Edwin e Raúl sono già liberi
I due attivisti erano stati accusati senza la benché minima prova dei reati di incendio doloso aggravato, detenzione e utilizzo di materiale esplosivo artigianale.
Dopo il loro arresto durante le proteste scoppiate in Honduras in risposta ai gravi brogli elettorali del 2017, Edwin Espinal e Raúl Álvarez furono ingiustamente e illegalmente rinchiusi nel carcere militare di massima sicurezza 'La Tolva', dove sono rimasti per 19 mesi.
In più di una occasione, il pool di avvocati incaricato della loro difesa ne ha chiesto il trasferimento in un altro penitenziario, poiché non sussistevano elementi che giustificassero la loro reclusione in un carcere che ospita esclusivamente detenuti di altissima pericolosità.
Gli avvocati difensori hanno anche chiesto che gli venissero concesse misure alternative al carcere. Nonostante ciò, tutte le richieste sono state sistematicamente respinte.
In quello stesso periodo, in un ambiente di costante repressione dei diritti fondamentali, fu arrestato e rinchiuso nella stessa cella di Edwin e Raúl, il giovane maestro ed ex prigioniero politico Rommel Herrera Portillo, vittima nel maggio 2019 di un 'falso positivo' per l'incendio di alcuni pneumatici all'ingresso dell'ambasciata degli Stati Uniti a Tegucigalpa.
Il 5 agosto dello stesso anno, i tre iniziarono uno sciopero della fame per chiedere maggiore sicurezza personale, migliori condizioni di detenzione e la revisione delle misure cautelari.
In diverse occasioni, la Rel UITA ed altre organizzazioni dei diritti umani, tanto nazionali come internazionali, hanno denunciato con forza la preoccupante situazione dei tre detenuti politici. Nel caso di Rommel Herrera Portillo, è stata lanciata una campagna internazionale in collaborazione con il Comitato dei familiari dei detenuti scomparsi in Honduras (Cofadeh) e il Movimento per la giustizia e i diritti umani (Mjdh) del Brasile.
Pochi giorni dopo, il 10 agosto, il tribunale ha revocato la custodia cautelare ed Edwin e Raúl hanno potuto attendere in libertà la data del processo e la sentenza.
L'assoluzione di venerdì scorso 17 settembre, così come la liberazione di Rommel Herrera Portillo lo scorso giugno, rappresentano una "vittoria popolare" che riempie di speranza l'Honduras, soprattutto in vista delle future lotte del movimento sociale e popolare per la liberazione degli otto difensori dell'acqua e della vita di Guapinol (Bajo Aguán), in custodia cautelare in carcere da oltre due anni, e di altri detenuti politici.
Allo stesso modo, evidenzia la vergognosa strategia dello Stato honduregno di criminalizzazione sistematica degli attivisti e leader sociali e popolari, dei difensori dei diritti umani e di tutte quelle persone che protestano e credono che un altro Honduras sia possibile.
Chi riparerà i danni arrecati a Edwin, Raúl, Rommel e alle altre persone incarcerate ingiustamente e alle loro famiglie?
Fonte: Rel UITA (spagnolo)
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