Cuba: negando gli alimenti al popolo cubano, il Dipartimento del Tesoro USA danneggia le proprie imprese
Congressisti degli Stati Uniti e rappresentanti della sua industria
avicola sentono minacciati i loro interessi dagli attacchi del gruppo
mafioso di Miami che controlla la politica estera del loro paese in
America Latina.
I funzionari di questa industria sono allarmati per le minacce
dell'OFAC, che antepone gli interessi dei cubano-americani di Miami a
quelli nazionali, potendo così contare sui favori finanziario-
elettorali e sul lavoro sporco di questi soggetti a favore della
famiglia Bush.
Negli ultimi giorni è cresciuto il timore che un recente aumento di
vendite a Cuba potrebbe essere interrotto dal tentativo
dell'Amministrazione di reinterpretare una legge commerciale del 2000
relativa al pagamento degli invii.
Richard Lobb, portavoce del National Chicken Council di Washington
D.C., ha detto che le vendite di polli a Cuba quest'anno sono più che
duplicate, ma potrebbero essere pregiudicate dalla re interpretazione
della legge che, se adottata, determinerebbe l'obbligo per Cuba di
depositare il denaro degli acquisti in banche statunitensi prima che
le navi coi prodotti sbarchino a L'Avana.
"Un'interpretazione di questo tipo potrebbe essere un'azione
scriteriata a spese degli agricoltori e dei produttori dell'Alabama",
ha affermato Ron Sparks, commissario all'agricoltura di questo Stato
USA.
Molly Millerwise, una portavoce del Tesoro USA, ha confermato che
l'OFAC sta rivedendo questa legge del 2000. "Speriamo di emanare
normative al rispetto in un prossimo futuro", ha detto, senza
pronunciarsi sulla decisione finale nè sull'impatto di una campagna
degli agricoltori, delle imprese di prodotti alimentari e dei
congressisti contro qualsiasi cambiamento nel sistema di pagamento.
Il senatore Byron Dorgan, uno dei patrocinatori della legge che ha
reso possibile la vendita di alimenti a Cuba, ha chiesto un'indagine
da parte dell'Ispettore Generale per sapere se l'OFAC, utilizzando
risorse per questa faccenda, ha abusato della sua autorità legale. Il
gruppo di congressisti patrocinatori della legge - il cui obiettivo è
stato debilitato da un emendamento architettato dai legislatori
cubano-americani - si propone l'introduzione nel nuovo Congresso di
una legislazione che impedisca all'OFAC di utilizzare tattiche
forzose per frustrare le vendite.
Dorgan afferma che il compito principale dell'Ufficio è la scoperta
dei canali di finanziamento del terrorismo. "È ovvio che questa
Amministrazione vuole porre fine al commercio agricolo con Cuba.
Questa politica erronea non sta facendo niente per rovesciare Fidel
Castro, ma semplicemente danneggia gli agricoltori statunitensi e
viola lo spirito della legge, che permette queste vendite", ha
aggiunto.
Gli agricoltori ed i fattori degli USA hanno venduto a Cuba negli
ultimi tre anni più di un miliardo di dollari di prodotti agricoli.
Secondo alcuni calcoli queste vendite potrebbero arrivare a ventuno
miliardi se l'OFAC si preoccupasse di perseguire i terroristi di Al
Qaeda invece di compiacere la mafia di Miami.
Le vendite sono iniziate nel dicembre 2001, autorizzate da un
emendamento approvato dal Congresso nordamericano. Il progetto ha
origine dalla situazione venutasi a creare con il passaggio
dell'uragano che, in quell'anno, causò enormi danni nell'Isola.
L'Amministrazione Bush offrì un aiuto umanitario e ricevette in
risposta la controproposta del Presidente Fidel Castro di autorizzare
gli acquisti cubani di generi alimentari.
Tuttavia, il progetto di emendamento alle leggi del blocco subì, da
parte dei legislatori cubano-americani, emendamenti che limitarono
questo commercio, con l'imposizione di pagamenti in effettivo, senza
crediti e con altre restrizioni.
Nonostante le ripetute proteste dei congressisti, dalla scorsa
settimana l'OFAC ha iniziato a trattenere i versamenti cubani ed ha
annunciato che si sta predisponendo ad intraprendere azioni esigenti
che questi pagamenti dell'Isola si facciano in anticipo rispetto alla
consegna delle merci.
Alcuni membri del Congresso, tra i quali Jo Ann Emerson,
rappresentante repubblicana di Mobile alla Camera, hanno scritto una
lettera a John Snow, segretario al Tesoro, protestando per le
suddette modifiche. Nella lettera è scritto che la misura "porrebbe
fine a queste vendite, anche nel caso Cuba l'accettasse, dal momento
che incrementerebbe i costi, creerebbe enormi problemi logistici,
conseguenze negative sul prezzo dei prodotti agricoli e renderebbe
meno competitive queste esportazioni statunitensi.
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