Latina

Un altro mondo è possibile: un esempio di cooperativismo agrario indigeno

Messico, la lotta contro un colosso della siderurgia si trasforma in cooperativa di commercio giusto

Dallo stato di Puebla, il racconto di un'esperienza di resistenza e organizzazione comunitaria nata intorno alla coltivazione di caffé e all'opposizione a un megaprogetto minerario.
10 febbraio 2025
Pietro Anania

Messico

Ottobre 2024, sono in viaggio da Città del Messico verso il sud del Paese, ultima destinazione: Chiapas, la meta del viaggio, luogo di nascita e di storica presenza del leggendario movimento zapatista. Ma il Chiapas non è l’unica regione del Messico in cui la lotta contro i grandi progetti - pubblici e privati - di estrattivismo e di sistematico saccheggio della Madre Terra si è concretizzata in movimenti di resistenza dal basso di portata significativa. Un esempio delle forme che questa lotta per un altro mondo possibile ha assunto negli ultimi trent’anni sono le numerose cooperative di piccoli produttori di caffé, che nonostante le piccole dimensioni hanno osato sfidare, con successo, i grandi colossi del commercio globale di questo prezioso prodotto agricolo, di cui il Messico è grande produttore. Su invito di un amico della cooperativa Tatawelo, che da più di vent’anni si occupa dell’importazione dal Chiapas di caffé equo e solidale dal Messico, decido di passare dalla città di Tehuacan, un centro urbano di medie dimensioni situato al confine tra gli Stati di Puebla, Oaxaca e Veracruz, fuori dalle principali rotte del turismo internazionale.

Qua sono accolto da Marco e da Omar, giovani attivisti di MAIZ, organizzazione che a Tehuacan gestisce un centro di formazione e smistamento di caffé e un minuscolo ostello, ancora in costruzione. Mi fermo nell’ostello, dove la disponibilità di energia elettrica e luce è assicurata da un buon numero di pannelli solari, installati sui tetti degli edifici di recente costruiti e decorati da sgargianti murales. 

La resistenza delle comunità nella regione della Sierra Negra, una zona montuosa marginale situata al confine tra lo Stato di Puebla e quello di Veracruz, si organizza in risposta alla politica aggressiva portata avanti dalla compagnia mineraria Autlan, il più grande produttore di ferroleghe in Messico, che nel 2016 decide di costruire un invaso per la produzione di energia idroelettrica nella valle del Rio Coyolapa, con il fine di rifornire di energia a basso costo i grandi impianti siderurgici di Teziutlan, Puebla.

La resistenza degli abitanti della valle del Coyolapa parte in salita: la compagnia infatti corrompe e convince sistematicamente le autorità locali, che portano avanti una campagna per convincere la popolazione, principalmente dedita all’agricoltura, della bontà del progetto e delle possibili ricadute positive in termini di occupazione. A lato di queste strategie più o meno subdole di convincimento degli abitanti dei municipi coinvolti dal progetto di invaso, sono messe in atto minacce e aggressioni, che culminano con la sparizione forzata dell’attivista Sergio Rivera Hernandez, il 23 agosto del 2018. La popolazione indigena nahuatl della regione mette però in atto numerose strategie di resistenza, cercando di superare le difficoltà date dalla natura montuosa e demograficamente sparsa del territorio, creando un piccolo network di radio locali con cui diffondere informazioni e comunicazioni da un lato all’altro delle numerose valli e monti della Sierra Negra, e partecipando attivamente alle marce e manifestazioni organizzate dal nascente movimento messicano contro i megaprogetti.. La resistenza prosegue per tre anni, fino al 2019, anno in cui il progetto di invaso artificiale viene sospeso, e vede coinvolta l’organizzazione MAIZ (Movimento Agrario Indigeno Zapatista), nata nel 1996 e diffusa in numerosi stati del Messico. 

A partire dal 2016, contemporaneamente alla lotta contro il colosso minerario e la sua diga, numerosi contadini coinvolti nel movimento contro lo sfruttamento minerario nella Sierra Negra di Puebla si organizzano come cooperativa di produzione di caffè, grazie a un grande lavoro di formazione portato avanti da MAIZ intorno alle dinamiche del cooperativismo, della coltivazione agroecologica e della riproduzione in vivaio di nuove varietà di caffé resistenti alle avversità. Oggi la cooperativa Tepeyolo riunisce circa 130 piccoli produttori di caffé di montagna, per una superficie totale di circa 100 ettari di terreno coltivato, ed esporta caffè in Europa grazie alla collaborazione, inaugurata nel 2020, con Café Rebeldia, progetto attivo nella città di Zurigo. I produttori associati alla cooperativa Tepeyolo riuniscono una biodiversità unica, coltivando campi situati ad alture comprese tra 9 e 1600 metri sul livello del mare, e producendo ben 12 differenti varietà di caffè, tra cui 4 varietà di Arabica e due di Robusta, e sta portando avanti un processo di certificazione di agricoltura biologica. 

