Lampedusa: i primi 11 giorni di settembre documentati dall'Arci

1 Settembre 2005
Oggi abbiamo fatto una ricognizione alla discarica predisposta per contenere e distruggere le imbarcazioni usate per il traffico dei migranti.
Gli scafi libici si differenziano da quelli tunisini, per pregevolezza del legname usato e per robustezza dei natanti. Un vero peccato distruggerli.
In serata,abbiamo incontrato alcuni cittadini lampedusani non perfettamente allineati all'assioma immigrati=clandestini=criminali=da espatriare in fretta, esiste quindi sull'isola un pensiero altro, dove l'idea di accoglienza incontra la solidarietà e non la detenzione/segregazione. Le cartoline spedite dall'isola talvolta hanno i volti umani di pescatori sensibili e di dispiaciuti giovani isolani; così accade che le loro parole e i loro racconti riescano a mitigare gli effetti della rappresentazione mediatica delle invasioni dei "clandestini".

2 Settembre 2005
Confermato l'arrivo dell' MD 82, l'aereo partito da Lampedusa, il 31 agosto con 100 migranti a bordo, a Bari. I migranti, sono attualmente, detenuti/trattenuti al campo di Bari Palese, così come verificato da una compagna dell'Arci Puglia.
Registriamo oggi, un nuovo trasferimento di migranti con la linea marittima della Siremar delle 10:30. Questa volta i migranti sono stati trasportati sino al molo, con due pulmini della Misericordia, sono 24 o 25 persone, forse dell'area del Maghreb.
Sembrano tutti minori. I tempi di trasferimento dei minorenni sono notevolmente diminuiti in questi giorni.

3 Settembre 2005
Alle 10:50 circa decolla dallo scalo lampedusano un aereo Alitalia con 60 persone. Stiamo ancora verificando la destinazione ultima.
Da diversi giorni non si segnalano sbarchi di migranti sull'isola, nonostante continuino ad arrivare sulle altre coste siciliane. Dalla Libia, in queste ultime ore, giungono notizie di fermo per mare forza 5, gli scafi libici rimangono ancorati in attesa di migliori condizioni meteorologiche.

4 Settembre 2005
Mentre abitanti e turisti sembrano impegnati nei festeggiamenti della Madonna di Porto Salvo, un gommone con 10 tunisini a bordo è approdato alle 18:30 su una delle spiagge dell'isola. I migranti sono stati subito trasportati al cpt.
Domani visita ispettiva al cpt della deputata Elettra Deiana, supportata dal presidio dell'Arci.
Attualmente dovrebbero esserci all'interno del centro di permanenza temporanea 223 persone, tra cui alcuni minori. La maggioranza proviene dall'area del Maghreb.
Nel report di domani gli esiti dell'ingresso al cpt.

Lampedusa, 5 settembre 2005

Lampedusa conferma la sua vocazione di zona franca, dove i diritti, la legalità, il rispetto delle istituzioni democratiche di questo paese, sono soltanto degli echi che non riescono ad arrivare qui, ultima provincia dell'impero.Alla deputata Elettra Deiana è stato inizialmente negato l'ingresso al cpt, da un vice questore, che asseriva la necessità di una autorizzazione da parte del prefetto di Agrigento. Alla richiesta della deputata, di poter avere accesso agli uffici per mettersi in contatto con il prefetto, il funzionario ha risposto di non conoscere il numero di telefono e di non potere di certo farle usare il suo telefonino, chiudendole il cancello in faccia. Il funzionario non riconoscendo il ruolo ispettivo dei parlamentari, ha anche chiesto alla deputata il partito di appartenenza. Abbiamo allora, rintracciato il numero della segreteria del prefetto, e dopo un'ora e mezza di tira e molla, i cancelli si sono aperti permettendo l'accesso alla deputata ed ad Hassan Maamri del presidio dell'Arci. La Deiana ha dichiarato che le condizioni già gravi, riscontrate un anno fa, hanno subito un ulteriore peggioramento rendendo questo luogo sempre più simile ad uno zoo, con gli uomini in gabbia, controllati da un numero sempre maggiore di poliziotti. Oltre 40 poliziotti sono da poco arrivati da Palermo dimostrando l'ulteriore militarizzazione del campo. Non erano presenti all'interno del centro i rappresentanti dell'ente gestore, la Misericordia. La sporcizia regna sovrana, rimane tutto o quasi immutato, se non peggiorato dalle ultime ispezioni, come le docce senza porte che continuano ad erogano acqua salata ed i servizi igienici inutilizzabili. Tra le circa duecento persone recluse, sono stati visti 8 minori, tra di loro anche dei quattordicenni. Si è fatta un'assemblea con i migranti ed è emersa anche la costante pressione della polizia, impedendo così di fatto di poter fare esprimere liberamente i "detenuti". Alcuni di loro sono richiusi da 45 giorni, altri anche da 20 o 30 giorni. Vistosamente in contrasto con i fogli informativi affissi nei muri del campo, che descrivono questo luogo, come centro di accoglienza. Sulla denominazione corretta è scaturita la solita confusione dei funzionari, tra centro di prima assistenza e soccorso e centro di permanenza temporanea. Questa confusione tende a rendere possibile l'azzardo giuridico, alla roulette è affidato così il compito di notificare degli atti alle persone trattenute, come i decreti di respingimento alla frontiera seguiti da quelli di trattenimento. Ovviamente nessuna documentazione è stata fornita su questo. 3 sudanesi ed 1 palestinese, hanno espresso la volontà di accedere allo status di rifugiato, il gruppo dei palestinesi ha chiesto informazioni sulla protezione umanitaria. Erano presenti anche egiziani, tunisini, siriani. Appena conclusa l'ispezione alle 16:40 è arrivata al porto nuovo una motovedetta della Guardia Costiera, con 10 maghrebini a bordo.

