Peru': La memoria sana, la giustizia ripara
Nella commemorazione del primo anniversario del "Informe Final de la
Comisiòn de la Verdad y Reconciliaciòn CVR (www.cverdad.org.pe), il
movimento cittadino "PARA CHE NO SE REPITA", la Difesa del Popolo, il
Coordinamento Nazionale dei Diritti Umani CNDDHH ( www.dhperu.org)
e il Direttivo della Lotta contro la Povertà, hanno realizzato domenica 22
agosto l'atto simbolico di appendere bandiere bianche in oltre 300 piazze
del Perù con la scritta "la memoria sana, la justicia repara". L'atto ha
come obiettivo richiamare l'attenzione dello Stato e della cittadinanza,
riguardo l'urgente bisogno di concretizzare la messa a punto delle proposte
presentate nella relazione finale della CVR. Questo documento non ha avuto
l'attenzione che si merita e le sue proposte non hanno incontrato l'eco
necessario nelle agende delle istituzioni dello Stato, ne in quelle dei
politici. Più di mille ,tra comunità e famiglie colpite, continuano a
chiedere giustizia.
Il Movimento cittadino "PARA QUE NO SE REPITA" si costituì a maggio 2003 con
l'obiettivo di sostenere il processo post CVR che include la necessità che
lo Stato costituisca un sistema nazionale di giustizia specializzato nei
diritti umani, la formalizzazione di un Registro Nazionale delle Vittime,
l'impulso per la formazione di insegnanti nella prospettiva, fra le altre
cose, di raccogliere gli insegnamenti che ci ha lasciato il periodo di
violenza politica.
Questo atto fa parte della campagna promossa da queste organizzazioni che,
venerdì 27 agosto, realizzeranno la cerimonia principale nella città di
Lima.
Di fronte al Palazzo di Giustizia, il Movimento "Para que no se repita",
presenterà queste proposte per sollecitare l'applicazione delle richieste
della Commissione della Verità che ha documentato 69.000 vittime della
violenza politica durante 20 anni (1980-2002).
1. "Lo Stato deve riparare i diritti di migliaia di peruviani e peruviane
offesi dalla violenza politica. Questo implica da una parte lo sviluppo di
politiche pubbliche specifiche per soddisfare le riparazioni individuali e
dall'altra che il potere esecutivo e i governi regionali inseriscano nei
loro bilanci del 2005 le voci necessarie per poter concretizzare queste
politiche.
2. Che si organizzi un sistema di giustizia specializzato nei diritti umani
a livello nazionale, per verificare tutti i casi di violazione dei diritti
umani durante il periodo della violenza politica.
3. Che lo Stato ripristini i diritti civili delle popolazioni coinvolte
nella violenza politica attraverso atti come:
a. la formalizzazione del Registro nazionale delle vittime come uno
strumento che permetta il riconoscimento delle vittime della violenza
politica.
b. campagne gratuite per la consegna dei documenti d'identità (DNI) alla
popolazione che ancora non li possiede, in quei dipartimenti più colpiti
dalla violenza politica.
4. Che il Ministero dell'Istruzione stimoli la formazione degli insegnanti
nella prospettiva di raccogliere gli insegnamenti che ci ha lasciato a tutti
i peruviani il periodo della violenza politica (1980-2002)."
La Red Jubileo PERU ( www.jubileoperu.org.pe) ha organizzato lo scorso 19
agosto un'incontro con diverse organizzazioni sociali per sostenere le
iniziative promosse dal Movimento cittadino "PARA QUE NO SE REPITA".
La coordinatrice Rocìo Valdeavellano ha sottolineato che "la Red Jubileo
Perù all'interno della sua proposta "Nel Bilancio Nazionale: Prima il Debito
Sociale" propone che si assegnino al meno 30 milioni di dollari delle
riduzioni del servizio del debito per l'inizio del Piano di Riparazioni alle
vittime della violenza. E' possibile ottenere riduzioni o baratti del debito
per questi fini sempre che si esprima una chiara volontà del paese per
risarcire le vittime e per un utilizzo trasparente dei fondi liberati.
