Latina

"Per difendere gli interessi strategici del paese"

Brasile: i militari saranno impiegati in conflitti con i paesi vicini

Si tratta di una provocazione contro i paesi aderenti all’Alba. Ne ha dato notizia il quotidiano Brasil de Fato
4 settembre 2020
David Lifodi

Brasile: i militari saranno impiegati in conflitti con i paesi vicini

Nel mezzo della pandemia che sta mettendo sempre più in difficoltà il Brasile, il governo Bolsonaro ha varato il nuovo Plano Nacional de Defesa che prevede l’eventuale apertura di situazioni di conflitto con paesi vicini. A diffondere la notizia è stato il quotidiano Brasil de Fato e, a seguito dell’approvazione del Senato, il pensiero è stato immediatamente quello di interpretarlo come un atto ostile nei confronti del Venezuela bolivariano.

Rivisto ogni quattro anni, il Plano Nacional de Defesa normalmente tracciava la pianificazione delle attività del Ministero della Difesa, ma è stato trasformato da Bolsonaro in una sorta di piano molto simile a quelli formulati all’epoca della dittatura militare e in aperto contrasto con quanto sancito dalla Costituzione federale del 1988 che, al contrario, sancisce l’impegno del Brasile a favorire un’integrazione economica, politica e sociale con i popoli latinoamericani.

La stesura di un piano di difesa volto principalmente a offendere è sostenuto dal vice presidente brasiliano Hamilton Mourão, già addetto militare proprio presso l’ambasciata brasiliana a Caracas tra il 2002 e il 2004. Le scarse relazioni diplomatiche con i paesi latinoamericani, in particolare con quelli dell’Alternativa bolivariana per le Americhe (Alba), rappresentano un tasto su cui la presidenza bolsonarista ha sempre insistito nell’ambito di una campagna contro i paesi portatori del cosiddetto “marxismo culturale”. Peraltro, lo stesso Mourão, grazie ai suoi precedenti incarichi di addetto culturale, conosce bene la situazione delle forze armate dei paesi latinoamericani, in particolare del Venezuela, che sotto questo aspetto, a partire dagli anni Duemila, ha promosso invece un processo di modernizzazione. Se una guerra contro il Venezuela sembra piuttosto improbabile, è certo che il Brasile contribuirà, insieme ad altri paesi fedeli a Washington, ad una guerra a bassa intensità allo scopo di destabilizzare il governo bolivariano.


Secondo il professor Augusto Teixeira Junior, dell’Universidade Federal da Paraíba (UFPB), il Plano Nacional de Defesa non aumenta il rischio di conflitti, ma di certo fa capire molte cose sull’attuale contesto geopolitico latinoamericano, rappresenta comunque un elemento di instabilità regionale e certifica, come se ce ne fosse ulteriore bisogno, l’allineamento del Brasile con gli Stati uniti.

Un altro aspetto significativo del Plano Nacional de Defesa riguarda lo specifico stanziamento del 2% del prodotto interno lordo del paese ed è la prima volta che questo accade. Teixeira Junior fa notare che le maggiori spese destinate alla Difesa non riguardano tanto l’export delle armi, inferiore ad altri paesi dell’America latina, quanto piuttosto al pagamento del personale militare, la cui presenza è cresciuta a dismisura in tutti i ministeri e nelle altre istituzioni statali insieme alla riforma del sistema previdenziale delle forze armate, che anch’esso ha contribuito all’aumento delle spese a partire dall’epoca della presidenza Temer al Planalto.

L’attuale scelta del Brasile, volta a far crescere in maniera esponenziale la presenza di militari soprattutto all’interno del ministero della Difesa, ha contribuito inoltre a rendere il dicastero sempre più verticale e sempre meno trasparente. Arrivato al Congresso il 22 luglio scorso, il Plano Nacional de Defesa, insieme alla Estratégia Nacional de Defesa e al Livro Branco da Defesa Nacional, è stato analizzato dalla maggioranza bolsonarista, che ha decretato in primo luogo l’eventuale impiego delle forze armate brasiliane in possibili conflitti nei quali siano in gioco cosiddetti “interessi strategici brasiliani”, come ha dichiarato il generale Fernando Azevedo e Silva, attuale ministro della Difesa.

Già ministro degli Esteri con Lula e della Difesa con Dilma Rousseff al Planalto, Celso Amorim ha espresso tutta la sua preoccupazione per il ruolo che potrebbero rivestire le Forze armate brasiliane, in particolare per la designazione del generale Alcides Valeriano de Faria Júnior ai vertici del Comando Sur , creato dagli Stati uniti esclusivamente per tenere sotto controllo l’America latina.

Infine, alla Camera, il Partido Socialismo e Liberdade, ha presentato un’interrogazione a proposito di David Almeida Alcoforado, il militare brasiliano con uno stipendio da 50mila reais al servizio degli Stati uniti. Quest’ultimo, attualmente vicedirettore del Comando Sur degli Stati uniti e molto vicino a Trump, è stato difeso da Fernando Azevedo e Silva per il suo incarico, ma i brasiliani sono ancora in attesa di spiegazioni adeguate.

Note: Articolo realizzato da David Lifodi per www.peacelink.it
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