Cosa nasconde il magnate Douglas Tompkins?
Che un imprenditore di successo venda tutte le sue aziende e si trasformi in un appassionato attivista della salvaguarda ambientale può sembrare strano.
Ma che la sua principale strategia consista nell'acquistare grandi appezzamenti di terreni vergini, trasformarle in riserve ecologiche, e poi consegnarle ai governi di turno perché siano loro ad amministrarle, sfiora l'incredibile. Cosa nasconde il magnate statunitense Douglas Tompkins?
Proprietario di più di 300.000 ettari in Cile e di circa 200.000 ettari in Argentina, Tompkins mira a ristabilire il vecchio principio dello scambio del debito con territori, con l'obiettivo di appropiarsi delle enormi riserve di risorse naturali che custodiscono i paesi del Terzo Mondo.
Questo progetto si propone di applicare, ai paesi che hanno sospeso il pagamento del debito o in "default", il principio del diritto privato chiamato "concordato preventivo" che prevede che il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la Banca Mondiale (BM) o il Tribunale di Basilea possano operare come tribunali fallimentari.
Nell'edizione di dicembre 2003, il settimanale inglese "The Economist", portavoce a sua volta del "Royal Institute of International Affaires", dichiarò: "Argentina dimostra che esiste il bisogno di introdurre un procedimento per poter amministrare il fallimento degli Stati sovrani".
"Se si genera un meccanismo di bancarotta sotto gli auspici del FMI, questo richiederà dei cambiamenti nello statuto del Fondo e forse anche nelle leggi di tutti i paesi membri", aggiunse "The Economist".
Gli attuali negoziati dell'Argentina in relazione ai suoi circa 100.000 milioni di dollari di "default", propongono una sostanziale riduzione del capitale e degli interessi ma non riescono a stabilire una soluzione definitiva del problema. Neanche il governo di Néstor Kirchner ha il coraggio di smentire con chiarezza gli esperti che prevedono che ci saranno nuovi problemi nelle scadenze future. Non è in discussione il pagamento ma la proporzione dell'eccedenza attiva di bilancio destinata allo stesso.
Di fronte a questo scenario, organizzazioni come l'International Forum on Globalization, Jubileo 2000, la "Conferencia sobre Comercio e Desarrollo de Naciones Unidas" (UNCTAD) e il governo del Canada, hanno proposto la creazione di una specie di Tribunale Internazionale dei Fallimenti, incaricato di cercare gli accordi tra le parti o, in nel caso non sia possibile, di attuare come tribunale specializzato.
L'esperto statunitense Norman Bailey, assessore alla presidenza argentina durante l'amministrazione di Eduardo Duhalde, sostenne agli inizi del 2002 che "in Argentina non rimane molto patrimonio da vendere, ma si possono ancora organizzare degli schemi di scambio del debito utilizzando terreni demaniali e patrimoni provinciali".
Sia il FMI che il BM fanno pressione perché il governo di Néstor Kirchner privatizzi le banche Naciòn e Provincia de Buenos Aires, tutte due statali e assieme proprietarie di più di 15 milioni di ettari sotto forma di ipoteche non eseguite verso piccoli e medi produttori agricoli di tutto il paese.
Secondo fonti affidabili, il programma di scambio del debito con territorio disegnato per l'Argentina include gli ambiti "Parques Nazionali", ai quali "l'ecologista" Tompkins continua a donare ettari.
I legami del magnate nordamericano con le più alte sfere del potere economico sono visibili attraverso il flusso di fondi di due delle più grandi associazioni ecologiste mondiali: la già nominata "International Forum on Globalization" (IFOG), e il "Funders Nework on Trade and Globalization" (FNTG).
Dagli inizi, nel 1997, l'IFOG riunisce organizzazioni ecologiste in diversi punti del mondo. Il suo presidente è Jerry Mander, braccio destro di Tompkins e direttore dei Programmi dell'organizzazione "The Foundation of Deep Ecology".
Anche se lo stesso Tompkins è il principale fornitori dei fondi, con più di 850.000 dollari investiti fino al 2000, tra gli appoggi finanziari del IFOG ci sono tre rinomate istituzioni: il "Rockefellers Brothers Fund", la "Turner Foundation" e la "Ford Foundation", istituzioni legate alla banca JP Morgan Chase.
Negli anni'60, David Rockefeller finanziò una ricerca sponsorizzata da Henry Kissinger, culminato nel chiamato "Iron Mountain Plan" (IMP).