Lampedusa, 6 settembre 2005

A 40 miglia da Linosa è stata avvistata un'imbarcazione. Trasbordati i migranti su una motovedetta,
attorno alle 14:00, sono scesi in 21 al molo del porto nuovo. Del gruppetto fanno parte sette donne ed anche un bambino di due anni, che dopo la traversata del Mediterraneo, avrà sicuramente bisogno di assistenza specifica. Il gruppo è composta da sudanesi, somali,nigeriani.
Domani l'ingresso al cpt del senatore Gianfranco Pagliaruolo permetterà di conoscere le procedure messe in atto per tutelare gli interessi minore e provvedere nel caso sia accompagnato, al mantenimento dell'unità familiare.

Lampedusa, 7 settembre 2005

Ulteriori notizie sugli avvenimenti di ieri: il minore giunto sull'isola nel primo pomeriggio, è' una bambina di 18 mesi accompagnata dai genitori, il gommone con cui viaggiava insieme alle altre 21 persone è affondato durante le operazioni di soccorso, al largo di Linosa.
In serata alle 20 nuovo arrivo spontaneo sull'isola, 14 uomini maghrebini, hanno ormeggiato a Cala Pisana con una piccola imbarcazione a vela.
Oggi alle 10:45, 147 migranti e non 170 come diffuso dall'Ansa, sono stati portati sull'isola da una motovedetta della Guardia di Finanza, che portava a traino lo scafo di circa 12 metri. Sul barcone che è ancora ancorata al Porto Nuovo, era stato eretto un tetto di canne nel tentativo di proteggersi dagli effetti del sole, durante la traversata. Non è servito a molto, tre di loro stavano malissimo e non si reggevano in piedi, sorretti dai finanzieri hanno attraversato la passerella della motovedetta per poi vomitare. Ad una decina visibilmente provati dal lungo viaggio in mare sono state somministrate delle flebo dalla dottoressa di MSF. Tutti erano infreddoliti e alcuni portavano addosso giacconi invernali. Tra di loro altri minori, certamente uno che è stato fotografato. La maggioranza di loro è di provenienza nordafricana.
Alle 16:15 al cpt è entrato il senatore Gianfranco Pagliaruolo insieme al mediatore di lingua araba dell' Arci. E' ancora in corso l'ispezione.