La rete di MAIZ (acronimo per Movimento Agrario Indigeno Zapatista), unito ad altre associazioni come il Frente de Pueblos en defensa de la tierra y el Agua, Puebla, Tlaxcala y Morelos (Fronte dei Popoli in Difesa della Terra e dell’Acqua di Puebla, Tlaxcala e Morelos) e il Laboratorio Medios Libres (Laboratorio di Media liberi), tra le altre,  ha recentemente incoraggiato la creazione di una scuola comunitaria per l’autonomia dedicata alla sostenibilità ambientale Teocentli . Questo termine è il nome - nella lingua indigena nahuatl, utilizzato storicamente per chiamare un tipo di mais, considerato progenitore delle attuali varietà diffuse in Messico. Letteralmente, teocintle significa “grano degli Dèi”. L’obiettivo della scuola, secondo Omar Esparza, uno dei promotori dell’iniziativa, è fornire alle comunità strumenti di autonomia e sovranità alimentare ed energetica (...) e denunciare, a livello di comunicazione, i grandi progetti di estrattivismo. 

Il riferimento alla figura storica di Emiliano Zapata, figura simbolo della lotta agraria contro i grandi proprietari terrieri a inizio Novecento e durante la Rivoluzione Messicana, è presente in diversi movimenti popolari del Messico contemporaneo. 

Ho voluto raccontare la storia della cooperativa Tepeyolo come dimostrazione della tenacia di un popolo indigeno contro lo strapotere dei colossi industriali che saccheggiano e depauperano la Terra, sottraendone le risorse senza preoccuparsi di espropriare, allontanare le popolazioni dai loro territori e creare enormi danni agli ecosistemi naturali, e come esempio della possibilità che le lotte contro l’estrattivismo non si fermino a marce, manifestazioni e presidi, ma assumano una forma stabile attraverso lo strumento dell’economia cooperativa e solidale. Soltanto quando  la resistenza legittima contro le nocività del capitalismo si struttura in forme economiche alternative, l’alternativa di un “altro mondo possibile” diventa commoventemente reale.

Articoli correlati

  • Colombia, si incrina la “Pace totale” del governo Pedro
    Latina

    Colombia, si incrina la “Pace totale” del governo Pedro

    Colombia, violenze diffuse nella regione del Catatumbo al confine col Venezuela.
    Il Governo colombiano dichiara lo stato di emergenza e invia l'esercito. Al centro delle violenze il gruppo armato ELN e le dissidenze FARC.
    24 gennaio 2025 - Pietro Anania
  • La nuova Strategia di Costruzione di Pace in Chiapas
    Latina
    Messico

    La nuova Strategia di Costruzione di Pace in Chiapas

    Presentata la nuova strategia per fronteggiare l’ondata di insicurezza e violenza che ha sembrato investire il Chiapas. Le autorità hanno promesso un inasprimento delle pene per la criminalità, la lotta alla corruzione e interventi su scuola e salute. Ma non mancano i dubbi sulla repressione armata.
    21 gennaio 2025 - Pietro Anania
  • Gli incontri zapatisti: resistenza e ribellione globale
    Latina
    Un articolo di Pietro Anania dal Messico

    Gli incontri zapatisti: resistenza e ribellione globale

    In Chiapas, il movimento zapatista celebra 31 anni di lotta per l’autonomia con riflessioni sui beni comuni e la nonviolenza. Emerge la capacità del movimento zapatista di mantenere vivo un progetto politico basato sull’autonomia e sulla gestione collettiva delle terre.
    9 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink
  • I desaparecidos del Messico
    Latina
    Abbandonate al loro destino i movimenti sociali che si battono per far luce sulle sparizioni forzate

    I desaparecidos del Messico

    Di fronte ad un governo balbettante, allo scarso interesse della presidenta Claudia Sheinbaum e alla crescita della narcoviolenza, le organizzazioni popolari sono costrette a portare avanti, senza alcun appoggio istituzionale, le loro istanze di giustizia
    22 dicembre 2024 - David Lifodi
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.27 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)