Un uomo mapuche insieme al padre e al fratello,ha subito un’aggressione armata da parte di una pattuglia di agenti in divisa, durante la quale ha perso la vita suo padre, Juan Collihuín Catril.
2 ottobre 2006
Se per dare l’illusione di un naufragio su un’ isola deserta si fanno morire di fame le popolazioni indigene che importa? L’importante è l’audience
Il reality show di Simona Ventura crea tensioni nell'arcipelago honduregno. Nuovi divieti mettono a rischio la sopravvivenza dei pescatori garifuna.
22 settembre 2006 - Cayos Cochinos
Se il destino vorrà sarò presidente
La mia forza sono le energie maya. Ci sono bianchi che
conoscono benissimo le energie maya e maya che non sanno nulla di quelle
energie.
Hanno parlato per giorni, settimane e mesi dello sciopero del giornalista cubano Guillermo Fariñas, cui sarebbe stato negato l'accesso ad Internet per la sua agenzia d'informazione. Eppure, non una riga per i quattro indigeni Mapuche in sciopero della fame da 60 giorni in Cile. Deve proprio essere un vizio antico quello dell'informazione a comando, calzante definizione che Gianni Minà ha usato per inquadrare la condotta dei "reporter senza frontiere morali"
La lotta dei quattro attivisti Mapuches, in sciopero della fame dal 13 marzo, non è rimasta isolata: il 27 aprile una delegazione composta da dirigenti del Partito Umanista e dal segretario regionale del Partito Comunista li ha visitati in carcere ed è rimasta impressionata dalla loro determinazione e dalle condizioni fisiche di grande debolezza.
Dopo 54 giorni di sciopero della fame si aggravano sempre più le
condizioni di salute dei quattro prigionieri politici Mapuche che dal 13
marzo 2006 protestano così per un processo pieno di irregolarità che li
ha condannati a 10 anni e un giorno di carcere e al pagamento del
risarcimento alla Forestal Mininco di 425 milioni di pesos cileni (USD
791.000,00). Inoltre chiedono la liberazione di tutti i prigionieri
politici mapuche in Cile
9 maggio 2006 - Ass. popoli minacciati / Ges. bedrohte Voelker
In allarme le comunità indigene che da tutto il Messico aderiscono alla Otra Campaña
A quasi un anno di stanza dall’ultima volta, l’Ezln (Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale) dichiara nuovamente l’allerta rossa. Da ieri le cinque juntes del buen gobierno (Morella, Roberto Barrios, Oventic, La Realidad e La Garrucha) sono chiuse in attesa di nuovi ordini.
il governo mantiene lo stato d'emergenza fino a quando si otterrà la completa pacificazione. Le organizzazioni indigene si riuniranno il 31 marzo per ridefinire le azioni di protesta e continuare la lotta
da martedì si trovano in isolamento nel carcere di Angol gli imputati del caso Poluco Pidenco, il Lonko José Cariqueo Saravia e il dirigente Juan Antonio Colihuinca, che si erano riuniti allo sciopero della fame che da 10 giorni stanno portando avanti altri cinque prigionieri mapuche. Oggi saranno trasferiti nel Tribunale per continuare l'audizione con i giudici
24 marzo 2006 - Osservatorio dei diritti dei popoli indigeni
l' 11 marzo,è stato trovato il corpo senza vita, con segni di tortura e decapitato, di Concepción Gabiño Quiñones, dirigente della comunità indigena nahua di Cuzalapa, municipio di Cuautitlán di García Barragán, Jalisco, nella Sierra di Manantlán. Al momento dell'omicidio, Concepción Gabiño Quiñones guidava la lotta della sua comunità contro l'introduzione del Programma di Certificazione nelle Comunità (PROCECOM) e l'illegale parcellizzazione di settemila ettari di terre comunitarie
Il 7 febbraio ,più di mille leader indigeni del Brasile, Argentina, Bolivia, Paraguay e Uruguay, ricordano i 250 anni della fine della resistenza del pololo Guaranì contro gli eserciti del Portogallo e della Spagna.
Penalizzata nel contesto internazionale, distrutta a forza di machete in bolivia, però venerata dalle culture andine, la foglia di coca cerca un nuovo destino sotto il primo governo indigeno di questa nazione
Pascual Alejandro Pichun Collonao, di 23 anni, membro del Pueblo Nación Mapuche e appartenente alla comunità Temulemu, del sud del Cile, sulla cui testa pende un ordine di cattura da parte del tribunale di giustizia, , ha formalizato la richiesta di asilo politico alle autorità argentine
le elezioni del 18 dicembre sarà scritti per sempre nella storia del paese e del continente perchè, oltre ad eleggere il futuro Presidente della Repubblica, i deputati e i sindaci, definirà soprattutto il futuro di tutto il popolo
Non sono giorni tranquilli per la Bolivia infuocata dalle presidenziali del
18 dicembre: leggo sul quotidiano boliviano el Potosì che le proteste
sociali - sempre vive in un paese fatto da gente magnifica ma segnato da
recenti dittature militari, repressione e povertà - stanno imperversando in
uno dei distretti più poveri della Bolivia.
La Fabrica di Ponzano sforna un nuovo portale e conferma che donerà 7.500
dei suoi 900.000 ettari al governo della provincia argentina del Chubut.
Secondo Benetton, questo è l¹²esito finale² del conflitto aperto in
Patagonia da Rosa e Atilio Curiñanco, gli indigeni mapuche processati e
sgomberati dalla terra in cui hanno sempre vissuto
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