Tutto si sta ricomponendo
Tutto si sta ricomponendo, come in un puzzle, i pezzi combaciano, il quadro è terribile.
1) I lavoratori Ilva gestivano polveri contenenti diossina. Ma poiché l'azienda non li avvisava che erano contaminate, i lavoratori le consideravano polveri come le altre e non facevano caso quando il vento le portava verso la città o verso i pascoli. Le pecore si contaminavano, le cozze si avvelenavano, noi mangiavamo di tutto, senza sospettar di nulla.
2) Stessa cosa per il cosiddetto "polverino d'altoforno", che ha una composizione chimica differente dalla polvere sopra descritta. Il polverino è una miscela di metalli pesanti e di veleni metallurgici, è residuo rimasto nei sistemi di depolverazione, è particolato raccolto a tonnellate che veniva lasciato qua e là, in cumuli, sotto il vento. Una pessima gestione. E così nei Wind Days - mentre il sindaco pensava a deviare il traffico delle auto - arrivavano i veleni tramite le polveri. E i lavoratori tutto questo lo sapevano?
3) Nel puzzle che piano piano si ricompone emerge che il vero killer silente è stato questo ammasso di polveri che hanno svolazzato ovunque, molto più pericoloso di quello che vedevamo uscire dai camini. Ci siamo concentrati tanto sulle "emissioni non convogliate" senza far caso alle polveri "fuori controllo" e supercontaminate che venivano trattenute dai filtri e poi fatte finire sulla città in forma terribilmente concentrata. Non polvere sporca (come i cumuli di "minerale") ma polvere killer. Lo sa questo la gente di Taranto che non usa i guanti azzurri quando pulisce la casa? E la ASL perché non avvisa di non toccare quelle polveri e di non entrare in casa con le scarpe?
4) Mi chiedo come mai noi che stiamo fuori dalla fabbrica tutto questo lo scopriamo con lo spirito di osservazione mentre chi era dentro la fabbrica - nel ruolo di Rappresentanti dei Lavoratori della Sicurezza - non ha svolto quel ruolo di controllo che competeva loro. E lo Spesal che ha fatto?
5) Mi domando la ragione di tanta superficialità, di tanto menefreghismo. Una classe operaia che avrebbe - nei progetti di Marx - dovuto liberare gli altri liberando se stessa, è stata invece il braccio operativo più o meno inconsapevole di un avvelenamento lento e silenzioso di un'intera città. Questa città non è stata liberata dalla classe operaia. E non è stata illuminata neanche da chi ha letto Marx. A che è servito leggere Marx se poi si è lasciato avvelenare una città? E anche chi aveva la laurea di ingegneria attaccata alla parete è stato lì a guardare, non tutti ma in massima parte hanno preferito tacere. Tanti, tantissimi escono male da questa storia, sia gli ignoranti, sia i colti. Anche noi insegnanti, così pronti a rimproverare gli studenti disattenti.
Articoli correlati
- Lettera ai sostenitori di PeaceLink
ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica
L’annullamento della sentenza di primo grado rappresenta un passo indietro, causato da questioni procedurali. Ma non equivale a un'assoluzione. La realtà dell’inquinamento dell’ILVA rimane comunque acquisita e il GIP di Potenza Ida Iura ha infatti emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti.29 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink - Ottobre 2024
Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink
Vogliamo porre al centro il tema del diritto alla felicità. È un tema che dovrebbe toccare ciascuno di noi, invitandoci a immaginare insieme una società futura che combatta la solitudine, che superi la rassegnazione individuale e che riaffermi il principio di speranza e felicità condivisa.29 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti - La riattivazione dell'altoforno 1 dell'ILVA di Taranto
La buffa cerimonia del ministro Urso
Si potrebbe paragonare l'inaugurazione di oggi all'assurdità di una cerimonia in cui la FIAT mettesse in piedi un evento per presentare con orgoglio una Fiat 1100 malconcia di sessant'anni fa, invece di un'auto elettrica moderna e all'avanguardia.15 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti - L'inquinamento dell'ILVA va oltre il cambiamento climatico
Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione
Al termine del corteo dei Friday For Future di Taranto, Roberto ha letto questo testo che esprime le sue preoccupazioni e le sue speranze e che si conclude così: "Uniti possiamo far sentire la nostra voce e costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire."11 ottobre 2024
Sociale.network