Haiti : appello di Amnesty international contro le violenze nelle carceri
Allarme di Amnesty International per uccisioni in prigione
Indice pubblico di A.I.: AMR 36/063/2004
20 dicembre 2004-12-26
A.U. 339/04 timore per l’incolumità e uccisioni illegali
Nota dell’HLLN sull’allarme di Amnesty International su Uccisioni in Prigione
Un Articolo del Toronto Star del giornalista Reed Lindsay riferisce che forse 110 prigionieri haitiani sono stati giustiziati dalle guardie del Penitenziario Nazionale di Haiti
(vedi http://www.thestar.com/NASApp/cs/ContentServer?pagename=thestar/Layout/Article_Type1&call_pageid=971358637177&c=Article&cid=1103496609352 )
Qui sotto Amnesty International fa un appello a scrivere a Leon Charles, Direttore della Polizia Nazionale di Haiti e a Jean Pierre Daniel Audain, Procuratore capo di Port-au-Prince, con copie a: interim Gerard Latortue; Justice Minister Bernard Gousse; Police Commissioner David Beer, e all’UN Special Representative Juan Gabriel Valdes per denuciare le uccisioni in carcere in Haiti, richiedere indagini, chiedere che le autorità provvedano alla sicurezza di tutti gli altri detenuti, particolarmente i carcerati che sono stati minacciati di percosse e esecuzioni se dicono di essere stati testimoni del massacro e permettano che i detenuti si mettano in contatto con le proprie famiglie, avvocati e ottengano assistenza medica se necessaria.
Se scegliete di rispondere all’appello sotto, non dimenticate di chiedere ANCHE, specialmente al procuratore Capo, di rilasciare immediatamente tutti i prigionieri che un giudice ha ORDINATO DI RILASCIARE, come una nonna di 70 anni, Annette Auguste; il primo ministro Yvon Neptune; il Senatore Yvon Feuille e gli altri prigionieri politici dei quali i giudici hanno disposto il rilascio ma ancora RIMANGONO IN PRIGIONE.
Almeno tre diversi rappresentanti della Haitian Lawyers Leadership Network sono stati informati da un prigioniero in questa situazione che tutti i prigionieri dei quali è stato ordinato il rilascio e rimangono in prigione, ci rimangono illegalmente, virtualmente come ostaggi senza alcuna possibilità di ricorso giudiziario, per ordine del Procuratore Capo, Mr. Jean Pierre Daniel Audain. I prigionieri politici dei quali è stato disposto il rilascio chiedono che la comunità internazionale, l’ONU e i membri del congresso americano intervengano a loro nome, poiché l’amministrazione USA sostiene e mantiene al potere l’attuale governo haitiano.
Mr. Jean Pierre Daniel Audain e i suoi superiori trattengono arbitrariamente i prigionieri, che sono stati arrestati senza mandato, che sono stati assolti da un giudice e che sono stati in prigione molti mesi ingiustamente, nonostante ne sia stato disposto il rilascio da un giudice haitiano, in violazione delle leggi sui diritti umani haitiane e internazionali.
Marguerite Laurent, Esq.
Fondatrice e Presidente dell’Haitian Lawyers Leadership Network
21 dic 2004
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Allerta di Amnesty International sulle uccisioni in prigione
INDICE PUBBLICO di AI: AMR 36/063/2004
20 Dicembre 2004
UA 339/04 Timore per incolumità/uccisioni illegali
***
Prigionieri Haitiani nel National Penitentiary in Port-au-Prince
Una rivolta carceraria nella notte dell’ 1/12/2004 ha lasciato 10 prigionieri morti e circa 40 feriti, secondo fonti ufficiali, ma i reclusi hanno sostenuto che i morti sono stati molti di più e che le guardie “giustiziavano” i prigionieri. Le visite alla prigione sono state severamente ridotte, rendendo difficile capire la vera situazione. I prigionieri che hanno parlato ai giornalisti potrebbero essere a rischio di rappresaglie da parte delle guardie.
La rivolta è avvenuta al Penitenziario Nazionale, che contiene circa 1000 detenuti, nella capitale Port-au-Prince.
I funzionari dicono che i prigionieri che non volevano essere trasferiti ad altre sedi sono usciti dalle loro celle, hanno incendiato i materassi e hanno usato mattoni, utensili da cucina e tubi dell’acqua contro le guardie carcerarie e i poliziotti che erano stato chiamati sul posto. Alcuni dei prigionieri morti sono stati colpiti con arma da fuoco, altri con coltelli, secondo i funzionari della Polizia Nazionale Haitiana, che non hanno dato altre informazioni sulle circostanze nelle quali gli uomini erano morti.
