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I Canadesi sono stati coinvolti in un massacro ad Haiti?

Le indagini su quello che e' accaduto la notte del 12 Marzo a Belair - Haiti -
rivelano un potenziale massacro che sarebbe avvenuto nel momento in cui gli
Stati Uniti hanno invaso e rovesciato il governo eletto democraticamente di
Aristide. Le forze speciali del Canada potrebbero avere preso parte ad una
simile baldoria omicida.
4 settembre 2004
Anthony Fenton (trad. Melektro)

Il 29 Luglio, il Comandante del contingente militare Canadese ad Haiti, il
Tenente Colonnello Jim Davis, ha riconosciuto durante una tele - conferenza con
larga partecipazione dei media che almeno 1.000 persone sono state uccise a
Port-au-Prince dal 29 Febbraio. Ha inoltre ammesso che le forze d'occupazione
hanno partecipato ad un massacro di 40 - 60 civili del Partito Lavalas nei
dintorni di Belair il 12 Marzo.

Nessuno di questi eventi ha meritato alcuna menzione da parte dei successivi
reportage giornalistici. Al contrario, il titolo di testa del Toronto Star
recitava "La missione ad Haiti canta vittoria: i negozi sono aperti, i bambini
sorridono." Questo concorda con altre illusioni che sono state presentate al
pubblico Canadese per caratterizzare le prestazioni delle Forze Canadesi ad
Haiti. Il 29 Luglio, il nuovo Ministro della Difesa Bill Graham ha detto, in
maniera sinistra, "La nostra missione ad Haiti era strumentale nel portare la
pace e la stabilita' a questo paese in crisi."

La realta' che e' dietro al massacro del 12 Marzo descritto da Davis e' molto
differente da quella che era stata allora descritta. Davis ha detto che "Non
sto negando che questi fatti siano avvenuti. Durante le cinque sere precedenti
il battaglione degli Stati Uniti era stato fatto oggetto di numerose
imboscate... Bisogna apprezzare quello che il battaglione [ Statunitense ]
stava tentando di fare, quello che era venuto a fare qui... Era il caos a
dominare notte dopo notte... Entro pochi giorni eravamo riusciti a stringere la
nostra morsa sulle cose."

I resoconti del mainstream sulla sera del 12 Marzo hanno accennato solamente che
"Due persone sono state uccise dalle truppe Americane" (Truro Daily News, 13
Marzo, 2004). Secondo un marine Statunitense, "I due uomini che sono stati
uccisi nella notte di Venerdi' durante un giro di pattugliamento avevano in
precedenza sparato sui soldati, anche se le loro armi non sono mai state
rinvenute." Secondo i testimoni, tuttavia, "i morti erano semplici passanti," e
"quelli uccisi non erano armati e neppure erano dei militanti." Il fratello di
uno dei morti ha rivelato che "Lui stava giocando a pallacanestro quando gli
Americani e i Francesi hanno cominciato a sparare." Successivamente e' stato
riportato nel National Post che "i residenti hanno detto che perlomeno 11
persone sono state uccise dal fuoco incrociato."

Molte persone compresi i testimoni oculari hanno detto alla delegazione del
Quixote Center Emergency Observation ad Haiti - dal 23 Marzo al 2 di Aprile -
che tante quante 70 persone sono state uccise il 12 Marzo durante gli eventi
che sono stati descritti alla delegazione come "il Massacro di Belair." Anche
la gente anti - Aristide, come Camille Chalmers della PAPDA, ha detto alla
delegazione di prestare particolare attenzione agli abusi dei diritti dell'uomo
da parte delle forze d'occupazione. La Chalmers ha parlato di "circa 60
persone" che sono state uccise il 12 Marzo a Belair.

Mentre i marine degli Stati Uniti sono implicati "ufficialmente" nella morte di
due persone c'e' poca chiarezza su chi abbia portato a compimento il resto
delle uccisioni. I Francesi sono stati citati nei rapporti ufficiali che sono
seguiti e i testimoni oculari hanno asserito ripetutamente che erano presenti
il 12 Marzo, armati di mitragliatrici a laser, occhiali notturni di protezione
e di APCs. Poiche' il Colonnello Davis ha una tale famigliarita' con gli eventi
del 12 Marzo, la questione se le truppe Canadesi siano state oppure no
coinvolte nel massacro merita un serio e scrupoloso esame.

Un piccolo contingente di truppe Canadesi era arrivato prima quella sera ed e'
possibile che abbia preso parte all'invasione. Cio' che tuttavia richiede un
ulteriore esame e' il dove si trovava quella sera la Joint Task Force Two [
JTF2 ], visto che era effettivamente presente ad Haiti il 12 Marzo.

