Latina

Un articolo di Pietro Anania dal Messico

Gli incontri zapatisti: resistenza e ribellione globale

In Chiapas, il movimento zapatista celebra 31 anni di lotta per l’autonomia con riflessioni sui beni comuni e la nonviolenza. Emerge la capacità del movimento zapatista di mantenere vivo un progetto politico basato sull’autonomia e sulla gestione collettiva delle terre.
9 gennaio 2025
Redazione PeaceLink

Incontri zapatisti in Messico

Pietro Anania offre una panoramica approfondita degli Encuentros de Resistencia y Rebeldía, svolti tra il 28 dicembre 2024 e il 2 gennaio 2025 a San Cristóbal de Las Casas e nel Caracol di Oventic, in Messico, in occasione del 31esimo anniversario dell’insurrezione zapatista. L’articolo analizza i temi centrali trattati durante gli incontri, come la critica al capitalismo, le politiche agrarie del governo messicano, il ruolo delle donne e la gestione dei beni comuni, evidenziando le tensioni tra il movimento zapatista e il governo federale.

Attraverso testimonianze dirette e interventi di esponenti chiave del movimento e accademici di rilievo, il pezzo sottolinea la capacità del movimento zapatista di mantenere vivo un progetto politico basato sull’autonomia e sulla gestione collettiva delle terre. L’articolo pone in risalto la natura nonviolenta del movimento, che trova espressione nel motto Nuestra arma es nuestra palabra ("La nostra arma è la parola"), e ne documenta il messaggio di speranza e solidarietà verso altre realtà oppresse, come la Palestina.


Incontri internazionali zapatisti

di Pietro Anania

Si sono svolti tra il 28 dicembre 2024 e il 2 gennaio 2025 a San Cristóbal de Las Casas e nel Caracol di Oventic, in Messico, gli Encuentros de Resistencia y Rebeldìa convocati dall’EZLN per il 31esimo anniversario dell'insurrezione zapatista avvenuta nel gennaio del 1994.   Gli incontri sono stati aperti da una serie di conferenze, le cui registrazioni sono consultabili online, che hanno trattato di temi di attualità in Messico e in particolare in Chiapas, regione dove il movimento è particolarmente radicato: inequalità e disordine nel sistema capitalista, responsabilità istituzionali, crimine organizzato, condizione delle donne e partecipazione nel movimento e proprietà privata. Gli incontri sono stati aperti da interventi del capitan Marcos (già subcomandante), storico portavoce del movimento. Questi incontri, in cui uno spazio particolare è stato riservato alla riflessione sul concetto di beni comuni (“el comun”) e alla critica della privatizzazione agraria portata avanti dal governo messicano di centrosinistra attraverso il programma di sussidi alle famiglie di piccoli agricoltori intitolato “sembrando vida”. Alle diverse conferenze che hanno animato i primi due giorni di incontri nella sede dello storico istituto di formazione CIDECI-UNITIERRA a San Cristobal de Las Casas hanno partecipato celebri figure accademiche e attivisti come Jorge Alonso, Ivan Prado, Raul Romero, Sylvia Marcos, Inés Duran, Barbara Zamora e John Holloway, oltre a numerosə esponenti dei Collettivi di Governo Autonomo Zapatista (CGAZ), le nuove entità di autogoverno civile del movimento zapatista. La posizione del movimento si è confermata ancora una volta come radicalmente alternativa alle politiche governative e votata al perseguimento di un’autonomia di governo la più ampia possibile, da realizzarsi attraverso la gestione collettiva delle terre agricole recuperate dal movimento negli anni 90. La convocazione degli incontri nel Caracol di Oventic (adiacente al pueblo di San Andrés, dove si raggiunsero gli storici accordi nel 1996) ha permesso la partecipazione di persone da 31 Stati della Federazione del Messico e da 46 paesi e geografie del mondo, tra cui l’Italia e la Palestina, che l’EZLN riconosce come entità autonoma e alla cui causa mostra da sempre solidarietà ed empatia. Gli incontri hanno rappresentato un segnale di speranza, nel difficile contesto sociale in cui versa il Chiapas, regione storicamente bistrattata e divenuta oggetto, negli ultimi anni, di sempre più frequenti violenze portate avanti dal crimine organizzato. Nel discorso di fine anno, pronunciato dal subcomandante Moisés, storico membro del movimento e tradotto in simultanea in Tzotzil, Tzeltal e Tojolabal, le tre principali lingue maya della regione, l’EZLN ha confermato l’intenzione di continuare a perseguire modalità di azione nonviolente, nonostante la difficile situazione nella regione. Particolarmente forte è stato l’invito, rivolto alla grande componente internazionale presente e ai e alle rappresentanti di altre regioni del Messico, a immaginare e mettere in pratica percorsi di ricerca del comune nei propri spazi e nelle proprie realtà. Il movimento zapatista, a 31 anni dall’insurrezione armata che ne marcò la storia, conferma quindi la volontà di continuare ad esistere come movimento nonviolento, in accordo ad uno dei suoi più potenti slogan, Nuestra arma es nuestra palabra, la nostra arma è la parola. In risposta alle critiche rivolte dal movimento al governo federale del Messico, il 30 dicembre la Presidente del Messico Claudia Sheinbaum, nella abituale conferenza stampa mattutina, ha ribadito il suo rispetto per il movimento, difendendo però la legittimità democratica dei programmi governativi e dichiarando che l’attuale governo continuerà a lavorare per il benessere, la pace e la giustizia nel Paese. 


