Nicaragua: Nemagòn, le multinazionali bananere si difendono
La DOLE si proclama innocente!!
Non hanno fatto nemmeno in tempo ad attaccare le proprie amache agli alberi, che i bananeros contagiati dal mortale pesticida Nemagòn hanno dovuto subire il primo attacco da parte di una delle principali multinazionali coinvolta nel processo.
Il portavoce della Dole, Humberto Hurtado, ha in pratica dichiarato alla stampa nazionale che le migliaia di persone colpite da una quantità infinita di malattie e le 842 persone morte fino ad oggi, non hanno nulla a che fare con il Nemagòn.
Sarebbe interessante che trovasse il coraggio di dirlo in faccia a Julio, a Virginia e a suo figlio che vive come un vegetale o a Maria de los Angeles che gli potrebbe mostrare le foto del marito morto o a Olivia con i suoi piedi distrutti o alla donna svenuta durante la marcia e anche alla popolazione di Chinandega che non ha mai lavorato nelle bananeras, ma che beve tutti i giorni l'acqua inquinata dal pesticida e che si ciba dei prodotti di una terra in cui il Nemagòn ha un potere residuale di oltre 100 anni.
Hurtado ha testualmente detto a El Nuevo Diario ed a La Prensa che "la Dole riconosce solamente che il Nemagòn colpisce l'apparato riproduttore negli uomini, ma non esiste nessuna evidenza scientifica degna di fiducia che colleghi il Nemagòn con tutte le altre malattie delle persone che hanno applicato il prodotto. La compagnia è stata disposta a cercare un accordo extragiudiziario nel passato, ma ora già no e si andrà a fondo con la via giudiziaria, a meno che i bananeros abbandonino le denunce e la Legge 364.
I processi celebrati in Nicaragua sono pieni di eventi fraudolenti, per cui le persone che hanno fatto la denuncia non dovrebbero aspettarsi indennizzi perché sono solo false aspettative che creano loro gli avvocati".
La dichiarazione del portavoce della Dole giunge proprio a ridosso dell'arrivo di migliaia di ex lavoratori e lavoratrici del banano gravemente ammalati/e per quello che, vari studi clinici, hanno dimostrato essere l'effetto di uno dei pesticidi più mortali, proibito negli Stati Uniti fin dal 1977 e esportato fino a metà degli anni 80 in Centro e Sud America per terminare le scorte accumulate dalle grandi compagnie produttrici, tra esse la Shell, la Dow e la Occidental Chemical.
E' la prima volta da parecchi mesi che una delle compagnie accusate parla chiaramente di sospensione di qualsiasi ipotesi di accordo extragiudiziario se prima non verrà eliminata la Legge 364, unica a livello mondiale per la difesa delle persone ammalate a causa del Nemagòn.
L'uscita della Dole, oltre a coincidere in modo più che sospetto con l'arrivo dei bananeros a Managua, ha a che vedere con una risoluzione della Corte Suprema de Justicia del Ecuador che ha rifiutato, per mancanza di competenza giurisdizionale, la richiesta fatta alla Dole di un indennizzo di circa un miliardo di dollari che avrebbe beneficiato 8 mila ex bananeros.
Questa richiesta era stata introdotta circa un anno fa dal buffet giuridico Ojeda-Gutierrez-Espinoza, ex legali dei bananeros affiliati alla Asotraexdan, cercando di salvare i disastri che avevano commesso in passato, con numerosi errori che avevano portato al fallimento negli Stati Uniti delle prime sentenze.
L'idea era quella di perseguire legalmente la Dole nei paesi dove questa impresa aveva proprietà.
Tale azione era stata immediatamente rifiutata dalla maggior parte dei bananeros, reputandola come una nuova invenzione dei loro ex avvocati per salvarsi la faccia dopo il disastro che avevano commesso e a causa del quale oltre il 75% dei bananeros li aveva abbandonati.
Giunge oggi un ennesimo fallimento del buffet giuridico diretto da Walter Gutierrez che però, ancora una volta e in modo sospettoso, serve alla Dole per attaccare le richieste degli ex lavoratori e lavoratrici.
Intanto il presidente della Asotraexdan, Victorino Espinales, ha dichiarato che "la posizione della Dole è nuova, in quanto rifiuta l'ipotesi di un accordo e lo lega alla revoca della Legge 364. Questo fatto mette allo scoperto quello che già ci avevano anticipato da più parti e cioè che all'interno del Parlamento nicaraguense c'erano alcuni deputati e tra poco sapremo anche i nomi, che stavano trattando con la Dole per riformare o abrogare la legge. La nostra marcia li ha presi alla sprovvista e li ha costretti ad uscire allo scoperto e quindi, oggi più che mai, resteremo qui fino a quando non verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale l'inviolabilità della 364, sancita già nella risoluzione del Parlamento del novembre 2002 e negli Accordi del Raizòn del marzo 2004. Domani mattina (venerdì 4 marzo per chi legge) presenteremo il Disegno di legge per la Pensione.
Durante la giornata di oggi si è fatto presente nel nostro accampamento il Ministro dell'Agricoltura e Presidente della Commissione Interistituzionale, Augusto Navarro, portando un messaggio del Presidente che si dichiara preoccupato per quanto sta accadendo.
A stento abbiamo trattenuto la gente che ha reagito in modo violento quando l'ha visto arrivare. L'unica cosa che abbiamo richiesto è che si organizzi immediatamente una riunione congiunta tra Presidenza e Asamblea Nacional per affrontare le nostre richieste".
La Ciudadela del Nemagòn, intanto, sta lentamente organizzandosi ed è continuo l'arrivo di gente, nonostante il sole a picco e il calore intenso di Managua.
Anche la società civile sta cominciando a muoversi e sarà fondamentale il suo apporto a sostegno di questa lotta.
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