Latina

Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común scommette sulla pace e sulla giustizia sociale

Colombia: la ex guerriglia delle Farc si trasforma in partito politico

La prima sfida saranno le presidenziali in programma nel maggio 2018
6 settembre 2017
David Lifodi

internet

“Uniti saremo forti e meriteremo rispetto, divisi e isolati perderemo”: è così che Iván Márquez, uno degli esponenti storici della guerriglia della Farc e capo della delegazione che ha dialogato al tavolo di pace con il governo colombiano, ha presentato la nascita di Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común, il partito politico nato dalle ceneri della più antica lotta armata dell’America latina (fondata nel 1964) che ora scommette coraggiosamente sulla pace, sulla giustizia sociale, sulla tutela dell’ambiente e sui diritti delle comunità indigene e contadine.

Caratterizzata dallo stesso acronimo, Farc, che ha contraddistinto la guerriglia fin dalla sua nascita, questa nuova formazione politica raccoglie la sfida, purtroppo interrotta, di Unión Patriótica, i cui quadri furono in gran parte uccisi, intorno alla metà degli anni Ottanta, da uno Stato colombiano colluso (allora come ora) con un’oligarchia escludente e desiderosa di cancellare ogni anelito di giustizia sociale. La trasformazione delle Farc da Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia-Ejército del Pueblo in Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común, avvenuta non distante da Palacio Nariño, sorge in un momento non facile a causa dello stallo degli accordi di pace. Non a caso, durante la presentazione del nuovo partito politico, lo stato maggiore della ex-guerriglia, da Iván Márquez a Rodrigo Londoño, più conosciuto con il nome di battaglia di Timoleón Jiménez Timochenko, ha ribadito che gli accordi di pace devono essere rispettati, utilizzando l’espressione latina pacta sunt servanda. Troppo spesso, infatti, le speranze di pace si sono infrante contro uno Stato elitario e guerrafondaio capitanato dall’ex presidente Uribe, nemico giurato dei negoziati. Márquez ha insistito molto sulle debolezze di uno Stato che ancora non si è dato da fare per concedere l’amnistia agli ex guerriglieri. A questo proposito, non solo per la ex guerriglia rappresenta una questione cruciale ed ineludibile la liberazione di tutti i prigionieri politici, ma, in particolar modo assume un valore particolare quella del comandante Simón Trinidad, estradato dall’allora presidente Uribe negli Stati uniti, dove sconta una pesante condanna in carcere nonostante il suo nome sia stato più volte al centro del tavolo del negoziato.

Tre saranno gli assi su cui si incentrerà la politica di Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común, che farà il suo esordio in occasione delle elezioni presidenziali previste per il maggio 2018. In primo luogo, la ex guerriglia cercherà di espandersi dall’ambito rurale ai centri urbani del paese. In secondo luogo, il nuovo partito intende porsi come partito-movimento e, in questo senso, si aprirà alle organizzazioni popolari dedite all’economia alternativa, alle donne, ai giovani, agli studenti, ai lavoratori, agli indigeni, ai contadini e alla comunità lgbt. Infine, Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común si identificherà con il socialismo del buen vivir, riferendosi esplicitamente alle esperienze di Ecuador e Bolivia e mantenendo ben saldi, nel suo bagaglio culturale, gli ideali di due fondatori storici della ex guerriglia: Manuel “Tirofijo” Marulanda e Jacobo Arenas. Divenire un interlocutore politico credibile è il principale obiettivo di Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común, che cercherà inoltre di sfruttare lo scarso credito di cui godono i partiti tradizionali. La direzione della nuova formazione politica è composta da 111 uomini e donne proposti dallo stato maggiore della ex guerriglia e votati dal congresso convocato per la nascita del partito. Si è trattato di un momento, a suo modo, storico, poiché per la prima volta, gran parte dei partecipanti al congresso hanno depositato la scheda in un'urna dopo dopo decenni di militanza e di lotta armata nelle Farc-Ep. Adesso spetta allo Stato colombiano fare in modo che Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común non ripeta la triste parabola di Unión Patriótica e che gli accordi di pace abbiano nuovo slancio e sviluppo.

Se è vero che l'acronimo del nuovo partito, Farc, è lo stesso della ex guerriglia, i vertici di Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común hanno precisato che non era possibile cancellare gli storici trascorsi rivoluzionari di gran parte di loro. Di un eventuale appeal negativo derivante da questo acronimo che potrebbe apparire fin troppo ingombrante le nuove Farc non si preoccupano troppo: il nuovo simbolo del partito è una rosa rossa che “significa amore, amicizia, cuore e braccia aperte a tutti i colombiani che sperano nel cambiamento”.

Note: Articolo realizzato da David Lifodi per www.peacelink.it
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