Brasile : le nuove regole per la demarcazione delle terre favoriranno gli interessi anti-indigeni
Adital - Il Senato brasiliano esaminera' domani il Progetto di Legge (PL) che revoca semplicemente tutte le procedure anteriori in relazione alla demarcazione delle terre indigene. "Questo progetto mette assieme dei cambiamenti auspicati da molto tempo dai settori anti-indigeni", afferma il Consejo Indigenista Misionero (Cimi - Consiglio Missionario dell'Indigenismo). Il documento e' stato elaborato dalla commissione speciale "Questioni Territoriali", creata temporaneamente dai senatori.
Il progetto, che vede il senatore Delcidio Amaral del Partito dei Lavoratori come relatore, stabilisce che la demarcazione delle terre indigene sara' realizzata esclusivamente con l'approvazione del Senato Federale. Prevede inoltre che se la terra indigena si trova in una zona di confine, sara' necessario l'intervento del Consiglio della Difesa Nazionale.
Un altro punto che va a compromettere il processo di demarcazione delle terre indigene, di norma lento e oggetto di forte opposizione, si trova nell'articolo 16 del progetto, che pone il veto - per un periodo che puo' raggiungere i quattro anni - agli studi tecnici precedenti sulle terre riconquistate dagli indigeni dalle mani dei loro possessori. "L'immobile rurale di dominio pubblico o privato oggetto di privazione di possesso o di invasione causata dal conflitto indigeno di carattere collettivo non sara' incluso negli studi nei due anni successivi alla sua disoccupazione, o - in caso di recidivita' - in un arco di tempo che sia il doppio di tale scadenza.", afferma il documento.
"Questo articolo produce un effetto simile a quello di una misura provvisoria emanata da Fernando Henrique Cardoso, che prevedeva che le terre occupate dai movimenti di lotta per la riforma agraria fossero escluse dal processo di espropriazione per la riforma agraria", commenta il Cimi.
"Senza la riconquista dei territori, non ci sarebbe un processo di demarcazione".
"Questo Progetto ha intenzione di reprimere i movimenti legittimi dei popoli indigeni, che occupano in maniera pacifica i propri territori tradizionali. Va in senso contrario rispetto alla storia, perche' la maggior parte delle terre indigene videro il loro processo di demarcazione concluso soltanto dopo che gli indios avevano reso effettivo il possesso delle proprie terre, attraverso dei movimenti pacifici e legittimi", afferma Saulo Feitosa, vicepresidente del Cimi.
Secondo l'ente dell'indigenismo, il progetto presenta varie irregolarita', oltre al fatto di contraddire dei principi costituzionali. Ad esempio, secondo quanto citato prima, il documento subordina l'atto privativo dell'Esecutivo - la demarcazione dei territori indigeni - all'autorizzazione del Legislativo, compromettendo l'indipendenza che si ha tra i poteri della repubblica.
Il Cimi e' impressionato anche dalla velocita' alla quale questo progetto sta arrivando all'approvazione del Senato. "Il Progetto di Legge e' stato presentato al Senato a giugno di quest'anno ed e' passato direttamente al Plenario, senza la valutazione delle Commissioni Tecniche Permanenti, come la Commissione di Costituzione, Cittadinanza e Giustizia, fondamentale per verificare la costituzionalita' dei progetti di legge", commenta.
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