Latina

Dopo l’approvazione del Nica Act, il Nicaragua chiederà agli Usa risarcimento per la guerra degli anni 80

"Il Nica-Act rappresenta il continuismo delle politiche d’ingerenza imperialista
degli Stati Uniti in Nicaragua"
29 luglio 2017
Giorgio Trucchi

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Il governo del Nicaragua ha condannato l'approvazione in commissione Affari esteri della Camera degli Stati Uniti del disegno di legge noto come Nica Act (Nicaraguan Investment Conditionality Act of 2017), presentato nel 2016 dai deputati cubano-statunitensi Ileana Ros-Lehtinen (repubblicana) e Albio Sires (democratico) e riproposto quest’anno.

Il disegno di legge, che se approvato da entrambe le Camere costringerebbe il governo degli Stati Uniti a opporsi a qualsiasi prestito da parte degli organismi di credito multilaterali al Nicaragua, sarà ora inviato alla camera bassa per la discussione e votazione.

Secondo i promotori della legge, l'iniziativa legislativa avrebbe l’obiettivo di obbligare il governo di Daniel Ortega a “ristabilire la democrazia e realizzare elezioni libere e trasparenti”.

Lo scorso anno, membri del partito di opposizione Movimento di rinnovamento sandinista, Mrs, del Movimento per il Nicaragua, MpN, e di organismi dei “diritti umani” si sono recati negli Stati Uniti per riunirsi con la stessa Ros-Lehtinen. Durante l’incontro sono state sollecitate misure di pressione contro il governo sandinista.

La “società civile nicaraguense” riunita con i falchi statunitensi

L’economista Néstor Avendaño ha dichiarato che le conseguenze dell’approvazione del Nica Act ricadrebbero sul settore più povero della popolazione. Al momento, la Banca interamericana di sviluppo, Bid, e la Banca Mondiale prestano annualmente al settore pubblico del Nicaragua circa 250 milioni di dollari destinati a programmi e progetti di investimento.

“Questa somma rappresenta il 62% dei prestiti ufficiali ricevuti da fonti bilaterali e multilaterali di cooperazione” ha affermato Avendaño a Informe Pastrán.

Che le relazioni tra il Nicaragua e gli Stati Uniti stiano cambiando in peggio è dimostrato dalle recentissime dichiarazioni dell’ambasciatrice statunitense Laura Dogu.

Per la prima volta da quando ha preso possesso dell’incarico diplomatico la Dogu ha rivolto forti critiche al governo nicaraguense, dicendo che a Washington “c'è grande preoccupazione per la vicinanza del presidente Ortega alla Russia” e per come “il Nicaragua ha difeso l'amministrazione del suo omologo venezuelano, Nicolás Maduro”, durante le sessioni dell’Assemblea generale dell’Organizzazione degli stati americani.

Esprimere la propria solidarietà al governo venezuelano e al suo progetto costituente sembrano essere elementi sufficienti a innescare vecchie pratiche colonialiste mai sopite.

Nicaragua chiede risarcimento per aggressione

L'approvazione del Nica Act è stata pertanto condannata dal governo nicaraguense, che ha annunciato l'avvio di un procedimento giudiziario per chiedere agli Stati Uniti il pagamento di un risarcimento multimilionario – si parla di circa 17 miliardi di dollari – per i danni subiti dal paese centroamericano a causa dell’aggressione militare degli anni 80.

La condanna contro gli Stati Uniti per atti terroristici era stata emessa nel 1986 dalla Corte internazionale di giustizia dell'Aia.

A rafforzare la posizione del Nicaragua è intervenuto oggi il Parlamento che, con 75 voti a favore e 14 contro, ha approvato l’iniziativa di legge per la Tutela del Patrimonio Nazionale, inviata con carattere d’urgenza dal presidente Ortega.

La nuova legge ordina a tutti i settori dello Stato di procedere “per attuare le azioni necessarie per conseguire l’applicazione degli effetti della sentenza” della Corte dell’Aia. Deroga inoltre qualsiasi legge, atto o disposizione che si opponga alla nuova legislazione.

Attraverso un comunicato stampa ripreso e divulgato dal Rappresentante permanente del Nicaragua alle Nazioni unite, María Rubiales, il governo nicaraguense ha infine affermato che il Nica Act rappresenta il “continuismo delle politiche d’ingerenza imperialista degli Stati Uniti nel nostro paese”.

Fonte original: LINyM

 

gt/linym

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