Le minacce contro Miriam Miranda non sono da sottovalutare
Per la Ofraneh, quanto accaduto è parte di un piano di sterminio contro il popolo Garifuna e le sue comunità organizzate, che lottano in difesa delle loro terre ancestrali e dei beni comuni.
L’organizzazione punta il dito contro il modello neoliberista, che in Honduras continua a promuovere progetti estrattivi, energetici, agroindustriali e turistici, usurpando e saccheggiando i loro territori.
Nel luglio di quest'anno si sono compiuti tre anni dalla sparizione forzata di quattro giovani attivisti, membri della Ofraneh e difensori dei territori ancestrali della comunità di Triunfo de la Cruz[1].
Secondo l’ultimo rapporto di Global Witness[2], sono 14 i difensori della terra, dei territori e dei beni comuni assassinati lo scorso anno in Honduras. Il paese centroamericano continua a mantenere il triste primato del maggior numero di attivisti ambientali assassinati pro capite al mondo.
La debolezza del Sistema di Protezione
Proprio in questi giorni, Miranda e la Ofraneh avevano chiesto una riunione al Comitato tecnico del meccanismo di protezione nazionale (Ctmp)[3] che si sarebbe dovuta realizzare a Vallecito. L’obiettivo era di verificare le misure di protezione adottate per la dirigente garifuna e altri leader comunitari, la cui vita è in grave pericolo.
Miranda è beneficiaria del Sistema nazionale per la protezione dei difensori dei diritti umani, dei giornalisti, dei comunicatori sociali e degli operatori della giustizia (Snp)[4].
Nonostante l’urgenza e la gravità di quanto accaduto, la procura generale della Repubblica, quella dei diritti umani e il ministero della Sicurezza, che insieme al ministero per i Diritti Umani integrano il Ctmp, hanno disertato la riunione, adducendo problemi burocratici e di comunicazione.
Di fronte a tale superficialità, la Ofraneh ha condannato l’atteggiamento dei membri del Comitato tecnico e ha denunciato l’inefficacia del meccanismo di protezione, considerando i suoi integranti responsabili di qualsiasi nuovo attacco contro Miranda e altri dirigenti garifuna.
“Esprimiamo la nostra indignazione. Nonostante il rischio imminente per la vita di Miriam Miranda e del popolo Garifuna, questa assenza irresponsabile dimostra solo l’inefficacia del Meccanismo e la mancanza di impegno nel proteggere la vita dei difensori”, ha affermato l’organizzazione in un comunicato.
L'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani in Honduras ha immediatamente raggiunto la zona e ha espresso rammarico per l'assenza di tre delle quattro autorità pubbliche che dovevano partecipare alla riunione.
Ha quindi chiesto allo Stato honduregno di “rafforzare il suo impegno e di avanzare nell’adozione delle misure necessarie al più alto livello”, affinché il Sistema di Protezione possa operare nel modo più efficace possibile, garantendo così la vita, l’integrità e la sicurezza dei beneficiari.
Decine di organizzazioni nazionali e internazionali hanno espresso la loro solidarietà a Miranda, alla Ofraneh e alle comunità garifuna organizzate. Hanno inoltre condannato l’espansione di un modello economico che continua a saccheggiare territori e beni comuni, perpetuando un sistema di violenza, impunità e miseria.
In un video, la stessa Miriam Miranda ha ringraziato i molteplici messaggi di solidarietà ricevuti dopo i gravi fatti avvenuti a Vallecito e ha riaffermato con forza l’impegno del popolo garifuna nella lotta in difesa delle terre e territori ancestrali, contro quei progetti di morte che mettono a rischio la loro stessa esistenza.
Note
[1] https://www.peacelink.it/latina/a/49588.html
[2] https://www.pressenza.com/it/2023/09/difensori-della-terra-sempre-sotto-mira/
[3] Il Meccanismo di protezione nazionale è un programma statale per dare risposta alla violenza strutturale contro determinati gruppi sociali e persone minacciate a causa delle loro attività.
[4] Creato in Honduras nel 2015, stabilisce le politiche di protezione, ripartendo le responsabilità tra i diversi ambiti amministrativi.
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