Dopo un anno della Relazione della CVR il richiamo a costruire un paese con
equità rimane un compito che coinvolge tutti i peruviani e peruviane".
Lo scorso 20 agosto è stata presentata la campagna nazionale del movimento
"PARA QUE NO SE REPITA" nella Conferenza Stampa organizzata dal Comitato
Civico "Para que no se repita - Cono Sud" nel Congresso della Repubblica,
con l'obiettivo di far conoscere le basi del concorso per erigere il
monumento alla "Verità, Riconciliazione e Speranza" in memoria e in onore
delle vittime della violenza e degli emarginati sia del Cono Sud che di
tutta la nazione.
Nel suo intervento nel Congresso della Repubblica, il sacerdote Tomas Burns,
disse che il "Comitato Civico "para que no se repita" Cono Sud, è un
movimento della Società Civile di Lima Sud composto da cittadini e
dirigenti, tra cui si contano emarginati e vittime degli anni del terrore;
ci sono anche insegnanti, rappresentati delle Chiese: Cattolica, Protestante
ed Evangelica, organizzazioni dei Diritti Umani, la Difesa del Popolo, ONG
che lavorano con emarginati, e rappresentanti dei Comuni di Villa Marìa del
Triunfo, San Juan de Miraflores y Villa El Salvador i cui Sindaci ci
accompagnano oggi.
Il Comitato Civico si costituì alla fine di settembre dell'anno scorso, un
mese dopo la consegna del Rapporto Finale della CVR al fine di controllare
lo studio del IF e la messa a punto dei consigli dati. Con questo obiettivo
abbiamo svolto, durante l'ultimo anno, una serie di attività di rilevanza
locale .
Oggi, alla vigilia del primo anniversario della consegna del Informe Final
(la consegna fu effettuata il 28 agosto 2003), veniamo dagli "arenales" del
cono sud para aggiungere il nostro granello di sabbia allo sforzo dei tanti
che a livello nazionale lottano per impedire che si sotterri l'Informe Final
nella Fossa Comune del oblio e del silenzio, dell'indifferenza deliberata e
della resistenza passiva di buona parte della classe dirigente della patria
consumata dai giochi di potere e distratta da notizie di poco conto.
A ragione si dice "Chi ignora la propria storia è condannato a ripeterla" e
noi nel cono sud, non vogliamo ripeterla in nessun modo. Al contrario,
vogliamo ricordarla per poter imparare a costruire assieme un nuovo patto
fra peruviani e peruviane. Proprio per questo siamo qui oggi:
per testimoniare quello che ci unisce.
Ci unisce la memoria
- di amici e amiche, famigliari e vicini, minacciati e assassinati, detenuti
e scomparsi
- di torri fatte saltare e black aut
- di retate e posti di blocco
- di autobombe e processi estragiudiziali
- di compatrioti - vedove e orfani scappando dalla morte, cercando rifugio e
accolti con il sopranome di "terrucos" per essere Ayacuchanos.
- a San Juan de Miraflores ci unisce la memoria di Emma Hilario (con 2 colpi
di arma da fuoco), suo marito (un colpo di arma da fuoco) e suo cognato (con
5 colpi di arma da fuoco), il marito con uno ed Emma con due. Emma era una
delle dirigenti del Comitato Centrale delle Mense Popolari a livello
nazionale e Coordinatrice del Comitato di Gestione Locale. Era stata
minacciata ripetute volte da Sendero ma insisteva nella difesa della vita.
Emma, suo marito e suo cognato sono sopravissuti ma sono dovuti fuggire dal
paese, oggi vivono come rifugiati. Anche in Axial, la sua seconda patria,
Emma due anni fa è stata nuovamente minacciata.
- A Villa Salvador ci unisce la memoria di Maria Elena Moyano, conosciuta
come la "Madre Coraje". Lei fu assassinata da Sendero Luminoso.