Ispezione centro di permanenza temporanea
Lampedusa, 7 settembre 2005
415 persone sono trattenute al cpt secondo le osservazioni degli arrivi e dei trasferimenti effettuati a Lampedusa dal presidio democratico dell'Arci. Tutti in tuta ginnica con t-shirt bianche stranamente pulite, i migranti trattenuti al cpt lampedusano, così gli ha incontrati il senatore Gianfranco Pagliarulo accompagnato dal mediatore dell'Arci, quando ha avuto accesso all'area detentiva del campo. La comunicazione del senatore al prefetto, ha forse motivato una sommaria operazione di ripulitura e restyling del campo, operazione ovviamente del tutto insufficiente.
E' stato possibile parlare con il gruppo dei 21 migranti sbarcati il giorno prima, sudanesi, somali, nigeriani, e con un nucleo familiare ghanese, comprendente una bambina di 18 mesi. A nessuno di loro era stato fornita alcuna informazione sulla loro posizione giuridica, né tanto meno sulla possibilità di avvalersi del diritto di asilo. La mediatrice culturale arabo-francofona della prefettura di Agrigento ha dichiarato che tale carenza informativa è da imputarsi alla momentanea assenza dell'interprete d'inglese, inviato dal Ministero dell'Interno. Non era presente all'interno della struttura il dirigente della questura di Agrigento, ma soltanto un ispettore. Dal colloquio con l'ispettore e il responsabile dell'ente gestore, la Misericordia, Claudio Scalia è emerso quanto segue:
- Il diritto alla salute continua a non venire garantito sull'isola, ovvero migranti in condizioni di salute tali da richiedere prestazioni sanitarie esterne all'ambulatorio del campo, non vengono accompagnati al Poliambulatorio pubblico, per un veto posto dal dirigente sanitario, come già del resto denunciato dal presidio democratico dell'Arci;
- Continua l'insabbiamento delle modalità detentive e di trattenimento nel campo, addirittura si omette di far riferimento alla presenza del giudice di pace e di un avvocato almeno d'ufficio, nella convalida dei decreti di respingimento e trattenimento, asserendo che di tutto l'iter se ne occupa genericamente "la magistratura";
- Non è possibile conoscere la motivazione della detenzione né comprendere la tipologia del trattenimento, e questa sappiamo che prassi usuale;
- Continuano ad essere detenuti indiscriminatamente dei minori, senza procedere ad una effettiva identificazione ed alla relativa attivazione delle forme di tutela previste per legge, attualmente i minori dovrebbero essere 5 o 6.
L'ispettore ha inoltre dichiarato che non è stato possibile procedere con la richiesta delle generalità e la relativa "schedatura" dei 147 migranti, arrivati stamattina, perché ancora stremati dal viaggio.
E' stato impossibile, procedere ad informali sui loro diritti e sulla possibilità dell'asilo, l'ispettore si è impegnato a fornire lui stesso informazioni dettagliate. Si è anche impegnato a trasferire d'urgenza la famiglia ghanese e a mettere in atto tutte le procedure possibili per permettere la loro permanenza in Italia. Prendiamo per vera le sue dichiarazioni di volontà...
Apprendiamo verbalmente che un richiedente asilo palestinese, ha ritirato la richiesta, forse per paura o per pressioni psicologiche. Attendiamo la conferma ufficiale.
Contestualmente al colloquio, però avviene qualcosa d'imprevisto. Uno ad uno arrivano dei minori, che chiamandosi l'un l'altro, raggiungono il numero di 15, contraddicendo quanto appena dichiarato dai responsabili del campo. Si procede a fare una lista nominativa e si richiede di verificare al computer la loro identificazione. Questa richiesta viene rifiutata ed addirittura i funzionari di pubblica sicurezza tentano di riprendersi la lista, motivando il loro comportamento con il diritto alla privacy. Infine, l'intervento del senatore fa in modo di poter depositare la lista dietro richiesta di accertamento della maggiore età e di consegnare all'Arci una copia della lista.
Verifichiamo così che tutte le persone trattenute ricevono al momento della "schedatura" soltanto un numero, che li accompagna per tutto il periodo di detenzione al campo.
La visita ispettiva è terminata alla 19:40. Il senatore ha espresso l'intenzione di promuovere una interrogazione parlamentare sugli abusi e le inadempienze verificate all'interno del campo, l'Arci procederà inoltre, a segnalare la presenza dei minori al Tribunale dei minorenni di Palermo.

Lampedusa, 8 settembre 2005

Ponte aereo con Air Adriatic
Ore 10:10 trasferimento di 100 persone, comprese 7 donne, e il nucleo familiare ghanese
Ore 17:05 ennesimo decollo di aereo "Air Adriatic" con altri 100 migranti
Destinazione Crotone

