Brasile: al Pt il primo turno delle amministrative
Il Pt di Lula vola nelle amministrative “Europa”, 5 Ottobre 2004
Il primo turno delle elezioni in Brasile ha avuto un epilogo inaspettato: il Partido dos Trabalhadores (Pt) di Lula è andato oltre le più rosee previsioni raddoppiando il numero degli eletti e spiazzando così tutti coloro che si aspettavano un vistoso calo di consensi.
Fin da pochi mesi dopo la sua elezione, gli analisti politici sostenevano che la sfida di Lula per la costruzione di un nuovo Brasile sarebbe stata tutta in salita, soprattutto perché costretto a rimanere in equilibrio tra i diktat imposti dal Fondo Monetario Internazionale e le grandi attese suscitate nei settori popolari del paese e nei movimenti sociali più radicali. Inoltre, nonostante i sondaggi avessero dato il Pt in ripresa, nessuno si attendeva un simile successo, sia per una frattura interna al partito che aveva portato all’uscita di alcuni dissidenti (culminati con l’espulsione lo scorso gennaio di Heloisa Melena e Joao batista de Araujo), sia per una politica economica contestata non solo dalla sinistra petista, ma anche dal leader dei Sem Terra Stedile, che in una intervista rilasciata al Manifesto qualche mese fa aveva definito il ministro delle finanze Palocci tra i peggiori del governo, e dalla Commissione Pastorale della Terra che a più riprese ha sollecitato l’avvio della riforma agraria.
Invece il successo del Pt, che si è aggiudicato al primo turno 388 sindaci e il controllo di 6 capitali statali su 26 (Belo Horizonte, Recife, Aracaju, Macapà, Rio Branco, Palmas), si è trasformato in una sorta di conferma al consenso per Lula a metà del suo mandato presidenziale.
L’interpretazione di questa vittoria elettorale offre però dei pareri discordanti nella sua valutazione. Se il successo del Pt è indubbio, tanto che ci sono buone probabilità di aggiudicarsi anche le capitali in cui si andrà al ballottaggio del 31 Ottobre (a partire da Porto Alegre, 4 amministrazioni petiste consecutive), spicca anche il ridimensionamento che il partito di Lula ha dovuto subire a San Paolo, dove il candidato del Partido da Social Democrazia Brasileira (Psdb) Serra al primo turno ha sopravanzato il sindaco paulista uscente Marta Suplicy di 8 punti, 43% a 35%.
Non si tratta di un fatto di poco conto, considerando che Serra è stato lo sfidante sconfitto da Lula alle ultime presidenziali e il delfino dell’ex presidente Cardoso, che vedrebbe certo di buon auspicio l’affermazione del Psdb sul Pt nella più importante città brasiliana, specialmente in vista delle elezioni del 2006. Soprattutto nel caso in cui Josè Serra riesca ad aggiudicarsi la poltrona di sindaco, si rincorrono voci che lo vedrebbero candidato a sfidare Lula alle elezioni del 2006, in una sorta di rivincita delle scorse presidenziali. Inoltre Lula dovrà guardarsi anche da Cesar Maia, vincitore al primo turno a Rio de Janeiro e rappresentante del Partido da Frente Liberal (Pfl), tra i partiti più a destra del paese, che potrebbe sfidare Lula alle presidenziali in caso di sconfitta di Serra a San Paolo.
In conclusione, la rielezione di Lula, dipenderà oltre che dalla eventuale rinnovata fiducia dei movimenti sociali, anche dall’esito del secondo turno elettorale a San Paolo il 31 Ottobre, utile per capire non solo se il Pt sarà in grado di mantenersi al governo nella metropoli, ma, molto probabilmente per capire anche quali saranno le future mosse delle 2 opposizioni, quella socialista e quella di destra.
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