Beati coloro che hanno dormito sonni tranquilli con il missile ucraino sotto le coperte
La verità il giorno dopo viene a galla.
La Polonia esclude un missile della Russia. "Con ogni evidenza" è dell'Ucraina, dice adesso la Nato. E Zelensky per tutta la notte ha chiesto alla Nato di "agire".
È imbarazzante: Zelensky lo attribuiva alla Russia, ma il missile era suo.
Questa è l'impietosa fotografia di un capo di stato che si è rivelato nel peggiore dei casi bugiardo e nel migliore dei casi irresponsabile.
Ho passato la notte sveglio perché rischiavamo di ritrovarci nel giro di poco con la mobilitazione generale della Nato, se non peggio, per colpa di questo torbido episodio. Ci saremmo svegliati sotto la spada di Damocle di una cosa mai accaduta prima. Un salto nell'ignoto. La prima reazione collettiva di tutta la Nato dalla sua costituzione. Ero preoccupatissimo.
Beati coloro che hanno dormito sonni tranquilli perché era già stata convocata la Nato ai massimi livelli, era decollata l'aviazione polacca e fissata la riunione d'urgenza del Consiglio di sicurezza dell'ONU.
Sono andato a letto solo quando iniziavano a trapelate le prime imbarazzate e imbarazzanti ammissioni occidentali che non si trattava di un attacco missilistico della Russia alla Polonia.
Abbiamo rischiato moltissimo, ci sia di insegnamento per il futuro. Da ora in poi va resa esplicita la presa di distanze dalla irresponsabilità avventuriera di Zelensky. Che tuttavia la Nato cerca di coprire dicendo che il missile è ucraino ma la responsabilità è della Russia. Queste sono frasi senza senso ma tutto fa brodo per accontentare la tifoseria. E poi, colmo del colmo, si legge che l'"Ucraina non colpe", ossia non ha lanciato il missile di proposito contro la Polonia. Vorrei vedere!
Non dico altro se non che la guerra del Vietnam nacque dall'incidente del Tonchino, un "finto incidente" inscenato dagli Stati Uniti le cui zone d'ombra vennero chiarite solo tanti anni dopo ma che nel frattempo servì ad ampliare la guerra.
L'analista militare Daniel Ellsberg scoprì e fece pubblicare i famosi "Pentagon Papers" sul cosiddetto "incidente del Tonchino" che scatenò il coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra dando prova delle malefatte dell'amministrazione Johnson. "I documenti - si legge su La Stampa - furono pubblicati sul New York Times nel 1971 e rappresentano la svolta finale nella opinione pubblica contro la guerra in Vietnam. I due vennero incriminati per cospirazione dall'Fbi e vennero prosciolti dopo aver scontato quarantacinque giorni di galera". Vi fa pensare ad Assange questa cosa, no?
Sono e rimango pacifista perché la guerra è prima di tutto quello che abbiamo visto ieri notte, con terrore: un palcoscenico (a volte nucleare!) dove non siamo in grado di appurare la verità per diverso tempo, e dobbiamo sospendere il giudizio. In questo caso sono bastate 24 ore ma in altri casi la verità emerge solo alla fine della guerra, quando il guaio è fatto, come per le armi di distruzione di massa di Saddam, "cercate" dal Pentagono e mai trovate.
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Anche il giornalista Mario Calabresi parla di "un'escalation che Zelensky in queste ore spererebbe giocando il tutto per tutto", e aggiunge che oggi "siamo molto più tranquilli di ieri sera" https://www.la7.it/laria-che-tira/video/missili-sulla-polonia-mario-calabresi-zelensky-spera-in-unescalation-ieri-ho-avuto-paura-per-missili-16-11-2022-460381
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