Due prigionieri ed un lavoratore dell’ospedale hanno contraddetto la versione ufficiale degli eventi, dicendo che avevano visto più di 10 cadaveri. Uno di questi testimoni, un prigioniero rilasciato due giorni dopo la sommossa, ha detto a un giornalista che aveva visto la polizia aprire il fuoco sui detenuti, tirare fuori i prigionieri dalle loro celle e spingerli in un passaggio stretto per giustiziarli metodicamente. Egli ha detto che le guardie lo avevano picchiato e minacciato di non parlare di quel che aveva visto. Ora si nasconde.
Il rettore delle polizia nazionale ha annunciato il 6 dicembre che ci sarà un’inchiesta sulla sommossa. Però non ha dato alcun dettaglio e tre settimane dopo la sommossa nessuna informazione è stata resa pubblica, nemmeno una lista delle vittime. Questo comporta che le famiglie dei prigionieri non sanno ancora se i loro parenti sono vivi o no.
Azione raccomandata: mandare gli appelli in modo che arrivino al più presto in francese, inglese o nella vostra lingua chiedendo urgentemente alle autorità:
- di ordinare un’ inchiesta giudiziaria indipendente e approfondita sulle uccisioni nel Penitenziario Nazionale il 1 dicembre e di portare di fronte ai giudici i responsabili
- esprimendo preoccupazione sui rapporti che dicono che le guardie hanno picchiato e minacciato i testimoni delle uccisioni e chiedendo che tutti questi testimoni siano completamente protetti da ogni rappresaglia;
- chiedendo che i detenuti abbiano accesso agli avvocati, alle proprie famiglie e ad ogni assistenza medica di cui abbiano bisogno
ricordando alle autorità che devono assicurarsi che tutta la polizia militare e le guardie carcerarie siano addestrati appropriatamente in accordo con gli standard internazionali sull’uso della forza e sul trattamento dei detenuti e siano dotate delle condizioni e dell’addestramento necessari a fare il loro dovere in modo da assicurare l’incolumità loro e dei detenuti.
Mandare gli APPELLI a: (tenere presente che i fax possono essere molto difficili da inviare)
Direttore nazionale della polizia
Monsieur Léon Charles
Directeur Général de la Police Nationale d'Haïti
Grand Quartier général de la Police
12 rue Oscar Pacot,
Port-au-Prince, Haïti
Fax: + 509 245 7374
Rivolgersi con un: Monsieur le Directeur
Procuratore della repubblica
Monsieur Jean Pierre Daniel Audain
Commissaire du Gouvernement près le Tribunal de première instance de
Port au Prince
Parquet de Port-au-Prince
Port au Prince, Haïti
Rivolgersi con un: Monsieur le Commissaire du Gouvernement
COPIE a:
Primo Ministro
Monsieur Gérard Latortue
Premier Ministre
Ministre de l'Intérieure
Villa d'Accueil
Delmas 60
Musseau, Port-au-Prince, Haiti
Fax: + 509 249 5561
Rivolersi con un: Monsieur le Premier Ministre
Ministro della giustizia
Monsieur Bernard Gousse
Ministre de la Justice et de la Sécurité Publique
Ministère de la Justice
19 Avenue Charles Summer
Port-au-Prince, Haïti
Fax: + 509 245 0474
Rivolgersi così: Monsieur le Ministre
Rappresentanti speciali dell’O.N.U.
Mr Juan Gabriel Valdés
Special Representative of the Secretary-General
United Nations Stabilization Mission in Haiti
387, avenue John Brown
Port-au-Prince, Haïti
Fax: + 509 244 3512
Rivolgersi con: Dear Mr Valdés
Mr David Beer
Police Commissioner
United Nations Stabilization Mission in Haiti
387, avenue John Brown
Port-au-Prince, Haiti
Fax: + 509 244 9366
Rivolgersi con: Dear Mr Beer
MANDATE GLI APPELLI SUBITO. Controllate prima con il segretariato internazionale o con il vostro ufficio locale se mandate gli appelli dopo il 31 gennaio. Le comunicazioni internet non sono sicure e quindi
Amnesty International Ltd non accetta alcuna responsabilità legale per il contenuto di questo messaggio.
Tutte le opinioni presentate sono solo quelle dell’autore e non rappresentano necessariamente quelle di Amnesty International Ltd, a meno che non sia detto esplicitamente. Le comunicazioni elettroniche, comprese le e-mail potrebbero essere controllate da Amnesty International Ltd. per ragioni operative o di affari.
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Inoltrato dall’ Haitian Lawyers' Leadership Network
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"Men anpil chay pa lou" in creolo significa “molte mani rendono leggero un grosso peso”
Vedere: The Haitian Leadership Networks' 7 "Men Anpil Chay Pa Lou" campagna per aiutare a ristabilire l’indipendenza di Haiti, la volontà dell’elettorato ed le regole della legge. Vedere:
http://www.margueritelaurent.com/law/lawpress.html
o, http://www.margueritelaurent.com/pressclips/newsessaysreflections.html
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