Messico: Radio Insurgente, una voce al servizio dei senza voce
POL HO (MESSICO)
Ascoltando Radio Insurgente durante le sue diciotto ore di programmazione quotidiana, ci si imbatte spesso in uno slogan con cui presto si diventa familiari: «La voce dei senza voce». Tanti, troppi in questo lembo di terra ricchissimo e depredato, dove i contadini indigeni non possiedono neanche i diritti più elementari, invocati a suo tempo dal mentore Zapata: «terra e libertà». Per rendere fede alla propria missione, Radio Insurgente ha oggi all'attivo quattro stazioni radio (ma è già pronta una quinta), ognuna con una programmazione autonoma, che coprono altrettanti punti strategici del Chiapas: dal nord al confine con Oaxaca e Tabasco al sud della Selva Lacandona, passando per la zona Altos de Chiapas, sede dove ha il suo quartier generale più importante, quello di Pol-ho. La centralità strategica della radio di Pol-ho sta tutta nella possibilità (unica tra le cinque consorelle) di trasmettere anche in onda corta, cosa che rende possibile la sua ricezione in tutto il Centroamerica e, a tratti (come testimoniato da un ascoltatore), persino in Argentina. Qui, in uno studio tecnicamente essenziale ma efficacissimo, mi ricevono il coordinatore e due compañeras-locutoras che quotidianamente prestano voce e militanza alla causa di Radio Insurgente. L'anonimato e i volti coperti, mi spiegano, è sia una scelta politica che una necessità: «Non diciamo mai i nostri nomi, perché non è mai il singolo conduttore a parlare alle comunità, ma è la radio del suo esercito a farlo. Certo, esiste anche un problema di clandestinità che ci obbliga all'anonimato; in onda e durante quest'intervista».
Vista la ricorrenza, cerco di farmi raccontare i tre anni della radio, tra cambiamenti e conquiste: «All'inizio ci chiamavamo Radio Zapata, e per i primi sei mesi abbiamo trasmesso solo musica. Poi, nell'agosto del 2003, abbiamo raccontato passo passo la nascita dei Caracoles (giunte politiche autonome zapatiste, frutto dell'occupazione di alcuni municipi, Ndr), evento che a tutt'oggi ricordiamo come uno dei servizi più belli offerti dalla radio. Le cose sono cambiate molto dagli esordi: aiutati da alcuni compagni filo-zapatisti di Città del Messico, abbiamo strutturato la radio in maniera semplice ma funzionale, fino a oggi, con i nostri inviati che registrano i loro servizi su minidisc e li rimontano al computer attraverso l'editing digitale».
Il Subcomandante Marcos spesso lancia da quei microfoni invettive ironiche finalizzate alla «conversione» dei soldati, figli del popolo come loro. Radio Insurgente non ha fonti di finanziamento fisse, e può contare solo sulla rete di solidarietà nazionale e internazionale. Presto sul sito internet www.radioinsurgente.org verrà indicato anche un indirizzo dove poter spedire strumentazione radio o qualunque altro materiale utile. Chi desideri dare un contributo subito, può invece farlo inviando denaro a: Nachrichtenpool Lateinamerika E.V.- Cuenta Nr: 16264108 -Postbank Berlin -Blz: 100 100 10 -Codigo: Radio Chiapas -Swift/Bic: Pbnkdeff- Iban: De78 1001 0010 0016 2641 08.
Quali sono le priorità e gli obiettivi di Radio Insurgente?
Per noi è importante capire il popolo, integrarci a lui. Per questo scegliamo una comunicazione semplice e diretta, che alterna l'intrattenimento a programmi educativi. Puntiamo molto su salute e istruzione. Curiamo in particolare i notiziari e i comunicati politici, l'unica fonte di controinformazione possibile nel Chiapas. E traduciamo sempre ogni intervento in voce nell'idioma locale (nelle comunità indigene, causa le catastrofiche politiche governative, circa un terzo degli uomini e la metà delle donne non sa leggere né scrivere, ndr). Lavoriamo molto sulle leggende e le tradizioni indigene: attraverso programmi come La dignidad del color de la tierra, cerchiamo di rafforzare l'identità dei pueblos. Ma anche l'intrattenimento è fondamentale: il popolo ama la sua musica, ama ballare; è per questo che programmiamo tantissima cumbia, ma anche romantica, ranchera, marimba e rock. Una delle cose che i nostri ascoltatori ci chiedono più spesso poi, sono i racconto prodotti e registrati dal Subcomandante Marcos, storie in forma di favola che servono a divertire la comunità, ma anche a sensibilizarla su determinati temi.
Prendiamo La Naranja Electrica e La Bruja Panfila... l'intento è quello di educare al rispetto per le donne. Che risultati avete riscontrato in tal senso?
Le cose stanno decisamente cambiando in meglio, grazie anche alla Ley revolucionarias de las mujeres - interviene una delle due donne. - Il fatto che tanto nella radio che nell'esercito esistano figure femminili di spicco, dà alle ragazze più giovani modelli nuovi con cui identificarsi, e agli uomini motivi forti per rispettarci. Certo, ci vuole tempo. Fino a ieri eravamo relegate in casa e non potevamo neanche fare riunioni fra di noi, mentre oggi esistono cooperative di sole donne, dedite alla politica o all'artigianato.
Avvertite una risposta forte da parte delle comunità?
Fortissima. In particolare giovani e giovanissimi sembrano impazzire per la novità della radio. Abbiamo ricevuto in tre anni d'attività oltre mille lettere di saluti e supporto, e continuiamo a riceverne con la media di cinquanta al mese pur non potendo dare un nostro indirizzo (le ricevono presso i vari caracol di zona, Ndr). Ma la cosa più importante è che mai come ora, attraverso il mezzo della radio, stiamo riuscendo a parlare con forza e persuasione anche all'interno delle comunità non zapatiste.
L'Esercito Federale continua a disturbare le frequenze di Radio Insurgente?
Oh certamente. Soprattutto durante l'emissione dei notiziari e dei comunicati, cosa che evidentemente li infastidisce assai! Ma la cosa buffa - non sappiamo dirti se per ascoltare le mosse del nemico o perché intrattenuti dalla nostra musica, che non trovano su nessuna radio commerciale - passando davanti alle stazioni militari spesso li sorprendiamo a sentire Radio Insurgente a tutto volume!
http://www.radioinsurgente.org/
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