Era tutto assolutamente normale
È davanti ai guerrieri di Falconara e al racconto della vita di questa terra che mi sono trovata ad assistere sabato 23 novembre. Una storia cantata, narrata, danzata, che ha portato lo spettatore lungo un cammino a ritroso nel tempo, a quando questa terra sognava di vivere di turismo, gastronomia, quando sognava di diventare una delle perle turistiche dell'Adriatico, puntando sul loro bel mare, sull'ottimo cibo e sull'accoglienza calorosa. Invece, ad un certo punto della storia qualcosa è andato storto, ma non è così che lo hanno spiegato alla gente di Falconara. Eh si, perché come in tante parti d'Italia è arrivata l'industrializzazione, il progresso, il lavoro, lo stipendio fisso, le fabbriche, la raffineria e questo piccolo centro delle Marche ha cambiato per sempre la sua faccia. I sorrisi spensierati e i sogni di campare con il turismo sono stati spazzati via e al loro posto sono rimasti dei numeri impietosi citati negli studi epidemiologici, gente rassegnata al proprio destino e una sigla simile a quella che si trova vicino a tanti altri splendidi luoghi in Italia: SIN, sito di interesse nazionale.
A loro, a questi guerrieri tra la gente è ispirato lo spettacolo teatrale 'Era tutto assolutamente normale', andato in scena per la prima volta sabato 23 novembre al teatro Marini di Falconara, interpretato dalla compagnia "Di aria di fuoco di terra di mare" per la regia di Lucia Palozzi. Io mi sono commossa, indignata, arrabbiata e poi ho sentito un forte senso di appartenenza, un sentimento di sincera vicinanza e amicizia. Perché la storia di Falconara è troppo simile alle tante storie che ho ascoltato in giro per l'Italia e alle storie della mia amata Taranto. Ieri sera in scena non c'erano solo i guerrieri di Falconara ma tutte le persone coraggiose che, da una parte all'altra di questo nostro paese avvelenato, lottano per il diritto alla salute e alla vita.
Mi auguro che questo spettacolo raggiunga gli altri Sin, stringa legami di ferro tra guerrieri che lottano per la stessa causa e che in questa narrazione si riconosceranno tristemente, come per uno scherzo del destino.
Spero che questo gruppo di persone straordinarie riesca ad incontrare i miei amici a Taranto, Salerno, Trieste, Colleferro, Savona, Cremona, Sesto Fiorentino, Melendugno, organizzare uno spettacolo in queste cittá, stringendosi tutti insieme in un abbraccio fraterno. Affinché tutto quello che queste comunità hanno dovuto subire nel corso degli anni non venga più considerato 'assolutamente normale'.
Per chi volesse organizzare una rappresentazione dello spettacolo nella propria città può contattare la compagnia all'indirizzo mail: balduccialessia@tiscali.it
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