Amianto assassino: la storia della Fibronit di Bari e una proposta di Agnoletto

22 settembre 2005

AMIANTO: FIBRONIT;PG CHIEDE CONFERMA CONDANNA PER 12 OMICIDI
SENTENZA CORTE APPELLO BARI ATTESA PER IL POMERIGGIO
(ANSA) - BARI, 22 SET -
La conferma della sentenza di primo
grado alla pena (sospesa) di due anni e sei mesi di reclusione
per tutti e 12 i casi di omicidio colposo e' stata chiesta dalla
pubblica accusa per l'ex dirigente dello stabilimento di
cemento-amianto Fibronit di Bari, Dino Stringa, di 81 anni, di
Ozzano Monferrato (Alessandria). La richiesta e' stata avanzata
dal sostituto procuratore generale della Corte d'appello di
Bari, Anna Maria Tosto, ai giudici di secondo grado che sono ora
riuniti in Camera di consiglio per emettere la sentenza.
Il processo riguarda il decesso di 12 operai morti negli anni
scorsi a causa - secondo l' accusa - di malattie professionali
contratte durante la lavorazione dell'amianto prodotto nella
fabbrica. Lo stabilimento Fibronit era attivo a Bari fino alla
meta' degli anni Ottanta e produceva manufatti di
cemento-amianto. Da quando e' stato chiuso, e' ritenuto dagli
inquirenti una ''polveriera ambientale'' perche' custodisce al
proprio interno migliaia di tonnellate di manufatti in amianto.
Per questo motivo e' stato confiscato dalla magistratura ed e'
in attesa di bonifica.
Secondo studi medici, la Fibronit di Bari ha provocato la
morte di oltre 200 persone (circa la meta' dei dipendenti
assunti in 50 anni), tra questi vi sono anche una trentina di
cittadini residenti nella zona dello stabilimento che sorge a
ridosso dei rioni Japigia, Madonnella e del centralissimo Murat.
Per Stringa la procura generale ha chiesto il riconoscimento
di tutte le aggravanti relative all'omicidio colposo plurimo:
oltre ai 12 decessi viene infatti contestata (e il giudice di
primo grado lo ha confermato nella sentenza emessa il 26 ottobre
2004) anche l'aggravante di aver omesso una serie di cautele -
tra cui la violazione della normativa antinfortunistica
concernente l'esposizione dei lavoratori all'amianto - che se
adottate avrebbero salvaguardato la salute dei lavoratori.
Per quest'ultima contestazione il reato di omicidio colposo
non e' finora caduto in prescrizione, ma se i giudici
dell'appello dovessero riconoscere all'imputato le attenuanti
generiche prevalenti sulle aggravanti contestate o dovessero
escludere le aggravati, il reato cadrebbe in prescrizione.
Al processo sono costituiti parte civile il Comune di Bari,
la Regione Puglia, gli eredi delle 12 vittime, il patronato Acli
e le associazioni Anarres ed Esposti amianto. (ANSA).

BU
22-SET-05 15:16 NNNN

ZCZC0859/SXR
YBA16343
U CRO S0B S41 S42 QBKP
AMIANTO: FIBRONIT;CONFERMATA CONDANNA PER 12 OMICIDI COLPOSI
(V. 'AMIANTO: FIBRONIT;PG CHIEDE CONFERMA...' DELLE 15.16)
(ANSA) - BARI, 22 SET - I giudici della terza sezione penale
della Corte d'appello di Bari (presidente Antonio Gagliardi)
hanno confermato la sentenza di primo grado alla pena (sospesa)
di due anni e sei mesi di reclusione per tutti e 12 i casi di
omicidio colposo aggravati contestati all'ex dirigente dello
stabilimento di cemento-amianto Fibronit di Bari, Dino Stringa,
di 81 anni, di Ozzano Monferrato (Alessandria).
I giudici hanno accolto in pieno le richieste formulate dal
sostituto procuratore generale Anna Maria Tosto. Confermate
anche le provvisionali immediatamente esecutive che il giudice
di primo grado, Francesca Romana Pirrelli, aveva stabilito in
sentenza a titolo di risarcimento danni alle parti civili:
100.000 euro al Comune di Bari, 50.000 alla Regione Puglia,
20.000 euro a ciascuno degli eredi delle 12 vittime, e 5.000
euro ciascuno al patronato Acli e alle associazioni Anarres ed
Esposti amianto. (ANSA).

ZCZC0500/SXB
YTO17221
R CRO S0B S41 QBKT
AMIANTO: AGNOLETTO, UN FONDO EUROPEO PER I MALATI
PROPOSTA ISTITUZIONE CENTRO DI RICERCA A CASALE MONFERRATO
(ANSA) - TORINO, 22 SET - Un fondo europeo per risarcire le
persone esposte ad amianto e' stato proposto oggi da Vittorio
Agnoletto, eurodeputato del Gruppo sinistra europea (Gue),
intervenendo alla Conferenza europea sull' amianto: politiche,
stato dell' arte e diritti umani svoltasi a Bruxelles.
''Oltre alle istituzioni pubbliche nazionali, come l'Inail -
ha dichiarato il parlamentare europeo - devono partecipare alla
costituzione del fondo anche le multinazionali che hanno tratto
ingenti profitti dalla lavorazione dell'amianto e che senza
alcun rispetto per la vita umana hanno mantenuto l'amianto nel
ciclo produttivo anche quando la ricerca scientifica ne aveva
ampiamente documentato la pericolosita'''.
Secondo Agnoletto, ''i beneficiari di questo fondo non
saranno solo coloro che hanno lavorato direttamente con
l'amianto''. ''Tutte le indagini epidemiologiche - ha aggiunto -
certificano infatti che muoiono di tumori sicuramente causati
dall'amianto anche soggetti che non hanno lavorato a contatto
con la sostanza. A Casale Monferrato, dove aveva sede la
multinazionale svizzera Eternit, uno dei maggiori produttori di
amianto al mondo, a vent'anni dalla chiusura dello stabilimento,
sono ancora decine i casi di mesotelioma. Gran parte di questi
sono persone che non hanno mai lavorato direttamente con la
sostanza. Oggi in Italia l' Aea, principale associazione degli
esposti, stima ci siano circa 4000 decessi all'anno, mentre uno
studio europeo ha calcolato che per i prossimi 20 anni in Europa
ci saranno almeno 250.000 morti a causa dell'amianto''.
Oltre al fondo unico, per Agnoletto ''e'' necessario
istituire in tutta l'Ue i registri degli esposti per poter
studiare l'andamento epidemiologico''. Il parlamentare europeo
ha quindi chiesto che la Commissione europea per l' occupazione
''finanzi la nascita di un centro di ricerca che studi le
tecnologie piu' sicure per smantellare e bonificare le aree dove
e' presente l'amianto''. ''Propongo che questo centro abbia sede
a Casale Monferrato'', ha concluso Vittorio Agnoletto.(ANSA).

DAM
22-SET-05 18:19 NNNN

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