Argentina: i Mapuche rifiutano la donazione di terra del gruppo Benetton
Buenos Aires, 9 novembre (Telam). Mauro Millan, dell'Organizzazione Mapuche
che partecipera' a Roma all'incontro con Luciano Benetton per discutere
la restituzione delle terre ancestrali dei mapuche, ha rifiutato la donazione
di 2500 ettari avanzata ieri dal gruppo imprenditoriale di proprieta' del
magnate.
Nel colloquio con Telam da Roma, ha dichiarato che la notizia dell'offerta
delle terre al premio Nobel per la Pace, Adolfo Perez Esquivel, che partecipa
alle trattative con Benetton, lo ha colto di sorpresa.
"Qui bisogna capire che non stiamo parlando di filantropia. Il nostro accordo
iniziale e' di porre fine alla sopraffazione che stiamo vivendo come popolo
indigeno", ha sottolineato Millan, che aspetta la riunione con Benetton
per giovedi', insieme alla coppia Curinanco-Nahuelquir.
Millan ha dichiarato anche che, mentre a Treviso, sede dell'holding tessile,
tutti i mezzi di comunicazione discutono della controversia con i mapuche,
nella capitale italiana solo il quotidiano "Il Messaggero" ha pubblicato
la notizia della "donazione di terre a Perez Esquivel".
Esquivel, che non e' ancora arrivato a Roma, oltre al colloquio con Benetton
partecipera' ad un incontro con altre personalita' mondiali che sono state
insignite del Premio Nobel.
Alla riunione con Benetton per discutere se la coppia mapuche Curinanco-Nahuelquir
ha dei diritti sui 534 ettari che reclama partecipera' anche l'ambasciatore
argentino in Italia, Victorio Tachetti, che rappresenta l'esecutivo nazionale,
in accordo con un'esigenza dell'impresario italiano.
Tachetti, oltre ai precedenti del caso emessi negli ultimi giorni dal vicecancelliere,
Jorge Taiana, ha anche ricevuto istruzioni - che ancora non si conoscono
- affinche' la posizione del governo argentino si mantenga prudente nella
mediazione.
Ieri, dopo aver appreso l'offerta di Benetton, il Servizio di Pace e Giustizia,
presieduto da Perez Esquival, ha informato che "nesuno puo' essere garante
di terre che sono sempre appartenute ai mapuche, tranne un Premio Nobel
per la Pace".
Nonostante cio', hanno dichiarato di "avere rispetto per l'autodeterminazione"
e che sono i mapuche che si sono recati in Italia "coloro che devono decidere
in merito a quest'offerta".
Ugualmente, hanno detto che "il vero atto simbolico e di convivenza della
diversita' dei Popoli della Patagonia sarebbe dato da una restituzione effettiva
e dal rispetto della propria autodeterminazione come Popolo, e non da una
donazione".
Traduzione dallo spagnolo di Silvia Corbatto a cura dell'associazione Peacelink
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