Peru': continua lo sciopero dei lavoratori della Coca Cola, ma si aprono negoziati
I lavoratori della filiale peruviana della Coca Cola, che proseguono uno sciopero dal 30 settembre, hanno ripreso i negoziati con la direzione della ditta e con il Ministero del Lavoro, mentre si adoperano per ottenere l'intermediazione nello scontro da parte dell'ambasciata degli Stati Uniti.
- A quali risultati ha portato l'incontro avvenuto al Ministero del Lavoro con l'azienda, mercoledi' 6 alla ripresa dei negoziati?
- Pensavamo che l'azienda ci avrebbe posto la condizione di sospendere lo sciopero prima di cominciare a trattare, pero' non e' stato cosi'. Iniziamo a dialogare faccia a faccia con lei, dal momento che vuole dare una soluzione al problema.
Per quanto riguarda le rivendicazioni prospettate nel contratto collettivo di lavoro, ci hanno offerto un aumento di base di 113 soles, 100 soles per la chiusura del caso; che il quinquennio sia retroattivo, che ai compagni che abbiano lavorato all'ELSA per 5 anni siano dati 60 soles e che quelli con 10 anni di servizio ricevano 80 soles, retroattivamente.
Rispetto alle direttive sindacali, ci hanno concesso altri 10 giorni, pero' su questo stiamo trattando. Questo giovedi' 7, nel pomeriggio, ci riuniremo di nuovo al Ministero ed e' previsto un altro incontro per lunedi' 11.
Riguardo al licenziamento collettivo di decine di nostri compagni, il documento (presentato dall'azienda che protestava contro la seconda risoluzione del Ministero, che si prospettava svantaggiosa) e' gia' in mano alla Direzione Nazionale del Lavoro (DNT - Direccion Nacional de Trabajo). Essa ha una scadenza di cinque giorni utili per discuterlo, ma noi pretendiamo che lo faccia prima.
Stiamo sollecitando a questo proposito la CGTP (Confederacion General de Trabajadores de Peru' - Confederazione Generale dei Lavoratori del Peru'). Si deve tener presente che questi compagni sono stati licenziati gia' 75 giorni fa.
- Chi ha partecipato alla riunione trilaterale?
- Per la direzione del sindacato Eduardo Gonza Paredes, segretario dell'Organizzazione, Jorge Salazar, vicesegretario dell'Economia, Omar Maina, segretario dell'Assistenza Sociale, ed io, e i delegati di base Jose' Quiz Penina e Modesto Francisco, con base a Lima; con base Callao, invece, Jose' Baldisan e Marcos Vazquez Tenor, ed il compagno Saul Carazas, con base ad Ica. Per quanto riguarda l'azienda, Adrian Mendoza Taladea, responsabile delle Risorse Umane, Cesar Luza Elias, responsabile delle Risorse Umane della Corporazione Lindley e l'assessore legale dell'azienda, Rodriguez Larrain. Per il Ministero, il direttore regionale del Lavoro, i dottori De las Casas ed Emperatriz Canchez.
- Lo sciopero procede con regolarita'?
- Si', si mantiene stabile a livello nazionale. Sono gia' stati liberati i 20 compagni che erano stati arrestati il primo giorno di sciopero e i feriti si stanno rimettendo.
In questo momento noi 400 lavoratori di Lima siamo appena usciti da una marcia presso la Corporazione Lindley Inka Cola per protestare contro il rinvio della risoluzione sui licenziamenti collettivi.
- Cosa ci si puo' aspettare per questi giorni?
- Se queste tre riunioni hanno esiti positivi e continuiamo ad insistere con il tema della risoluzione sul licenziamento collettivo, credo che questo sciopero si concludera' tra mercoledi' e giovedi' della prossima settimana.
Dall'altra parte, avremo un incontro nelle prossime ore con David Brucks, segretario per i Diritti Umani e i Temi Lavorativi in Peru' dell'ambasciata degli Stati Uniti.
- Per quali motivi e' nato questo invito?
- In giugno avevamo inviato una lettera all'ambasciata ed essi risposero subito dopo che eravamo entrati in sciopero. Vogliono sapere le ragioni dello sciopero e conoscere maggiori dettagli sui passi e sui processi che si sono verificati nel licenziamento dei lavoratori. Noi, dal canto nostro, pretendiamo che l'ambasciata americana faccia da intermediario in questo conflitto. Sarebbe importantissimo che cio' accadesse.
Infine, vogliamo fare arrivare alla UITA (Union Internacional de Trabajadores de la Alimentación, Agrícolas, Hoteles, Restaurantes, Tabaco y Afines) la riconoscenza da parte di tutti i lavoratori della Coca Cola in Peru' per la solidarieta' manifestata in questo periodo.
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