Latina

Cile : il primo forum sociale si terra' il 19,20,21 Novembre 2004

6 ottobre 2004
Franco Di Giangirolamo (Presidente Nexus CGIL Emilia Romagna (ONLUS))

FORO SOCIAL CILENO

Il 19,20,21 Novembre 2004 si terra’ il Primo Foro Sociale Cileno (www.forosocialchileno.cl), parallelo al Vértice dei leaders dei Paesi aderenti all’APEC (www.apec.org), dell’area Asia-Pacifico, integrato dai leaders politici e da imprenditori (la Davos del Pacifico).
Il Foro Sociale Chileno si aprira’ Venerdi’ 19 novembre con una Marcia inaugurale a Santiago, da Plaza de los Heroes a Plaza Italia.
L’attivita’ politica e culturale proseguira’ il 20 e il 21 Novembre presso la Universita’ di Humanesimo Cristiano (sede Condell), al 343 di Providencia.

Il vértice APEC e’ statu preceduto da vari incontri, tra i quali segnalo:

- Incontro di Pucon (applicazione intese di Doha)
- Incontro de La Serena (donne imprenditrici dei Paesa APEC)

Parallelamente a questi incontri si e’ tenuto il

- Foro Sociale MAPUCHE .Pucon si trova nella nona regione ed era territorio indigeno (www,mapuexpress.net/contraapec.htm)
- Manifestazione Donne Foro Sociale Regionale- La Serena
(forosocialregional@hotmail.com)

Al Foro Sociale Cileno hanno aderito 130 organizzazioni e associazióni, 30 artisti di livello nazionale ed internazionale e in tutto il Cile si stanno sviluppando iniziative:

- Foro Educazione di Atacama
- Foro Mapuche di Pucon
- Foro Social di Copiapo’
- Foro Social di Valdivia
- Foro Social di Puerto montt
- Foro Social di La Serena
- Foro Social di Concepción
- Foro Social dell’Araucania
- Foro Social di Valparaíso
- Foro Social di Chillan

Per quanto riguarda il mondo del lavoro, al di la’ della adesione delle Confederazioni nazionali (CUT e CAT), hanno aderito moltii sindacati di categoría e aziendali.
Tra le iniziative piu’ importanti segnalo:

- Conferenza Sindacale organizzata dalla CIOSL (Confederazione internazionale dei sindacati liberi), che nei giorni 15 e 16 Novembre convoca i sindacati dei 21 paesi aderenti all’APEC e che, nel documento finale, dovrebbe proporre ai governi dei Paesi APEC un Foro Permanente sulle problematiche del lavoro.
- Vértice Sindacale del MERCOSUR, di cui la CUT (Centrale Unica dei Lavoratori) e’ membro, cui parteciperanno 500 dirigenti sindacali della Coordinadora de Centrales Sindicales del Cono Sur, e che si terra’ nei giorni 16 e 17 Novembre 2004, che culminera’ con una Marcia fino al Palazzo Presidenziale della Moneda, dove si consegnera’ al Presidente della Repubblica Lagos il documento conclusivo.
- Foro dei Lavoratori dell’Industria Salmonera di Chiloe’, colpiti duramente, insieme ai pescatori artigianali, dagli accordi con gli USA e la UE. Il foro, organizzato dalla CUT provinciale, si terra’ a Castro (isola di Chiloe’) nei giorni 11,12,13 Novembre 2004.

Alcuni cenni brevissimi su APEC, tratti da un articolo di Patricio Malatrassi, economista di ICAL, pubblicato sul n. 19 di Chile Justo, quindicinale edito dalla CUT Nazionale.

Il primo Foro di Cooperazione Ecnomica di Asia e Pacifico si e’ tenuto nel 1989 in Australia, per iniziativa di Giappone e Australia, e vi hanno partecipato 12 paesi.
Obiettivo: integrazione e sviluppo economico area del pacifico.
In altri termini: coordinare le politiche neoliberiste e gli interesi geopolitici delle multinazionali nell’area dove si produce, oggi, il 60% del prodotto interno lordo mondiale e ci sono scambi pari al 55% del commercio mondiale, con una popolazione che si aggira sui 3 miliardi di unita’.

I tre pilastra del vértice APEC sono:
- liberalizzazione del commercio e degli investimenti
- facilitazione dei commerci e degli investimenti
- cooperazione economica e tecnica

Oggi l’APEC e’ composta da 21 paesi membri, tra i quali USA, Russia, Cina, Giappone, Australia e Canada’.

Il Chile ha aderito all’APEC 10 anni orsono, nel 1994, avendo nell’area il principale sbocco commerciale.

Nell’area sono vigente TLC (trattati di Libero Commercio) tra membri APEC (Canada’ e Méssico, oltre a quelli siglati con gli USA e la Corea del Sud), Accordo economico con Peru’ e previsión di TLC con Nuova Zelanda e Singapore.

Alcune note personali.