Lampedusa 9
Nulla da rilevare
Lampedusa, 10.09.2005
Dopo un giorno di calma piatta oggi registriamo due avvenimenti contemporanei. La mattina, verso le 10.00 notiamo dalla nostra postazione un gruppo di stranieri che esce dal CPT e che viene scortato, a piedi, verso il Porto.Filmiamo la scena, attenti a non farci notare, li contiamo: sono 34 quasi tutti di colore.
Tra loro riconosciamo due donne che si erano dichiarate minorenni ed altri ragazzi minori anch'essi. Parte di loro appartengono al gruppo dei 21 sbarcati sull'isola il 6 settembre: tutti sub-sahariani.
Da lontano sembra quasi una scolaresca: in fila per tre, tutti con la maglietta bianca e la tuta blu, non fosse per la presenza sinistra dei militari che ci riporta subito alla realtà. Vengono condotti al molo e , quindi, imbarcati sul traghetto Siremar diretto a Porto Empedocle.
Mentre ancora assistiamo impotenti a questa scena, alle 10.30, veniamo allertati: all'aeroporto, ci dicono, sta succedendo qualcosa. Dal molo ci portiamo davanti al CPT, notiamo subito movimenti nervosi, ci portiamo davanti l'aeroporto. C'è un grande movimento di uomini, Carabinieri,
Polizia, Guardia di Finanza: tutti sono agitati. Cerchiamo di capire, attendiamo. Un grosso aereo Alitalia (IB XL) atterra in aeroporto: da esso scendono più di venti poliziotti, molte donne. Sono palestrati, arroganti, indossano quasi tutti guanti di cellophane bianchi o guanti di colore nero: non
riusciamo a comprendere il perché dal momento che non si tratta neanche di uno sbarco.
Prendono il caffè, molti hanno un accento romano, mentre sull'aereo vengono caricate grosse provviste di generi alimentari, come se si apprestassero a fare un lungo viaggio. Ci chiediamo quale possa essere la destinazione. Si dirigono verso il CPT, l'aereo è fermo proprio a ridosso dell'uscita : ci appostiamo vicino, fin dove è possibile andare, oltre non ci consentono ma vediamo bene lo stesso. Esce un primo gruppo di detenuti: sono 5. I poliziotti che li accompagnano hanno in mano dei fogli: sono 5 anche loro, li conducono all'interno dell'aereo.
Sulla scaletta qualcuno di loro salutano i compagni rimasti al CPT, prima di entrare in aereo.
Entrati, avviene qualcosa di strano, inconsueto: i poliziotti perdono molto tempo, troppo tempo. Finalmente escono di nuovo e successivamente 5 loro colleghi imbarcano altri 5 migranti.
La procedura è insolita perché troppo lenta: arrivano a gruppi di 5, poi di 4, poi di 6, passano delle ore, interminabili. Pare che ci sia tensione fuori e dentro il CPT: molti migranti provano
a resistere, non vogliono imbarcarsi.Cerchiamo di capire chi sono e quale è la loro destinazione: Allertiamo i compagni di Crotone, possibile sede del trasferimento.Finalmente si concludono le operazioni di imbarco (due ore e mezza!): li contiamo, sono 79, tutti di nazionalità egiziana.Il cielo si fa cupo su Lampedusa: temiamo che non si tratti di un trasferimento ma di una, ennesima, deportazione verso la Libia. L'aereo decolla e noi torniamo a casa, impotenti: non sappiamo se disgustati o tristi.Il Cpt, adesso, secondo i nostri calcoli, è quasi svuotato.

Lampedusa 11 settembre 2005

Oggi viene avvistata, 60 miglia a Sud-Est da Lampedusa, una barca con molte persone a bordo. Viene scortata al porto dalla motovedetta della Guardia Costiera dove giunge ale ore 16.00. Noi ci portiamo sul molo e lì arriva anche MSF ed alcuni giornalisti: è presente anche la Guardia di Finanza.
Dalla barca scendono ben 29 persone: sono del Corno d'Africa, tra di loro 4 bambini, uno ha meno di un anno e sta in braccio alla mamma.
Cinque sono le donne, una di loro ha quattordici anni.
Tutti stanno relativamente bene e appaiono tranquilli anche se molto stanchi e provati dal viaggio.
Arriva il pulmino della Misericordia, l'autista porta i guanti di cellophane anche se lui tocca solo lo sterzo del mezzo che guida. Vengono caricati 10 per volta, prima le donne ed i bambini e vengono tutti condotti al CPT
La barca, vuota, rimane al molo. E' uno scafo di circa sei metri, sembra incredibile come potesse contenere così tanta gente!
E' blu, in vetroresina, di fabbricazione libica ci dicono. Il motore, un 40 cavalli, è invece di origine maltese.
E' la seconda volta che arriva a Lampedusa un'imbarcazione di questo genere: è infatti identica ad un'altra già sbarcata poco tempo fa. La barca sembra nuova, pare siano fabbricate in serie giusto per i trafficanti di esseri umani.
Fra i migranti africani appena sbarcati ci sono diversi nuclei familiari e stiamo cercando di comprendere se tra loro ci sia anche la madre di tre minori non accompagnati arrivati qui ad Agosto e già trasferiti in Sicilia.

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