L'IMP spiega il bisogno imperioso di Washington di cercare un modo silenzioso per guadagnare terreno nelle zone geografiche che siano d'interesse strategico per gli Stati Uniti, con l'obiettivo di mantenere la sua posizione egemonica globale. Tra le diverse alternative proposte con questo fine risalta l'utilizzo della "causa ecologista", dato che la stessa "conta con un consenso sociale sufficiente in modo di non generare troppi sospetti tra la popolazione".
La famiglia Turner è proprietaria di diverse aziende nella Patagonia argentina, all'interno delle quali si trova il famoso "Lago Escondido". Un'altro nome che si trova all'interno della dirigenza dell'IFOG è quello dell'inglese Edward Goldsmith, titolare della rivista "The Ecologist". Suo fratello, Sir James, ex banchiere milionario di Londra, ha fatto parte sia della direzione della banca "St. James Capital Place", della famiglia Rothschid, che del esecutivo del "Quantum Fund", di George Soros. Sir James era, inoltre, un appassionato difensore della causa ecologista e amico personale di Douglas Tompkins. Dopo la sua morte, l'anno scorso, la sua fortuna rimase nelle mani della fondazione che porta il suo nome, controllata da suo fratello Edward.
La "Funders Network on Trade and Globalization", mostra una trama d'interessi ancora più chiara. E' nata come iniziativa dell'IFOG e le sue operazioni finanziarie sono relazionate con il "Rockefeller Family Fund". Il suo comitato direttivo è composto da 12 persone, tra le quali si trovano dirigenti della "Ford Foundation", della "Rockefeller Fundation", della "James Michael Goldsmith Fundation" e della "The Foundation for Deep Ecology", appartenente a Tompkins.
Durante un convegno organizzato dall'Università John Hopkins degli Stati Uniti, nel 2002, Randall Hayes, uno dei principali leader ecologisti, diede a conoscere per la prima volta il programma con il quale le organizzazioni collegate all'IFOG intendevano procedere per lo sviluppo di un mondo "sostenibile".
Nel documento intitolato "Estructurando la Economia Global: Erradicando Bretòn Woods y Creando Nuevas Instituciones", Hayes disegna un'estrategia che include la scomparsa della BM e del FMI, la riforma delle Nazioni Unite (ONU) e la creazione di nuove isituzioni per la gestione del debito, predisposte per l'operazione dello scambio del debito con territorio.
In relazione ai debiti dei paesi del Sud del mondo, Hayes consiglia la fondazione della Corte Internazionale dell'Insolvenza, che si dovrebbe occupare di quello già segnalato dall'UNCTAD, dal Jubileo 2000 e dal governo canadese. Niente di nuovo sotto il sole.
I territori acquisiti da Tompkins, sia in Patagonia che nella provincia di Corrientes (100.000 ettari negli "Esteros de Iberà") , risaltano per le sue potenziali risorse minerarie e acquifere.
Inoltre, e secondo affermazioni da fonti sicure, da circa un'anno squadre di geologi non identificati svolgono lavori di ricerca mineraria nella Patagonia, senza nessun tipo di autorizzazione da parte delle autorità nazionali. Tra le compagnie minerarie che operano in Patagonia si evidenziano due: la "Anglo Gold" e la "Barric Gold". La prima è forse la più grande azienda mineraria del mondo. Tra i suoi dirigenti si trovano alti funzionari di due conosciute istituzioni bancarie: "Rothschild and Sons" e "JP Morgan Chase".
Un'altra importante faccia della direzione della "Anglo Gold", è nientemeno che Nicholas Oppenheimer, ereditiero di un'impero finanziario con più di quattro secoli di storia. Oltre ad essere una consistente azionista del Citybank di New York, la famiglia Oppenheimer ha una posizione quasi monopolista nella compravendita dei diamanti. Il 95 per cento del commercio all'ingrosso di questo minerale transita dalla "Central Sellings Organization", di sua proprietà.
Per il momento, gli investimenti della "Anglo Gold" in Argentina sono concentrati nel giacimento di "Cerro Vanguardia". Da due anni possiede il 98 per cento delle azioni, dopo che l'imprenditore argentino Gregorio Perez Companc le vendette il suo 46 per cento.
Barrick Gold, per conto suo, è concessionaria di sette giacimenti nella provincia di San Juan (nella cordigliera degli Andes) e due a Santa Cruz, in Patagonia.
L'ex presidente degli Stati Uniti George Bush padre, fa parte del comitato direttivo.
http://www.argenpress.info/nota.asp?num=015348
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