Latina

Nicaragua: gli interessi dietro la privatizzazione dell'acqua

Che cosa vuol dire "PRIVATIZZARE L'ACQUA?" Mettere all'asta ENACAL o
amministrarla con razionalità mercantile?
15 febbraio 2005
Adolfo Acevedo Vogl

Questa è la conclusione del Sign. Raskoski (membro del governo
nicaraguense) a riguardo del problema dell'Impresa Nicaraguense di
Acquedotti e Fognature (ENACAL):
"Il principale problema dell'impresa è il fatto di essere obbligata a dare
acqua a un sacco di gente che semplicemente non può pagare questo
servizio".

Quindi, in base a questa diagnosi, la soluzione è che l'impresa non venga
"obbligata" a "dare acqua a un sacco di gente che non può pagare questo
servizio".
Privatizzare, in questo senso, consiste non tanto nel mettere all'asta
ENACAL e i suoi attivi, ma passare ad amministrarla con la stessa
razionalità con cui verrebbe gestita un'impresa privata e ciò implica che
solo avrebbero accesso all'acqua le persone che la possono pagare.
Gli altri restano fuori. E' la logica più cruda del mercato, applicata a un
bene essenziale per la vita.

Secondo il Sign. Raskoski, essere contro questa logica vuol dire essere di
sinistra.
Il Congresso degli Stati Uniti non è di sinistra, ma ha stabilito il
divieto a dare assistenza a quei paesi che decidono di far pagare
l'educazione elementare pubblica, semplicemente perchè in questo modo si
chiuderebbe l'accesso all'educazione ai bambini più poveri.
Il pagamento delle medicine negli ospedali pubblici o nei dispensari, in un
paese dove il 78% della popolazione vive con meno di due dollari al giorno,
il 43,5% con meno di un dollaro e il 12,5% con meno di mezzo dollaro al
giorno, significa che estesi segmenti della popolazione resteranno senza
l'accesso alle medicine indispensabili per curarsi o per salvare la propria
vita.
Come sanno tutti, questa non è retorica!
In questo senso l'accesso alla sanità e già privatizzato e nemmeno un solo
ospedale pubblico è stato messo all'asta.

Tre giorni fa, Enrique Bolaños, Presidente del Nicaragua, faceva
esattamente la stessa diagnosi sulla Sanità e sull'Educazione. Il problema
è che sono gratuite e cioè che lo Stato è "obbligato" a "dare educazione
e sanità a un sacco di gente che semplicemente non può pagare per questi
servizi" e per questo i soldi che ha lo Stato non bastano mai.
Al contrario, "la sinistroide" Banca Mondiale (BM) afferma che i pagamenti
introdotti nell'educazione basica e nella salute si oppongono al
raggiungimento dell'obiettivo secondo il quale i poveri possano accedere a
questi servizi essenziali.
L'acqua è un bene assolutamente essenziale per la vita e quindi, è quello
che gli economisti chiamano "bene meritorio" e l'accesso a questo bene è un
fine in sè stesso.
Questa è l'argomentazione che utilizza il recente documento delle Nazioni
Unite sulle Mete del Millennio, coordinato da Jeffrey Sachs, che per un
tempo è stato il più importante "guru" economico dell'Università di
Harvard.
In questo documento si stabilisce che l'educazione, la sanità, la
nutrizione, l'accesso all'acqua e la decontaminazione si collocano in questa
categoria di beni e questa è la giustificazione della meta che prevede
l'obiettivo di assicurare alla popolazione del mondo l'accesso UNIVERSALE
all'acqua potabile nel 2015.
Che "radicali" e "sinistroidi" devono apparire agli occhi del sign. Raskoski
quelli che hanno stabilito questa meta, figuratevi che pretese sono
queste!!!!!
Inoltre, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha insistito tanto
affinché ENACAL si amministri con criteri di efficienza e redditività
privata, cioè che si "modernizzi", attraverso l'aumento delle tariffe che,
secondo quanto ci hanno detto nel Banco Interamericano di Sviluppo (BID) a
Washington e secondo i loro studi, è già la più alta in Centroamerica ed
è estremamente regressiva.
Questo non è "di sinistra", come ci insegna il sig. Raskoski.
Se si legge il lavoro di Stiglitz, che ha vinto il Nobel per l'Economia per
aver rivoluzionato l'analisi economica con il suo lavoro sull'asimmetria
dell'informazione, si vedrà che anche per lui non è un argomento
unicamente di "razionalità economica", ma anche di etica e di senso comune
della decenza umana.

Note: traduzione G.Trucchi

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