"Ripartiamo da qui, sempre in lotta"
Unità, antimperialismo, anticolonialismo e una piattaforma politica da sinistra
"Dopo più di cinque secoli di dominazione e lotta indigena e popolare per l’emancipazione, per la prima volta nella storia dell’America Latina e dei Caraibi, i popoli sono riusciti a ottenere importanti risultati sociali e politici, tra cui il controllo di spazi istituzionali che offrono la formidabile opportunità e l’enorme sfida di sviluppare processi rivoluzionari di trasformazione o comunque una riforma sociale progressista”, si legge nella parte iniziale del documento approvato all’unanimità da più di 300 delegate e delegati provenienti da 22 nazioni della regione.
Processi che – come spiega il documento – stanno affrontando i “feroci attacchi provenienti dall’imperialismo, dalle destre e dalle forze oligarchiche al loro servizio”, per questo è necessario creare “una piattaforma politica da sinistra”, per raggruppare le forze progressiste, creare un fronte comune continentale antimperialista e rilanciare i processi di integrazione latinoamericana e caraibica.
Il documento Consenso de Nuestra America rappresenterà lo strumento privilegiato per il dibattito, la consultazione e l’elaborazione di strategie comuni dei popoli in lotta.
"Dobbiamo far crescere e rafforzare l’unità delle forze progressiste e rivoluzionare all’interno di ogni paese e a livello continentale, compiere un salto di qualità nei nostri meccanismi organizzativi, che ci permetta di definire una strategia e dei programmi comuni a tutte le forze di sinistra del continente”.
Altri obiettivi incorporati nella Dichiarazione sono la creazione di un nuovo modello politico, economico e sociale all’interno del quale i cittadini possano decidere le politiche pubbliche, prendere decisioni, definire un quadro d’azione per le autorità elette e verificare il loro adempimento, inoltre la creazione di un fronte culturale e comunicativo antiegemonico.
Sono state anche approvate diverse risoluzioni, tra queste il rifiuto alla guerra non convenzionale e di ampio spettro, economica e mediatica, contro il Venezuela – il Forum si è dichiarato in stato di allerta e in sessione permanente –, il sostegno al processo di pace in Colombia e la condanna della strategia dell’estrema destra per boicottarlo.
Il 23° Incontro del Forum di Sao Paulo si è anche solidarizzato con i governi di El Salvador e Nicaragua soggetti a violenti e ripetuti tentativi di destabilizzazione.
"Questo spazio di dibattito e consultazione della sinistra latinoamericana e caraibica esce rafforzato da questo nuovo incontro. Siamo la prova vivente che è possibile governare con un altro tipo di progetto. Un progetto che stimola il vero sviluppo, l’inclusione sociale e il benessere per tutti e che rappresenta un’alternativa reale al progetto neoliberista fomentato dagli organismi finanziari internazionali.
Contiamo con risultati importanti e con un’eredità significativa per i popoli e per l’umanità. Queste giornate di intenso dibattito e di ricerca di consenso e unità ci riempiono di forza, determinazione e allegria. Per continuare a lottare e resistere contro gli attacchi e costruire le vittorie di cui abbiamo bisogno. Ripartiamo da qui, sempre in lotta” ha detto Monica Valente, segretaria esecutiva del Forum, durante l’atto di chiusura.
Fonte originale (+ foto): LINyM
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