Latina

Negli ultimi anni sono proliferate le società militari private grazie ai finanziamenti di Washington

Colombia: il paese nelle mani dei paramilitari con il beneplacito di Bush e Uribe

Il Presidente Uribe sta creando i presupposti per la costruzione di uno stato autoritario
20 novembre 2004
David Lifodi
Fonte: Fonti: Le Monde Diplomatique: "Drammatica privatizzazione del conflitto colombiano"
Latinoamerica: "Colombia, dove se uccidi mille persone in sei mesi sei ricevuto in Parlamento"
- 20 novembre 2004

La Colombia è uno dei paesi latinoamericani dove maggiore è l'influenza statunitense, sia per lo stretto legame tra Bush e il Presidente Uribe, sia per la sempre maggiore penetrazione nel paese da parte di società militari private strettamente legate al Dipartimento di Stato americano e al Pentagono, ufficialmente allo scopo di combattere il narcotraffico, ma in realtà per reprimere i movimenti sociali e mettere in pratica il Plan Colombia.
In particolare Le Monde Diplomatique ha evidenziato, nel suo "Dossier Mercenari", lo stretto legame tra le multinazionali della sicurezza privata e i paramilitari colombiani, milizie addestrate non solo per combattere la guerriglia (Farc-Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia e Eln-Esercito di Liberazione Nazionale), ma anche operai, sindacalisti e rappresentanti dei movimenti contadini su richiesta del governo di Palacio Narino, ormai apertamente dalla parte dei cosiddetti "paras". Non solo durante l'estate i capi delle Auc (Autodefensas Unidas De Colombia) sono stati ricevuti con tutti gli onori in Parlamento, ottenendo così la piena legittimazione da parte di Uribe, ma è stata prospettata loro la "legalizzazione dei bottini di guerra, vari milioni di ettari delle migliori terre del paese, delle quali si sono impossessati ammazzando e cacciando centinaia di migliaia di colombiani", ha osservato il giornalista Guido Piccoli sulla rivista Latinoamerica commentando l'evolversi degli eventi che stanno trasformando la Colombia in un vero e proprio stato autoritario.
Il Dossier di Le Monde Diplomatique indica nella DynCorp una delle società militari private presenti in Colombia fin dal 1993. Tali società si occupano di gestire la "guerra sporca" per conto dell'esercito e della polizia di stato a stretto contatto con le organizzazioni paramilitari, addestrate proprio allo scopo di riconquistare larga parte del paese controllato dai guerriglieri guidati dal leader delle Farc Manuel Marulanda. Alla DynCorp si sono presto affiancate altre società militari private, ad esempio Groupe Rendon, Acs Defense, Northrop e Lockheed-Martin, che offrono servizi di vario tipo, dal garantire il proprio aiuto agli elicotteri da combattimento e agli aerei di trasporto delle truppe all'appoggio di operazioni di spionaggio passando per la stesura di programmi di assistenza militare e logistica. Inoltre risulta abbastanza oscuro anche il tramite attraverso il quale avvengono i contatti tra queste compagnie militari private e l'ambasciata americana, tanto che le autorità colombiane non hanno il diritto di controllare i loro equipaggi e sono costrette ad accettare che i mercenari entrino nel paese con un visto turistico godendo della protezione diplomatica degli Stati Uniti. Proprio in questo contesto quasi un anno fa erano stati rapiti da parte delle Farc tre appartenenti alla California Microwave Systems, (altra società militare privata installatasi facilmente in Colombia con l'appoggio di Washington) accusati dai guerriglieri di condurre operazioni di spionaggio e si capisce anche il motivo per il quale nel settembre 2003 Bogotà aveva accettato di impegnarsi con gli Stati Uniti a non consegnare cittadini americani, colpevoli di eventuali crimini contro l'umanità, alla Corte Penale Internazionale, senza il consenso americano.
Il senso e l'attuazione di questa alleanza tra paramilitari, Bush, Uribe e società militari private, conclude Hernando Calvo Ospina (il corrispondente di Le Monde Diplomatique che ha curato il "Dossier Mercenari"), non sono altro che l'estendersi di una strategia già teorizzata nel 1967 dalla Revista de la Fuerzas Armadas di Bogotà: "nel caso che una guerra limitata convenzionale comporti troppi rischi, le tecniche paramilitari possono rappresentare un modo sicuro e utile di usare la forza per la realizzazione di fini politici".

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