Glossario

A cura della redazione di PeaceLink

  1. EZLN: Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, movimento rivoluzionario nato in Chiapas nel 1994 con obiettivi di giustizia sociale e autonomia indigena. L’EZLN si è evoluto in un movimento nonviolento, orientato all’autonomia e alla gestione collettiva delle terre. Le comunità zapatiste si organizzano in Caracoles (centri amministrativi) e Collettivi di Governo Autonomo Zapatista, promuovendo istruzione, sanità e agricoltura sostenibile. Gli zapatisti si oppongono al capitalismo neoliberista, alle politiche di privatizzazione e al disinteresse istituzionale per le disuguaglianze. Il loro messaggio ha raggiunto una dimensione internazionale, ispirando movimenti per i diritti umani e per la giustizia sociale in tutto il mondo.
  2. Caracol di Oventic: centro simbolico e operativo del movimento zapatista, situato in Chiapas.
  3. CIDECI-UNITIERRA: istituto di formazione indipendente a San Cristóbal de Las Casas, luogo di riflessione e apprendimento critico.
  4. Sembrando Vida: programma governativo messicano per sostenere piccoli agricoltori, criticato dagli zapatisti per la sua promozione della privatizzazione delle terre.
  5. Beni comuni (el comun): risorse gestite collettivamente dalle comunità, contrapposte alla logica di privatizzazione.
  6. Autonomia di governo: principio fondamentale del movimento zapatista, basato sull’autogestione comunitaria delle risorse e dei territori.
  7. Lingue maya: Tzotzil, Tzeltal e Tojolabal, parlate dalle popolazioni indigene del Chiapas.
  8. Claudia Sheinbaum: Presidente del Messico, rappresentante del governo di centrosinistra, protagonista del dibattito politico con il movimento zapatista.
  9. Governo messicano: il governo di Claudia Sheinbaum, in carica dal 2024, rappresenta la continuità politica del Movimento di Rigenerazione Nazionale (MORENA), partito fondato da Andrés Manuel López Obrador (AMLO). Il programma di governo pone enfasi sulla redistribuzione della ricchezza, il sostegno alle classi più vulnerabili e il contrasto alla criminalità organizzata. Nonostante la retorica progressista, il governo è stato criticato per la gestione del programma Sembrando Vida, percepito come una minaccia alla proprietà collettiva delle terre.

Allegati

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