Latina

Colombia: lo Stato della coca. Falso ottimismo degli Usa

i dati diffusi dal dipartimento di stato USA sui successi del plan Colombia sembrano troppo ottimistici e comunque rivelano un costo eccessivo nella lotta alla coltivazione della coca
3 maggio 2004
Garry Leech
Fonte: War News

Il primo marzo il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha riportato le stime di una considerevole riduzione nella coltivazione di coca negli anni 2002 e 2003. Secondo le statistiche, la coltivazione è diminuita a 293,000 acri lo scorso anno dai 436,000 nel 2001.

Gli ufficiali dell’amministrazione Bush affermano che il Plan Colombia sta funzionando e che la politica sulla droga degli Stati Uniti sta seguendo la linea giusta. Ciò che lo studio non dice però è come una tale diminuzione nell’offerta negli ultimi due anni non si sia tradotta in significativi cambiamenti nella disponibilità, nel prezzo e nella purezza della cocaina nella strade delle città americane.

Lo studio non considera la possibilità che i dati analizzati possano non essere interamente veritieri, né tiene in considerazione le modificazioni nelle tecniche di coltivazione o gli scomodi costi del Plan Colombia.

Le statistiche fornite dal Dipartimento di Stato vedono una riduzione nella coltivazione di coca in Colombia pari a 144.000 acri – il 33% - nei soli ultimi due anni. Adam Isacson, esponente del Centro per la Politica Internazionale in Washington, D.C., afferma che “se consideriamo che i due terzi delle spese del Dipartimento di Stato sono state utilizzate per lo sradicamento – inclusi si costi dei piloti a contratto e del personale di supporto, degli erbicidi, delle unità militari e di polizia per proteggere gli aerei durante le operazioni di fumigazione – allora gli Usa hanno speso 17.800 dollari per ogni riduzione pari ad un acre”.

Anche se le indagini del Dipartimento di Stato fossero giuste, il Plan Colombia ha dimostrato di essere una strategia estremamente costosa. La maggior parte delle piantagioni più grandi sono state fumigate durnate primi giorni del Plan Colombia. Come risultato, negli ultimi due anni, i contadini del sud del paese hanno cominciato a coltivare la coca su appezzamenti di terreno non più grandi di due o tre acri, guadagnando circa 2000 dollari l’anno.

In teoria il contribuente americano avrebbe potuto pagare ogni contadino ben 40.000 dollari per non coltivare la coca – una cifra sufficiente a mantenere una famiglia per 20 anni. Ovviamente, questa strategia avrebbe evitato i taciuti danni all’ambiente, l’allontanamento di migliaia di famiglie dai propri terreni a causa delle fumigazioni, e la spesa statunitense pari a centinaia di milioni di dollari per prodotti chimici, elicotteri, armi e mercenari.

Se si accettano i risultati dello studio del Dipartimento di Stato, che vedono una riduzione totale nella coltivazione di coca pari al 30% non solo in Colombia, ma anche in Perù e Bolivia, è difficile capire come tale successo non abbia avuto ripercussioni sul flusso di cocaina verso gli USA.

Stando alle statistiche della Drug Enforcement Agency (DEA) e dell’Ufficio per la politica di controllo nazionale sulle droghe (ONDCP), dalla fine degli anni novanta- prima cioè dell’attuazione del Plan Colombia- non c’è stato un significativo aumento del costo della cocaina nelle città americane. Inoltre, l’ ONDCP afferma che ci sono stati solo piccoli cambiamenti sia per quanto riguarda la disponibilità che la purezza della cocaina.

Data l’ideologia del “commercio libero” dell’amministrazione Bush, ci si potrebbe chiedere perché la riduzione nell’offerta, così come riportata dal Dipartimento di Stato, non abbia determinato una diminuzione nella produzione e un aumento dei prezzi della coca.

L’unica risposta fornita dallo zar della droga John Walters è che i narco-trafficanti abbiano accumulato riserve di cocaina in quantità sufficiente da compensare le riduzioni nella coltivazione.

Di conseguenza, secondo Walters, le città americane non vedranno alcun cambiamento nella disponibilità e nei prezzi della cocaina per i prossimi 6 -12 mesi. Ma Walters aveva già fatto le stesse affermazioni lo scorso luglio. E’ difficile credere che i trafficanti della droga abbiano messo da parte cocaina in quantità sufficiente da affrontare la riduzione di produzione per più di due anni consecutivi.

La risposta più plausibile è che le statistiche del dipartimento di Stato siano inaccurate. Una ragione per cui i calcoli potrebbero essere errati è che le immagini del satellite usate per determinare il quantitativo di coltivazione di coca potrebbero non aver preso in considerazione le aree remote in cui la coca viene coltivata per sfuggire alle operazioni del Plan Colombia.

Un’altra possibilità è che le statistiche siano corrette, ma che non tengano in considerazione nuove varietà di piante di coca da cui è possibile estrarre più cocaina.

Inoltre, i coltivatori di coca del Putumayo – la regione colombiana che è stata maggiormente sottoposta a fumigazioni – hanno modificato le coltivazioni passando da campi ampi e a cielo scoperto a appezzamenti di terreno più piccoli e nascosti nella foresta.

Malgrado l’evidenza, il Dipartimento di Stato continua ad affermare che il Plan Colombia si è rivelata una strategia efficace. Un articolo del New York Times pubblicato il 23 marzo rigurgita, senza porsi domande, le affermazioni del governo quando riporta che “gli officiali della narcotica di Colombia e Washington sostengono di aver virtualmente eliminato la produzione di coca dalla Provincia di Putumayo e da altre regioni dove precedentemente la coca veniva coltivata intensamente”.

Tre diversi campi di coca circondati dalla foresta del Putumayo (Foto: Garry Leech)

Ma, nel mio viaggio, agli inizi di marzo, nella Provincia di Putumayo non ho avuto difficoltà a trovare la coca. In un paio di ore ho visitato ben cinque diversi campi di coca situati a soli cinque minuti di distanza dall’Esercito colombiano di Santana. Questi appezzamenti erano nascosti nella nebbia della foresta. Ma ho anche visto campi di coca a lato della strada principale che collega Puerto Asís a Orito, due delle cittadine più grandi della regione.

Sebbene la coca possa non essere presente nella Provincia di Putumayo come lo era nel 2001, è comunque lontano dall’essere virtualmente eliminata.

Ovviamente, il Dipartimento di Stato sta cercando supporto per le fumigazioni che sono state fatte in Colombia. Ma l’ammontare della quantità di terreno fumigato è irrilevante se non ha ripercussioni sul prezzo della droga e sulla disponibilità di coca nelle città americane.

E’ invece importante il fatto che la guerra alla droga degli Usa sta gravando pesantemente sui contribuenti americani e, nello stesso tempo, sta devastando la vita ai contadini che non hanno ancora la possibilità di rivolgersi ad alternative economiche.

*

Note: articolo tratto dal Colombia Journal
Garry Leech, editor del Columbia Journal on -line

Traduzione a cura di Roberta Tresoldi per www.warnews.it

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