- A VMT i vicini Mariela Barreto e Ernesto Lòpez sono stati assassinati
senza processo e ci sono denuncie di diversi arresti accompagnati da
torture.
- Ma non sono gli unici che hanno sofferto - ci sono molti di più, tra di
loro Ernesto Castillo Pàez studente universitario arrestato a VES e
scomparso a SJM, Juan Matta, Direttore della Scuola Jorge Basadre di
Pamplona Alta, assassinado da Sendero. Freddy Sànchez giovane poliziotto
sopravissuto a una strage nella sierra, Arcesio Maestanza ed Edwin Còrdova,
poliziotti assassinati a SJM .... per no parlare delle vittime di Ayacucho,
San Ramòn, Huancavelica e Apurimac.
Non possiamo dimenticare e non lo faremo ... perchè non si ripeta.
Ci unisce anche la stanchezza e la delusione
- di fronte alla discriminazione e l'emarginazione che ancora continuano.
Parliamo dal cono sud dove solo 50 anni fa c'erano solo dune e colline di
sabbia inospitali e senza vita. Allora, alla vigilia di Natale nel 1954
nasce il cono sud, con la prima grande invasione nella storia del Perù. Le
persone che invasero erano della provincia, nella maggior parte di lingua
quechua. Venivano a Lima in cerca di un futuro e di uno spazio in questa
nazione. Il loro desiderio era, ed è ancora "lo faccio per che i miei figli
non soffrano quello che ho sofferto io". Erano i pionieri della
"integrazione" nella patria. Siamo gli eredi di questa terra ed è per questo
che ci unisce la stanchezza e la delusione di fronte alla mancanza di
accoglienza da parte della classe dirigente della nostra patria, la patria
di tutti.
- in questi 49 anni si è forgiata una nuova cultura urbana-marginale
composta da "todas las sangres" del Perù. Siamo passati dall'essere invasori
al essere vicini. Abbiamo imparato a convivere tra Puneños e Loretanos,
Piuranos e Ayacuchanos, creoli e montanari. Ma continuiamo ad essere
emarginati e ci fa male che, dopo tanti anni e tante sofferenze da parte di
nostri compaesani e famigliari, si ignori la verità e si posticipi ancora
una volta la riconciliazione nella nostra patria. Guardateci! siamo degli
esperti della riconciliazione, siamo i muratori che lungo questi 49 anni
abbiamo costruito la nostra città. Ma stanca e delude il silenzio e
l'indifferenza di quelli che prendono le decisioni e governano il paese.
Malgrado ciò, ci unisce la speranza e la convinzione che "La Memoria Sana y
La Justicia Repara". Siamo convinti che la Memoria e la Giustizia sono due
passi esenziali che aprono la Speranza e permettono la Riconciliazione. E
per questo che Oggi alla vigilia della campagna "Per che non si ripeta" a
livello nazionale, siamo fieri di presentare il Concorso per la costruzione
del Monumento Per la Verità, Riconciliazione e Speranza in memoria delle
vittime degli anni del terrore a livello nazionale e degli emarginati del
Cono Sud, molti di loro vedove e orfani.
Il monumento sarà innalzato nel Ovalo di Nueva Esperanza (conosciuto nel sud
di Lima come la "Curva del Diavolo") punto centrale della zona urbana
periferica del Cono Sud. Lì confluiscono le strade e le vite dei distretti
del Sud: Villa Maria del Triunfo, Villa El Salvador y San Juan de
Miraflores.
Vogliamo fare questo Monumento come gesto di solidarietà e come simbolo del
nostro impegno determinato nella ricerca della Giustizia a partire
dell'unione del Cono Sud, popolo di invasori e di vicini di casa, camminando
assieme verso l'integrazione e verso la giustizia.
Siamo consapevoli, comunque, che questi gesti simbolici, per più importanti
che siano, sono molto poco se non sono accompagnati da riparazioni concrete
delle vittime"
http://www.adital.org.br/site/noticia.asp?lang=ES&cod=13551
traduzione di Alejandra Bariviera a cura di Peacelink
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