“Una storia d’amore che ti piacerebbe vivere”
Nel tema che ho assegnato non volevo entrare troppo nella vita privata dei miei studenti. Benché avessimo fatto un bel po’ di poesie sull’amore (Prevert, Gibran, Montale…), avevo offerto l’opportunità di scrivere una narrazione d’invenzione: “Una storia d’amore che ti piacerebbe vivere”.
Altre tracce erano invece sulle poesie d’amore (in coda ne riporto un paio). L’obiettivo educativo era quello di imparare a “trovare le parole” per esprimere sentimenti e emozioni, per prendere coscienza di sé. Il lessico che si insegna a scuola è spesso settoriale, tecnico, scientifico e raramente si concentra su quella che Daniel Goleman definisce l’“intelligenza emotiva”.
Ed ecco perché la scelta: le parole dell'amore.
Quando Goleman scrisse “Emotional Intelligence” (1995) la società americana registrava un aumento della violenza: crimini, suicidi, abuso di droghe. Tutti indicatori, specie fra i giovani, di un malessere emozionale. “Il mio consiglio per guarire questi mali sociali – scrive Goleman – era di prestare una maggiore attenzione alla competenza sociale ed emozionale nostra e dei nostri figli, e di coltivare con grande impegno queste abilità del cuore”.
Golemann riprende concetti che già il “pacifista” Freud, nella prima metà degli anni Trenta, aveva esposto a Einstein scrivendo: “Se la propensione alla guerra è un prodotto della pulsione distruttiva, contro di essa è ovvio ricorrere all’antagonista di questa pulsione: l’Eros. Tutto ciò che fa sorgere legami emotivi tra gli uomini deve agire contro la guerra”.
Non sembri quindi strano se - nella mia “didattica” contro la guerra, l’inquinamento e la distruzione del futuro - faccio ricorso alla descrizione biografica dei sentimenti, delle emozioni e se, assieme a lezioni di impegno civile e sociale, si parli anche dell’amore dei ragazzi. Se i giovani non prendono consapevolezza della parte migliore di sé come potranno combattere ciò che di peggio esiste nella società? Come faranno a prendere le distanze e a sentirsi positivamente “diversi”?
Ed ecco allora il tema di G. che - in risposta alla traccia “Una storia d’amore che ti piacerebbe vivere” – scrive una storia vera: la propria. E’ venuto vicino a me dicendomi sottovoce: “Non fa niente se la storia che racconto è vera?”
Ed ora la parola a G.
TEMA: UNA STORIA D’AMORE
L’unica storia d’amore che mi piacerebbe vivere è quella che vivo già da sei mesi con la mia fidanzata. Ci siamo conosciuti durante la gita di terza media. Si chiama R. e fin da subito siamo entrati in confidenza. Ogni giorno le stavo vicino senza mai lasciarla sola e lei sembrava apprezzare la mia premura . Una volta tornati dalla gita iniziammo a uscire insieme ma il suo comportamento pareva essere cambiato totalmente. Non vedevo più nei suoi occhi un interesse nei miei confronti. Da allora, per un anno, rimanemmo solo buoni amici, anche se io provavo qualcosa per lei.
Ma dopo un anno, un meraviglioso sabato sera, ridendo e scherzando come sempre, scappò il primo bacio. Ancora oggi per me quel bacio è stato e sarà per sempre il più bello della mia vita.
Per un po’ di tempo ci vedemmo sempre più spesso fino a quando, due settimane più tardi, ci mettemmo insieme.
E’ iniziata una storia indimenticabile che ha cambiato totalmente la mia vita.
Solo grazie a lei ho capito cosa significa amare.
L’amore è un sentimento che durante la vita puoi credere di provare molte volte, ma poi ti accorgi che solo uno è quello vero. Prima di conoscere l’amore il principale pensiero era sempre il divertimento e l’avventura. Dopo, invece, pensi solo a lei e a come renderla felice. Non esistono più altre ragazze, esiste solo lei.
Ho capito che l’amore è un sentimento di profonda tenerezza, caratterizzato da attrazione fisica e profondo affetto. Grazie a tutto questo cresci e riesci a diventare una persona.
In questo periodo ho imparato tanto grazie alla mia ragazza e spero che in futuro mi aiuti ancora.
Diventerò una persona matura.
Tutto questo solo grazie all’amore che provo per lei.
G.
I ragazzi che si amano (Jacques Prévert)
I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore
L’amore (Kahlil Gibran)
Quando l'amore vi chiama, seguitelo,
anche se le sue vie sono dure e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui,
anche se la sua lama, nascosta tra le piume, vi può ferire.
E quando vi parla, abbiate fede in lui,
Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni
come il vento del nord devasta il giardino.
Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge.
E come vi fa fiorire così vi reciderà.
Come sale alla vostra sommità
e accarezza i più teneri rami che fremono al sole,
così scenderà alle vostre radici e le scuoterà
fin dove si avvinghiano alla terra.
Come covoni di grano vi accoglie in sé.
Vi batte finché non sarete spogli.
Vi staccia per liberarvi dai gusci.
Vi macina per farvi neve.
Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli.
E vi affida alla sua sacra fiamma
perché siate il pane sacro della mensa di Dio.
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