Ernesto Buonaiuti
Marcucci definì gli incontri romani con Buonaiuti come "Oasi di libertà spirituale". Non mancò inoltre nel definirlo "l'ultimo dei modernisti italiani ..tenace nelle sue iniziative giornalistiche, la cui ultima espressione fu la rivista Ricerche Religiose".
Degli incontri con Buonaiuti ai tempi dell'università Marcucci ricorda che "Buonaiuti accoglieva fraternamente tutti a casa sua, sempre avviando la conversazione sui temi a lui prediletti del cristianesimo evangelico ..Buonaiutii era molto affettuoso con me, mi faceva le sue confidenze, m'incitava a lavorare, mi scriveva lettere".
Marcucci nelle sue riflessioni non annoverò Buonaiuti tra i pacifisti integrali per via di alcuni episodi (come la domanda a cappellano militare) atti a dar credito che il pensiero del maestro fosse incline al concetto di "guerra giusta".
Nelle sue memorie, però, Edmondo riporta una frase presa in prestito dal libretto di meditazioni scritto da Buonaiuti dal titolo "Il Vangelo e il Mondo": "Il nemico politico, il dissidente religioso, lo straniero etnico, sono, per noi, lebbrosi. E il baciarli è il dovere cristiano".
E' storia, come riportato nelle biografie, che il pensiero di Buonaiuti diede un forte scossone alla chiesa tanto che gli costò la scomunica di Pio XI che lo dichiarò "eretico vitando" nel 1931.
Note Biografiche:
Ernesto Buonaiuti è stato definito la personalità più originale del modernismo italiano. Famose sono alcune suoi articoli su una delle più prestigiose riviste del movimento modernista denominata "Studi religiosi".
Tra gli scritti di Buonaiuti sono da segnalare "Lettere di un prete modernista" e "Nova et vetera", che gli costarono la condanna dal Vaticano.
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