Legami di ferro
Dall'alleanza con i missionari comboniani, che ci hanno trasmesso forza, speranza e voglia di continuare a far sentire la nostra voce, dal filo di fumo rosso che unisce la città di Taranto a Piquiá de Baixo, dal legame di fratellanza e solidarietà che si è creato tra popolazioni così diverse e distanti tra loro, è nato un libro. Un libro che parla di Vale e Ilva, di Taranto e Piquiá de Baixo, di inquinamento e resistenza, storie di malattie e voglia di vivere, di ricostruire, parla di idee, speranze, coraggio e determinazione.
Un libro che vuole essere un ponte, capace di attraversare l'oceano e unire le voci, i cuori, le lotte.
“Questo libro nasce da un viaggio, da una missione del cuore, che ci ha portati dall’altra parte del mondo a confrontarci con popoli tanto lontani da noi eppure, così incredibilmente vicini. Parla di legami di ferro, sporchi e inquinanti come quel minerale che dal Brasile arriva fino a Taranto, a ricoprire e contaminare ogni cosa ma, anche, dei legami ben più solidi e inattaccabili che si sono creati tra le persone. Legami nati dalla consapevolezza di vivere lo stesso dramma, dalla stessa voglia di rivalsa nei confronti di un sistema non più sostenibile e dalla stessa sete di giustizia. Legami veri, che niente e nessuno potrà spezzare. E’ un libro che parte da lontano, dalle miniere del Carajas in Brasile per arrivare fino al quartiere Tamburi di Taranto e che speriamo possa far conoscere, riflettere e toccare i cuori di tante persone. Perchè il diritto alla salute, il diritto a vivere in una città sana, il diritto alla vita, non devono avere bandiere, nè confini”.
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