Latina

Honduras

“Nessuno che abbia provato il dolore del popolo può unirsi a dei dittatori”

Xiomara Castro invoca la difesa del risultato espresso dai cittadini nelle urne
25 gennaio 2022
Giorgio Trucchi

Xiomara Castro (Foto Paul Carbajal)

Centinaia di persone si sono ammassate sabato scorso di fronte al Congresso a Tegucigalpa per dimostrare il loro sostegno alla presidentessa eletta Xiomara Castro, dopo che 20 deputati del Partito libertà e rifondazione (Libre) avevano deciso di votare insieme ai partiti della destra tradizionale per eleggere autorità parlamentari diverse da quella concordate con gli alleati. Qualche ora dopo, tre dei deputati hanno rettificato la propria posizione, mentre per gli altri è iniziata la procedura di espulsione dal partito. 

“Non possono ingannarci col canto delle sirene, perché il popolo honduregno ormai è vigile, perché ha già deciso cosa vuole per il futuro. Non permetteremo che ci rubino ancora una volta il potere legislativo", ha detto Xiomara Castro. 

La presidentessa, che assumerà l’incarico il prossimo 27 gennaio, ha vinto le lezioni di novembre con quasi 1,8 milioni di voti. Un vero plebiscito popolare contro i due partiti tradizionali (liberale e nazionale), i gruppi di potere che di fatto mantengono in ostaggio il paese e contro i governi prosecutori del colpo di Stato del 2009. 

Un voto popolare anche contro un modello politico ed economico neoliberista che ha fatto sprofondare migliaia di famiglie nella povertà e nella disperazione, che ha accaparrato terre e messo in vendita il territorio nazionale, che ha saccheggiato i beni comuni e le casse dello Stato, e che ha spazzato via le istituzioni, la democrazia, i diritti umani. 

Dinanzi all'entusiasmo della popolazione e alla speranza che un nuovo Honduras è possibile, si sono tenute senza sosta riunioni ai tavoli installati dalla Commissione di Transizione del nuovo governo coi differenti settori della società. 

L'obiettivo è raccogliere, sistematizzare e cercare gli strumenti necessari per dare risposta alle tante richieste del popolo, che aspira a una rottura netta e inequivoca col passato. 

Sconfitti alle urne, il regime e i suoi alleati hanno trovato la via per conservare quote di potere e assicurarsi privilegi, mediante la compera di volontà e di voti. La decisione dei deputati Jorge Calix e Beatriz Valle di capeggiare il tentativo sovversivo per farsi eleggere alla presidenza e segreteria della nuova giunta, non può non essere considerato come un “colpo di Stato parlamentare”. 

A fronte di questa situazione, la Commissione di Transizione e varie organizzazioni del movimento sociale e popolare, tra cui la Convergenza contro il Continuismo, hanno ripudiato il golpe, rinsaldato il sostegno alla presidentessa Castro e fatto appello alla popolazione, affinché si unisca alle iniziative di pressione e protesta contro questo nuovo attacco alla democrazia e in difesa della volontà popolare espressa nelle urne. 

“Non vogliamo che si ripetano più le pratiche che hanno utilizzato negli ultimi anni. Bisogna mettere in riga quei politici che hanno sacrificato questa bandiera, che significa lotta e sangue. Quelli che oggi, come dei Giuda, si sono venduti per quattro soldi”, ha ammonito la presidentessa eletta. 

“Mostreremo loro - ha rimarcato Castro - che adesso il popolo vuole una politica decente, che lotteremo per ottenere il rispetto verso le grandi maggioranze. Nessuno che abbia camminato accanto al popolo, che abbia provato il dolore del popolo, nessuno che abbia sentito il sangue che è stato sparso nel nostro paese, può unirsi a dei dittatori”. 

Concludendo il suo discorso alla vigilia della nuova sessione parlamentare di domenica scorsa, durante la quale è stato avallato il golpe contro la volontà popolare e la democrazia, Xiomara Castro ha ribadito il suo impegno per la rifondazione dell’Honduras. 

Nel contempo, deputati di Libre e del Partito Salvador de Honduras (PSH) hanno nominato un'altra giunta direttiva, nel rispetto degli accordi raggiunti dall'alleanza politica vincitrice alle scorse elezioni. La presidentessa eletta ha assicurato che riconoscerà soltanto la suddetta autorità e la presidenza del deputato Luis Redondo.

A soli due giorni dall’insediamento di Xiomara Castro, l’Honduras si ritrova quindi con due autorità parlamentari, due convocazioni a sessione per questo martedì e in due posti diversi.

Se il cammino della presidentessa più votata della storia recente del paese centroamericano era già difficile per la maggioranza striminzita di cui godeva nel Congresso, la situazione si complica ulteriormente dopo il “tradimento” di un terzo dei deputati eletti.

Nonostante ciò, Xiomara Castro va avanti per la sua strada.

“Non vi deluderò, c’è molto da fare. Oggi stiamo cominciando e avanzeremo con passo deciso fino ad avere una vera democrazia. Uniti, uniti, popolo vinceremo”, ha concluso. 

 

Fonte in spagnolo: Rel UITA 

Note: Traduzione: Adelina Bottero

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