Per il Governo Cileno, che ospita e organizza il Vértice, si tratta di una occasione importante per valorizzare ed esaltare la sua linea iperneoliberista in campo sia economico che sociale (questa seconda meno propagandata, in verita’) e per creare condizioni piu’ favorevoli al processo di costruzione dell’ALCA (Area di Libero Commercio America Latina), obiettivo strategico che gli USA perseguono attraverso la moltiplicazione degli accordi bilaterali, cui il Cile aderisce con zelo perfino eccesivo.
Sul piano degli interessi nazionali non ci saranno vantaggi reali dall’esito del vertice che, ovviamente, e’ costruito per favorire le grandi multinazionali e la rapina delle risorse naturali, ma ci sara’ un grande vantaggio politico per le concentrazioni economico finanziarie e per i politici che ne appoggiano le strategie, sia al Governo che all’opposizione.
Le scelte di politica economica e sociale, imposte con la violenza della dittatura di Pinochet e consacrate democráticamente dai Governi della Concertazione, ne usciranno rafforzate e collocheranno ancora piu’ solidamente il Cile al fianco degli USA e della UE. Cio’ a dispetto delle dichiarazioni reiterate di volonta’ di integrazione con i Paesi dell’America Latina che stanno tentando di affrancarsi in ogni modo dalla tenaglia del Fondo monetario Internazionale e della Organizzazione mondiale del Commercio, che sono la causa dell’impoverimento progresivo e della emarginazione di quote crescenti di esclusi dal mercato, la cui mano e’ purtroppo molto ben visibile.
A dimostrazione di quanto sopra, basti pensare che, sul totale degli investimenti dei Paes APEC in Chile, l’85% si deve a USA e Canada’, mentre il Giappone e Australia seguono con poco piu’ del 6% cadauno.
Ovvero, il Chile e’ in mano all’impero del nord, come si usa dire oggi..
Il Governo Cileno vuole ad ogni costo presentarsi come paese piattaforma, affidabile, primo della classe alla scuola del FMI, stabile económicamente e políticamente, come paese modello per ogni tipo di operazione economica di cui possano avvantaggiarsi i piu’ grande gangsters del mondo.
I costi? Ovvio anche questo: una distribuzione delle risorse tra le piu’ inique al mondo, ineguaglianze crescenti, democrazia debolissima, incompiuta, direi azzoppata, depredazione delle risorse umane e materiali, con ridicole royalities per quelle naturali e costo del lavoro bassissimo con orari medi oltre le 50 ore settimanali per quelle umane, monopolio del commercio, della finanza e dell’informazione, legislazione fiscale da rapina dei ceti meno abbienti, sanita’ e previdenza privatizzate, etc. etc.
E’ evidente che si rischia una ulteriore rottura con i Paesi del MERCOSUR i quali in gran parte pensano ad alternative all’ALCA, di dimensione regionale.

Per questa ragione e’ partita da due settimane una indegna campagna di controinformazione da parte della stampa di destra (ovvero di quasi tutti i giornali) tesa a propagandare l’idea del binomio dissenso-terrorismo, non dissimile da quelle gia’ sperimentate in tutto il mondo. Il Governo, per parte sua, pone in essere strategie di prevenzione del terrorismo con misure straordinarie (un giorno festivo per i santiaghini, la creazione di un organismo specifico di intelligence denominato ANI -agencia nacional de inteligencia-, dispiego di mezzi militari senza precedenti, leggi e poteri speciali, e via di questo passo).
Il tempo che ci separa dal Vértice APEC sara’ un delirio ideologico di inni al neoliberismo e ai suoi fasti e una gara tra governo e opposizione a chi si mostra piu’ incline al nuevo ordine mondiale e al pensiero unico, e piu’ discosto da tutto cio’ che anche lontanamente allude ad alternative o ad altri mondi possibili o, piu’ semplicemente, a qualche diritto sindícale e sociale. La criminalizzazione del movimento sara’ un leit motiv e c’e’ da augurarsi che la profezia non si avveri anche se e’ molto probabile che si lavori proprio per dimostrare che dissenso e terrore sono la stessa cosa.
Come Nexus abbiamo aderito al For Sociale Cileno essendo presenti in Cile da diversi anni con progetti di cooperazione allo sviluppo con Comunita’ Mapuche e invitiamo, per le ragioni sopra esposte, alla attenzione ad un evento che, anche se non ha gli onori delle agenzie di stampa internazionali, non e’ meno importante dell’incontro di Davos o di altre internazionali del malaffare. Invitiamo tutti anche ad aderire, nella modalita’ per ognuno piu’ adeguate, consapevoli che, grazie alla collocazione geografica del Chile e la prossimita’ con il Foro Sociale Mondiale di Porto Alegre, la partecipazione internazionale sara’ limitata, con la conseguente sproporzione tra l’importanza dell’evento APEC e l’evento alternativo.In ogni caso e’ bene far sentire la vicinanza e solidarieta’ di tutte le reti dei forum sociali a quanti stanno lavorando duramente alla preparazione del Foro Sociale Chileno.

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