Latina

Il Nicaragua rompe relazioni con il governo di Israele

In solidarietà con il popolo palestinese "che continua a subire martirio, distruzione e barbarie"
15 ottobre 2024
Giorgio Trucchi

Statua di Sandino a cavallo a Managua

Dopo aver visionato la richiesta del Parlamento (Assemblea nazionale) sulla grave situazione in Palestina, il governo del Nicaragua ha deciso di rompere relazioni con Israele.

L'11 ottobre, il Parlamento nicaraguense ha approvato all'unanimità una risoluzione che, oltre ad analizzare la drammatica situazione del popolo palestinese, "condanna e ripudia il governo fascista di Israele".

"Da più di un anno il mondo è testimone del genocidio commesso dal governo e dall'esercito israeliano contro l'eroico popolo palestinese. Questa distruzione sistematica, iniziata 76 anni fa, ha causato la morte, a partire da ottobre 2023, di oltre 42.000 persone, soprattutto donne, bambini e anziani".

"Il sionismo e i suoi alleati  - continua la risoluzione - impongono la loro arroganza, la loro crudeltà, il loro odio estremo contro famiglie innocenti, bombardando senza pietà (...) La brutalità del governo israeliano riflette una chiara intenzione di guerra di sterminio, che costituisce allo stesso tempo un evidente crimine di  genocidio, un crimine contro l'umanità e una deliberata politica di annientamento".

"Nonostante questa barbarie - sottolinea il massimo organo legislativo - l'oligarchia mondiale che domina i governi occidentali, i media e le organizzazioni internazionali che dovrebbero difendere i diritti umani, nasconde la vera dimensione della sofferenza e della distruzione del popolo palestinese".

Dopo aver riaffermato i legami storici di amicizia che uniscono i popoli del Nicaragua e della Palestina, nonché il rispetto per il popolo israeliano che chiede la fine del massacro, il Parlamento ha chiesto all'unanimità il rispetto di tutte le risoluzioni approvate dalle Nazioni unite per la creazione dello Stato di Palestina.

Allo stesso modo, di fronte alle "azioni atroci, criminali e crudeli del governo israeliano contro il popolo palestinese", i deputati hanno chiesto al governo nicaraguense di prendere in considerazione la rottura delle relazioni diplomatiche con il "governo genocida e sionista di Benjamin Netanyahu".

Nicaragua rompe relazioni con Israele

Lo stesso giorno, il governo nicaraguense ha emesso un comunicato in cui, tenendo conto della risoluzione dell'Assemblea nazionale, condanna "il genocidio, l'occupazione e l'aggressione permanente contro la vita e la dignità del popolo palestinese, aggressione che in questo momento si sta rivolgendo anche contro il popolo libanese e che minaccia seriamente la Siria, lo Yemen e l'Iran, mettendo in pericolo la pace e la sicurezza della regione e del mondo".

Di fronte a questa situazione, in solidarietà con "il governo e il popolo della Palestina e con i popoli che soffrono il martirio, la distruzione e la barbarie", il governo nicaraguense ha dato istruzioni al ministero degli Esteri di rompere "tutte le relazioni diplomatiche con il governo fascista di Israele".

"Ratifichiamo ancora una volta - conclude il comunicato - la nostra vicinanza alle famiglie israeliane che stanno vivendo momenti difficili a causa dell'eccessiva brutalità e dell'odio del governo di Israele".

La decisione è stata accolta con favore dal Ministero degli esteri palestinese, che ha dichiarato di sperare che questa decisione presa dal Nicaragua serva da esempio per altri governi amici.

Attualmente, 149 Paesi riconoscono formalmente lo Stato palestino. In America Latina, Belize, Bolivia, Colombia e ora Nicaragua hanno interrotto le relazioni diplomatiche con Israele. Cuba e Venezuela lo avevano già fatto anni fa. Altri Paesi, come il Cile, il Brasile e l'Honduras hanno condannato con forza gli attacchi contro la popolazione palestinese e altri Paesi della regione.

Fonte: LINyM (spagnolo)

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