Malgrado le smentite del Dipartimento della Difesa per quanto riguarda la loro
presenza ad Haiti, i commando segreti del Canada erano stati fotografati in
quel paese il 3 Marzo ed apparivano "armati fino ai denti," equipaggiati con
mitragliatrici a laser leggere e con una grande quantita' di munizioni. Questa
rivelazione ha chiarito che erano state le forze della JTF2 ad essere state
inviate in missione ad "assicurare l'ambasciata" il 25 Febbraio, quattro giorni
prima del coup. Questo potrebbe spiegare anche il rapporto del RDI riguardante
la notte del rovesciamento di Aristide, dove viene menzionato che le truppe
Canadesi erano presenti all'aeroporto quando Aristide era stato fatto imbarcare
e spedito nella Repubblica Centro Africana. Il rapporto del RDI e' stato
ritrattato rapidamente e la presenza delle forze Canadesi durante il
rovesciamento di Aristide e' stata negata e da allora non e' stata piu'
investigata. David Pugliese dell'Ottawa Citizen ha confermato che la JTF2 e'
rimasta ad Haiti perlomeno fino al 18 Marzo e ha ampiamente scritto su come le
attivita' della JTF2 siano sempre avvolte nella piu' assoluta segretezza.

Quello che e' chiaro sul massacro del 12 Marzo e' che il resto delle persone
uccise sono state accatastate "nelle ambulanze che i soldati avevano portato
con loro" e portate via (un altro fatto che non e' stato negato da Davis). Il
consenso che si e' andato facendo avanti fra i testimoni oculari Haitiani e'
che questo evento non sarebbe mai stato riportato se i residenti di Belair non
avessero potuto rimuovere segretamente i due corpi dalla scena della baldoria
omicida.

Quando i giornalisti sono stati allertati degli eventi la mattina successiva,
tutti i corpi tranne due erano spariti e la versione ufficiale era che soltanto
due persone erano state uccise.

Questo resoconto ufficiale non lambisce neppure quello di Pierre Esperrance, a
capo del gruppo per i diritti umani sostenuto dagli Stati Uniti e dalle elite
Haitiane, la National Coalition for Haitian Rights [NCHR]. Esperrance ha
ammesso durante una recente intervista che il suo ufficio aveva confermato
almeno quattro delle morti avvenute a Belair il 12 Marzo. Il suo ufficio si era
rifiutato di cominciare la investigazione sul massacro per piu' di un mese dopo
la sua avvenuta, ammettendo che la gente di Belair non aveva neppure fiducia
che la NCHR la avrebbe mai cominciata.

Non per coincidenza, il massacro di Belair era inoltre avvenuto nel contesto
dell'intenzione annunciata da parte dell'esercito Statunitense di "disarmare
attivamente" i militanti del Lavalas, questo secondo la dichiarazione fatta dal
Generale Statunitense Hill l'11 Marzo.

Le domande che sono state fatte a Davis si pongono anche nel contesto del report
sui diritti umani ad Haiti da parte dell' Institute for Justice and Democracy,
pubblicato il 19 Luglio. Molte foto raccapriccianti ed estesi dettagli rivelano
chiaramente la persecuzione sistematica dei sostenitori del Lavalas e di
Aristide fin dal coup del 29 Febbraio. Per quanto riguarda le sole aree di Port
au Prince e Central Plateau, il rapporto IJDH parla di oltre mille morti.
Relativamente al complessivo conteggio dei corpi che e' stimato per oltre 3000,
il rapporto IJDH rappresenta soltanto "una frazione molto piccola delle
violazioni che sono state commesse durante il periodo coperto."

Davis ha messo in dubbio la credibilita' e la validita' del rapporto di cui
ammette averne visto delle "parti," e sostenendo che "le fotografie possono
essere state fabbricate, aggiustate." Il Direttore dell'IJDH, l'ampiamente
rispettato avvocato dei diritti umani e civili Brian Concannon, ha risposto
dicendo: "Se il Colonnello Canadese avesse ragione quando afferma che tutte
queste storie sono delle falsificazioni, e che in effetti tutta quella gente
che e' stata fatta sparire e' invece viva e sta bene, che tutti i corpi
decapitati sono delle fotografie realmente simulate, questo mi renderebbe
felice, perche' quella sarebbe molta meno gente che sta soffrendo a causa della
persecuzione. Ma informazioni molto buone indicano che questa diffusa
persecuzione esiste realmente."

Ci sono molte altre domande rilevanti che riguardano il ruolo del Canada nella
progettazione e nell'esecuzione del cambiamento illegale di regime di un
popolare leader eletto democraticamente (e di altri piu' di 7.000 funzionari
eletti) e il seguente politicidio che si sta portando a compimento per far
tacere le voci delle masse Haitiane mentre si prepara il terreno per le
cosiddette "elezioni libere e democratiche." Il silenzio generale nei confronti
di queste realta' che attraversa l'intero spettro politico Canadese deve essere
spezzato, queste realta' devono essere esposte pubblicamente e un'inchiesta
completa su queste raccapriccianti questioni deve aver luogo quanto prima.

Note: Anthony Fenton e' un ricercatore indipendente, un giornalista e un attivista che
risiede a Vancouver. Gli si puo' scrivere al seguente indirizzo di posta
elettronica: apfenton@ualberta.ca .

Tradotto da Melektro - A Cura di Peacelink

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