Padre Alex Zanotelli: verità e giustizia per i migranti

Continente in fuga

11 giugno 2005
p. Alex Zanotelli
Fonte: Nigrizia

«Credo sia giunto il momento di ritornare a parlare con forza degli
immigrati, di dire no alla legge Fini-Bossi, no ai centri di permanenza
temporanea, chiedere la verità sugli accordi tra Belusconi e Gheddafi, e
infine una legge italiana a tutela dei rifugiati politici». Alex Zanotelli
ribadisce l'urgenza per l'Italia di un cambio di politica in materia
d'immigrazione.

L'Africa vive un momento difficile. È parecchio che lo sta vivendo, ed è
incredibile che perfino il governo inglese sia uscito con un documento di
400 pagine, Il nostro interesse comune, in cui l'amministrazione Blair fa
propri gli interessi dell'Africa, per cercare di non venire travolti dalle
conseguenze di politiche sbagliate.

È quanto sta già accadendo con il problema degli immigrati, di persone che
fuggono dall'Africa e da situazioni di enorme difficoltà, da guerre,
repressioni interne o scontri interetnici. L'Africa è oggi il continente dei
rifugiati - oltre 10 milioni - ma anche degli sfollati interni - 30/40
milioni - gente che scappa all'interno di uno stesso paese oppure oltre
confine. L'Africa è un continente in fuga ed è ovvio che i flussi si
dirigano verso le nostre sponde e in particolare verso l'Italia, l'approdo
naturale per l'Europa.

Il Mare Nostrum sta diventando una vera e propria tomba per l'Africa. È di
questi giorni l'allarme per il prossimo arrivo di 15 mila immigrati, buona
parte dei quali sarebbero rifugiati politici.

La gravità di questa situazione è che oggi molta gente arriva, tenta di
approdare - soprattutto a Lampedusa - viene presa e ributtata dal governo
italiano in Libia. Ho potuto parlare con Giusto Catania, l'eurodeputato che
è riuscito ad andare a Tripoli e a visitare il centro di permanenza
temporanea (cpt) - ce n'è uno ma facilmente ne saranno costruiti altri due -
e la descrizione che mi ha fatto è veramente sconcertante.

Il governo italiano butta fuori questi immigrati e li sbatte in Libia. La
Libia, che non ha mai firmato la Convenzione di Ginevra, li mette nei cpt,
poi sugli aerei per rispedirli - con voli pagati dall'Italia - nelle diverse
capitali del continente. La questione estremamente grave è che molti di
queste persone sono rifugiati politici, scappano cioè dalla propria nazione,
magari perché ricercati in quanto oppositori di regime.

Rimandarli nel proprio paese significa condannarli a morte. È chiaro, ad
esempio, che chi viene rimandato in Eritrea, da dove è proibito fuggire,
rischia anche di essere messo al muro. Questo tipo di comportamento è di una
gravità estrema da parte di un paese come l'Italia, la cui Costituzione è
stata scritta da rifugiati politici, che riconosce il diritto di concedere
asilo allo straniero.

È incredibile che l'Italia ancora non si sia dotata di una legge su questo
tema. Purtroppo si deve quindi regolare l'arrivo di immigrati sulla base di
regolamenti come la Turco-Napolitano e soprattutto la Fini-Bossi, una legge
assolutamente immorale. Non possiamo accettare queste deportazioni.

Si sta parlando in questo periodo di attuare un gesto forte, a Roma, per
forzare il governo Berlusconi a rivelare i contenuti degli accordi segreti
siglati con Gheddafi. Di tutto questo si parla anche in un
film-documentario, Mare Nostrum, girato dal giornalista Stefano Mencherini,
un tentativo di leggere questo fenomeno che non riesce ad essere mandato in
onda nella Rai, la televisione pubblica.

Credo sia giunto il momento di ritornare a parlare con forza degli
immigrati, di dire no alla legge Fini-Bossi, no ai centri di permanenza
temporanea - come stanno facendo in questi giorni i comboniani di Bari
manifestano contro la creazione del nuovo centro con un digiuno - chiedere
la verità sugli accordi tra Belusconi e Gheddafi, e infine una legge
italiana a tutela dei rifugiati politici.

In nome di queste persone noi missionari chiediamo un minimo di decenza
umana per chi scappa da un'Africa martoriata.

PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)