Latina

Per Gustavo Albonico parlano i suoi tweet machisti e xenofobi

Argentina: nominato direttore di una scuola primaria un simpatizzante della dittatura

Proteste di insegnanti e genitori degli alunni
13 settembre 2021
David Lifodi

Argentina: nominato direttore di una scuola primaria un simpatizzante della dittatura

Ha fatto scalpore, a Buenos Aires, la nomina di Gustavo Albonico a direttore di una scuola primaria della capitale argentina. Albonico è sempre stato un sostenitore della dittatura ed ha rilasciato spesso dichiarazioni che esaltavano le torture avvenute all’interno dell’Esma – Escuela de Mecánica de la Armada all’epoca del regime militare.

L’attuale direttore della scuola “Tomás Santa Colona” non è nuovo nemmeno ad uscite misogine (a partire dalla richiesta di chiusura del Ministerio de las Mujeres, Géneros y Diversidad), oltre a presentarsi come un convinto assertore del gatillo facil, quel grilletto facile che già la polizia utilizza spesso, senza bisogno di ulteriori sollecitazioni, soprattutto nelle periferie urbane delle più grandi città del paese a scapito di giovani e giovanissimi, le loro vittime principali.

Una sorta di girotondo intorno alla scuola, promosso dagli insegnanti e dai genitori degli studenti, ha inteso sollecitare il ministero dell'Istruzione a revocare la nomina ad Albonico (foto Página/12)

Lo scorso mese di maggio, informa il quotidiano argentino Página/12, si era già tenuta una protesta simile quando Albonico era stato designato per ricoprire lo stesso incarico alla scuola “Manuel Dorrego”. Finora le esternazioni di Albonico sono state sempre interpretate dalle istituzioni come posizioni personali che non hanno nulla a che vedere con l’incarico di direttore di una scuola, ma la sua nomina solleva comunque numerose perplessità.

In particolare, è stato un tweet di Albonico, con l’ hashtag AbranLasEscuelas, corredato dalla foto dell’Escuela de Mecánica de la Armada, a destare rabbia e sconcerto e a far comprendere una volta di più che l’autore si pone apertamente contro i valori democratici e i diritti umani.

Sono intervenute anche le Madres de la Plaza de Mayo per ricordare che nelle scuole si insegna agli studenti a rispettare la memoria, la verità e la giustizia: Nunca más es nunca más, ha ribadito anche Matías Zalduendo, delegato ai diritti umani del sindacato Unión de Trabajadores de la Educación - Ute.

Dal Ministerio de Educación si insiste nel nominare Albonico sostenendo che non può cambiare continuamente scuola, ma sono proprio le sue posizioni a suscitare il rifiuto verso di lui da parte di insegnanti e genitori che inorridiscono all’idea di vedere un apologeta della dittatura alla guida di un istituto di istruzione primaria.

In entrambe le scuole dove Albonico non è gradito è stata ricordata la natura democratica e libera da violenza degli spazi scolastici, soprattutto in relazione ad un altro suo tweet, risalente allo scorso novembre, in cui sottolineava che “secondo alcuni studi scientifici, un chip nella testa di un delinquente ridurrebbe del 100% la possibilità che quest’ultimo torni a delinquere”. Ad accompagnare il testo, l’agghiacciante immagine di una pallottola, se ancora qualcuno non avesse compreso la sua posizione a favore del gatillo facil.

Per questo, sono in molti a chiedersi il motivo per cui un simpatizzante del regime militare possa ottenere tranquillamente la nomina a direttore di una scuola primaria. Non si tratta solo di farsi portatore dei valori democratici da insegnare agli allievi, ma capire il motivo per cui dal ministero dell'Istruzione insistano nel dire che ad Albonico spetta ricoprire quel ruolo per via del punteggio acquisito nel corso della sua carriera senza porsi alcun problema di carattere etico.

Inoltre, dal governo porteño proviene un messaggio decisamente contraddittorio: da un lato si denunciano la politicizzazione e l'indottrinamento delle scuole quando si parla del caso di Santiago Maldonado, ma dall'altro si lascia apertamente che sia nominato direttore di una scuola primaria un personaggio machista e xenofobo noto da tempo per le sue posizioni intolleranti.

Per adesso una cosa è certa: se Albonico non si dimetterà dal suo incarico, il ministero dell'Istruzione per il momento non interverrà in alcun modo.

Note: Articolo realizzato da David Lifodi per www.peacelink.it
Il testo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la fonte e l'autore.

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