Latina

Nicaragua: Primo passo verso il dialogo

15 gennaio 2005
Giorgio Trucchi


Un primo piccolo passo verso la ricomposizione della situazione politica nicaraguense è stato compiuto durante la giornata del 12 gennaio.
Il Presidente della Repubblica, Enrique Bolaños e il Segretario generale del Frente Sandinista, Daniel Ortega, si sono riuniti con la mediazione del Cardinale Miguel Obando y Bravo e il rappresentante della ONU in Nicaragua.
Dalla riunione è scaturito un primo accordo che verrà sottoposto oggi stesso al Partido Liberal Constitucionalista (PLC) per la sua approvazione e che traccia una prima bozza di quello che dovrà essere il dialogo nazionale.
Il documento, letto dal Segretario d'Informazione della Presidencia, Lindolfo Monjarrez, tocca i punti più salienti in discussione da mesi.

- I partiti maggioritari nel paese esprimeranno chiaramente che il Presidente Bolaños terminerà in forma piena il suo mandato presidenziale.
- le riforme costituzionali che stanno per essere approvate includeranno una discussione transitoria di rango costituzionale che determini che la loro approvazione sarà frutto di una decisione consensuata tra il Potere esecutivo e quello Legislativo. L'approvazione sarà successiva al consenso raggiunto tra i due poteri attraverso riunioni tra i rappresentanti della Asamblea Nacional e del Governo.
- Il dialogo nazionale includerà la discussione delle riforme costituzionali necessarie per la determinazione e perfezionamento di un sistema di governo che equilibri il peso dei Poteri Esecutivo e Legislativo, includendo la possibilità di implementare sistemi semi parlamentari o semi presidenziali.
- Il dialogo nazionale includerà l'effettiva creazione di occupazione, sicurezza alimentare, medicine a ospedali e Centros de Salud, garanzia che l'educazione e la sanità siano gratuite, garanzie per i diritti dei lavoratori con rispetto ai Trattati di libero commercio (TLC), creazione di un Fondo Statale per promuovere la produzione nazionale, un Banco de Fomento per la concessione di credito a interessi bassi e la creazione di un programma che diriga le risorse dell'iniziativa HIPC alla lotta contro la povertà (i fondi derivati dal condono del Debito Estero).
- Il dialogo nazionale includerà il tema del Bilancio Generale della Repubblica all'interno del quadro della stabilità macroeconomica.
- Il dialogo nazionale includerà temi istituzionali come: la professionalizzazione della Corte Suprema de Justicia, del Consejo Supremo Electoral e della Contralorìa General de la Republica attraverso un sistema d'incompatibilità dei loro membri e la selezione del personale. La riforma elettorale per avvicinare l'elettore all'eletto. Istituzionalizzazione della democrazia interna ai partiti. Legislazione sul finanziamento pubblico ai partiti e disposizione di spazi gratuiti sui mezzi di comunicazione.
- I delegati dei tre principali attori politici del paese, Fsln-Plc e Governo, decideranno quali temi di rango legale si includeranno nell'agenda del dialogo.
- L'insieme di tutti gli impiegati pubblici nominati dalla Asamblea Nacional nel rimanente periodo dell'attuale governo rispetterà il consenso dei tre principali attori politici del paese.

Inizia in questo modo una svolta che potrebbe essere decisiva non appena il Partido Liberal darà il proprio consenso.
All'interno dell'accordo vengono, bene o male, toccati i vari temi che premevano maggiormente alle tre parti in gioco. Ciò non vuole certo dire che verrà approvato tutto o che tutto è stato risolto, ma almeno è un inizio che dovrebbe portare un po' di calma nel paese.
Il Frente Sandinista si è nuovamente messo alla testa di questa svolta, anticipando le mosse del governo stesso, ma soprattutto degli Stati Uniti che erano già pronti ad un incontro con l'ex presidente Arnoldo Alemàn per cercare la riunificazione della destra nicaraguense in funzione antisandinista.
Durante i brevi discorsi che sono seguiti alla lettura del documento, Daniel Ortega ha ricordato un passo di Rubèn Darìo in cui diceva "l'acciaio della guerra o l'ulivo della pace. In questa storica circostanza stiamo dicendo NO alla guerra e SI alla pace e vogliamo dire alla gente che siamo totalmente impegnati nella riconciliazione, con la pace che assicurerà tranquillità e la sicurezza a tutti i nicaraguensi"
Il presidente Bolaños ha detto che "questo è l'inizio del dialogo e spero che anche il Plc si unisca a questo appello. Non ci sono nè vincitori nè vinti in questo accordo, perché chi ci guadagna è solo la popolazione, e vince la possibilità di poter sconfiggere la povertà che il nostro vero nemico".

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