Brasile: intervista esclusiva a Carlos Luiz Susin segretario del I° Forum Mondiale della Teologia della Liberazione
ANCHE PER LA TEOLOGIA UN ALTRO MONDO E POSSIBILE
La solidarietà è la fonte e l'essenza della
liberazione individuale e collettiva. Libertá oggi piu
che mai significa rompere con uno stile consumistico e
passivo, che annulla la coscienza e la capacitá di
scelta.
Con queste parole il primo Forum Mondiale
della Teologia della Liberazione, in corso a Portro
Alegre, è stato presentato da Carlos Luiz Susin,
segretario generale del Comitato organizzativo locale.
Nella solidarietá risiede il significato profondo
della vita di Cristo, che ha condiviso la natura
umana, che e stato al fianco di peccatori e
sofferenti, morto in croce condividendo il nostro
dolere e le nostre paure, risorto dopo tre giorni per
salvarci. La solidarietá e' predicata con forza anche
da altre religioni, in particolar modo dal buddismo,
da sempre, oggi piu che mai attraverso la vita e le
parole dell' attuale Dalai Lama, predica la
compassione come via per conseguire la salvezza del
pianeta terra e tutti i suoi abitanti
Carlos Luis Susin, quando è nata l' idea di
organizzare un Forum mondiale della teologia della
liberazione?
Dopo i clamori di Medellin e Puebla, dopo
gli anni sessanta e settanta, la TDL sembrava aver
perso il suo vigore, la sua forza.
Durante il WSF del 2003. L idea è nata da una
chiacchierata tra amici teologi a cui partecipava, tra
l'altro, anche Leonardo Boff. Si iniziava a respirare
un' aria nuova, una speranza piu' forte e allo stesso
tempo era sempre piu'evidente la necessitá di
approssimare la Teologia della liberazione di stampo
latino americano alle correnti teologiche che si
stavano sviluppando negli altri continenti.
Quali gli obiettivi di questo primo incontro?
Questo Forum é un' occasione per analizzare gli
attuali sviluppi della TDL. Nello specifico ci
soffermeremo a riflettere sull'immagine di Dio, e
sulla forma con cui il cristianesimo si presenta e
interagisce con il mondo contemporaneo .
Come e' organizzato il Forum?
E' un incontro mondiale, mancano solo gli Australiani,
un incontro che cerca di rappresentare tutte le
correnti teologhe che lavorano sul concetto di
liberazione e di minoranza. Al fianco dei teologi
della liberazione africani, asiatici, europei,
canadesi, statunitensi, ci sono, ad esempio,
rappresentanti della teologia femminista, della
teologia qeer.
Nessuno e' qui per un' istituzione, una chiesa, un
'organizzazione, E un incontro tra persone, diverse e
simili allo stesso tempo, che riflettono e pregano,
cercando, assieme, nuove fonti di speranza.
E possibile tracciare a grandi linee i contorni e le
peculiaritá delle differenti teologie della
liberazione?
Beh, non e sufficiente un' intervista! In estrema
sintesi peró, potremmo dire che la TDL latinoamericana
e da sempre contraddistinta per il suo impegno
sociale, economico e politico, quella africana
sottolinea l' importanza dell' aspetto antropologico,
quella asiatica si sofferma sul valore iconico e
simbolico, quella europea e aperta al dialogo e al
confronto. In particolar modo l' Europa ha avuto un
ruolo fondamentale nell'organizzazione di questo
evento, é stata un supporto indispensabile, sia a
livello dell'organizzazione dei contenuti che di
finanziamenti (il 70% dei fondi è arrivato proprio dal
vecchio continente).
Quale il legame tra il WSF e il Forum della TDL?
In primo luogo si tratta di un legame ideologico;
lavoriamo tutti sotto lo stesso tetto, ovvero, volendo
essere un po' piu' formali, condividiamo lo stesso
obiettivo, la costruzione di un altro mondo, piu
solidale e unito. In secondo luogo tra i due forum
esiste un rapporto di reciprocità. offriremo le nostre
riflessioni come contributo concreto per la nascita di
un altro mondo, saranno i partecipanti al WSF a
definire l' importanza del nostro lavoro.
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