Riflessioni sulla visita a Taranto del vicepresidente della Commissione europea centrata sull'ILVA
Timmermans e Leopardi
Leopardi criticava il potere che ingannava le persone e le faceva sperare in un futuro migliore, mentre in realtà portava solo illusioni e sofferenze. Egli vedeva il potere come una lente deformante della realtà per perpetuare l'infelicità e l'oppressione umana anziché portare progresso e benessere.
18 maggio 2023
L'equivoco di fondo? Timmermans ha detto a Taranto: si può produrre acciaio green, lo fanno in Svezia. Timmermans compie poi un salto logico e dice: se è possibile farlo lì allora si può fare a Taranto
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Ma il punto è che a Taranto non è prevista per i prossimi dieci anni alcuna demolizione degli altoforni.
Al contrario il Ministero dell'Ambiente ha ricevuto la richiesta dell'azienda di produrre con il carbone con ancora maggiore vigore, riaprendo il super-altoforno a carbon coke AFO5. E siccome è l'azienda che farà l'acciaio e non la Commissione Europea, è chiaro che Timmermans ci ha propinato le "magnifiche sorti e progressive" di leopardiana memoria. "Secol superbo e sciocco", scriveva Leopardi.
Leopardi criticava il potere che ingannava le persone e le faceva sperare in un futuro migliore, mentre in realtà portava solo illusioni e sofferenze. Egli vedeva il potere come una lente deformante della realtà che perpetuava l'infelicità e l'oppressione umana anziché portare progresso e benessere. Scusatemi la digressione letteraria e filosofica, ma Leopardi avrebbe ascoltato Timmermans con molta diffidenza. E io sono un appassionato di Leopardi. In particolare dell'ultima sua poesia: "La ginestra". Leopardi coglie l'occasione per parlare del fiore che viene spazzato via dalla lava del Vesuvio ma che ricresce e resiste sulle aride pendici del vulcano. Riflette sulla possibilità di una comunità umana basata sulla condivisione delle sofferenze e sulla comprensione reciproca, capace di resistenza. Di resilienza, si direbbe oggi. Pur nel suo pessimismo, Leopardi vedeva anche la potenziale forza e grandezza dell'umanità nel trovare un senso di solidarietà per affrontare insieme le difficoltà della vita. Io credo in questo.
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Note: La mia lettera a Timmermans https://lists.peacelink.it/taranto/2023/05/msg00005.html
L'acciaio verde non è previsto per Taranto
https://lists.peacelink.it/taranto/2023/05/msg00006.html
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Altro che "decarbonizzazione", idrogeno e forni elettrici, in #ILVA riattivano un altro tradizionale altoforno che usa carbon coke. Ritorna il vecchio ciclo produttivo. Chi parla di nuovi cicli produttivi "verdi" sembra non vedere che la realtà concreta va in altra direzione, completamente opposta.
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TARANTO 16.5.2023 - È ripartito l’Altoforno 2 dello stabilimento siderurgico Acciaierie d’Italia a Taranto, che era fermo da luglio 2022 (dieci mesi) per interventi di manutenzione. E’ in marcia con gli altoforni 1 e 4. Questa ripartenza dovrebbe portare a una risalita produttiva.
(Gazzetta Mezzogiorno)
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Quindi altro carbon coke verrà prodotto e utilizzato per far funzionare questo altoforno 2 (dove morì arso vivo Alessandro Morricella). Attualmente ILVA passa da una produzione a due altoforni (AFO1 e AFO4) a una produzione a tre (AFO1, AFO2, AFO4). Tecnicamente un altoforno produce ghisa. Per funzionare ha bisogno di minerale di ferro e carbon coke. Il carbon coke si ottiene con la distillazione del carbon fossile. E' del tutto evidente che questo ciclo produttivo comporta un uso massiccio del carbone. Se poi si considera che nella nuova autorizzazione integrata ambientale (AIA) viene richiesta la riattivazione dell'AFO5 (il più grande altoforno d'Europa), il quadro è completo. Chi continua a parlare di decarbonizzazione dovrebbe prendere atto che quello che sta avvenendo smentisce seccamente tutta la narrativa dell'acciaio green.
L'acciaio verde non è previsto per Taranto
https://lists.peacelink.it/taranto/2023/05/msg00006.html
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Altro che "decarbonizzazione", idrogeno e forni elettrici, in #ILVA riattivano un altro tradizionale altoforno che usa carbon coke. Ritorna il vecchio ciclo produttivo. Chi parla di nuovi cicli produttivi "verdi" sembra non vedere che la realtà concreta va in altra direzione, completamente opposta.
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TARANTO 16.5.2023 - È ripartito l’Altoforno 2 dello stabilimento siderurgico Acciaierie d’Italia a Taranto, che era fermo da luglio 2022 (dieci mesi) per interventi di manutenzione. E’ in marcia con gli altoforni 1 e 4. Questa ripartenza dovrebbe portare a una risalita produttiva.
(Gazzetta Mezzogiorno)
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Quindi altro carbon coke verrà prodotto e utilizzato per far funzionare questo altoforno 2 (dove morì arso vivo Alessandro Morricella). Attualmente ILVA passa da una produzione a due altoforni (AFO1 e AFO4) a una produzione a tre (AFO1, AFO2, AFO4). Tecnicamente un altoforno produce ghisa. Per funzionare ha bisogno di minerale di ferro e carbon coke. Il carbon coke si ottiene con la distillazione del carbon fossile. E' del tutto evidente che questo ciclo produttivo comporta un uso massiccio del carbone. Se poi si considera che nella nuova autorizzazione integrata ambientale (AIA) viene richiesta la riattivazione dell'AFO5 (il più grande altoforno d'Europa), il quadro è completo. Chi continua a parlare di decarbonizzazione dovrebbe prendere atto che quello che sta avvenendo smentisce seccamente tutta la narrativa dell'acciaio green.
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