazione e le bevande dell’Honduras, Ustabh, la Rete dei sindacati della maquila, la Piattaforma agraria regionale dell’Aguán, il Movimento unificato contadino dell’Aguán, Muca, l’Organizzazione fraternale nera honduregna, Ofraneh, l’Associazione per una vita migliore per le persone con Aids in Honduras, Apuvimeh e il Collettivo Lgbti.

Ha inoltre visitato La Esperanza, Intibucá, per conoscere e ascoltare dalla voce dei famigliari della dirigente indigena Berta Cáceres e dei rappresentanti del Consiglio civico delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras, Copinh, quali siano le loro richieste di fronte a tanta impunità, 14 mesi dopo il brutale omicidio dell’attivista.

“È urgente e necessario togliere il velo di segretezza e impunità che circonda il caso dell’omicidio di Berta Cáceres. Lei aveva opportunamente denunciato alle autorità competenti che la sua vita era in serio pericolo, ma non ha mai ricevuto una risposta concreta, diventando così un caso di morte annunciata”, ha dichiarato il segretario regionale della  UITA.

Di fronte ai media, la Missione ha informato in modo esaustivo sulle riunioni realizzate con il Pubblico ministero e con il ministro del Lavoro, durante le quali sono stati toccati temi che riguardano sia il problema dell’accesso alla terra, sia le manovre delle imprese per continuare a esternalizzare i posti di lavoro e rendere sempre più precario l’impiego.

“Siamo preoccupati per quello che sta succedendo nel sud del Paese, dove la multinazionale irlandese  Fyffes continua a negare a centinaia di lavoratori e lavoratrici delle piantagioni di meloni il loro diritto costituzionali a organizzarsi sindacalmente, diritto concesso dalle convenzioni internazionali ratificate dall’Honduras”, ha avvertito Iglesias.

Una situazione già di per sé complicata che è diventata ancor più preoccupante dopo l’attentato dello scorso 13 aprile contro i fratelli Moisés e Misael Sánchez, entrambi membri del sindacato. Di fronte a questa grave situazione di violazione dei diritti, lo scorso 4 maggio la multinazionale Fyffes è stata sospesa come membro dell’Iniziativa del Commercio Etico (ETI, nella sua sigla inglese), la cui sede è a Londra.

“A livello internazionale già non si parla più dell’Honduras. Le autorità vogliono far credere che qui va tutto bene, che il livello di violenza si è abbassato, che aumentano i posti di lavoro, che il paese migliora e che ci stiamo lasciando i problemi alle spalle. Per questo motivo è importante che questa nuova missione della UITA abbia potuto rendersi conto della realtà che viviamo quotidianamente”, ha detto Carlos H. Reyes, membro del Comitato esecutivo mondiale della UITA.

La missione si è presa l’impegno di redigere un rapporto finale che sarà presentato all’opinione pubblica internazionale e di discuterlo il prossimo giugno durante la 106° sessione della Conferenza internazionale del lavoro dell’Organizzazione internazionale del lavoro, Oil, e  nel 27° Congresso mondiale della UITA che si svolgerà in agosto a Ginevra.

“La missione si ritira domani (9 maggio), però le nostre organizzazioni affiliate e amiche rimangono qui. Fanno parte della nostra famiglia. Vogliamo contribuire alla verità e alla democrazia, per fare in modo che in questo paese quanti difendono i diritti umani, i beni comuni e la terra, il lavoro dignitoso e la libertà di organizzarsi sindacalmente, non vengano più perseguitati alla stregua di terroristi e in totale impunità”, ha concluso Gerardo Iglesias.

 

Fonte originale: Rel-UITA

 

Altre gallerie fotografiche:

- Trabajadoras meloneras de Fyffes

- Plataforma Agraria del Aguán, Muca, Ofraneh

- USTABH y Red de Sindicatos de la Maquila

- Primero de Mayo


1 Unione internazionale dei lavoratori dell'alimentazione, dell'agricoltura, del turismo, del tabacco e delle industrie connesse

Note: Traduzione: Giampaolo Rocchi
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)