Da Siena a Roma a piedi contro il ponte sullo stretto di Messina

Il 15 ottobre 2005, giornata di mobilitazione europea, si terrà a Roma la manifestazione nazionale per la difesa dei diritti sociali e del lavoro, per i beni comuni e i servizi pubblici, contro la direttiva Bolkestein e gli accordi dell'Organizzazione Mondiale del Commercio.
La Rete RC 24 settembre parteciperà alla manifestazione dietro uno striscione dal contenuto molto emblematico di NO PONTE. L'appello è il seguente:

A tutte le realtà che nel sud operano contro tutte le aggressioni ai propri territori (Ponte, centrali, termovalorizzatori, rifiuti ed inquinamento) proponiamo una partecipazione attiva all'interno di uno spezzone "NO PONTE" durante la manifestazione del 15 ottobre per la difesa dei beni comuni naturali e sociali

per informazioni e raccolta di adesioni http://www.rc24settembre.splinder.com

Lo stesso giorno si concluderà il viaggio a piedi di Angelo Maddalena da Siena a Roma, lungo l'antica via Francigena (attualmente via Cassia), per testimoniare l'orrore delle "grandi opere" (o immense devastazioni) come il Ponte sullo Stretto di Messina.

Il viaggio è iniziato sabato 8 ottobre e culminerà a Roma il 15, dove Angelo incontrerà una delegazione della Rete no ponte che arriverà dalla Calabria. Le soste previste e i momenti di convivialità sono:
S.Quirico - Bolsena presso il caffè letterario "Le sorgenti" –Tuscania, presso Marcella Brancaforte con la quale ha realizzato il pannello allegato – Vetralla presso la “Casa Editrice Davide Ghaleb”

Il mezzo preferito di comunicazione sarà una chitarra per raccontare e cuntare la storia di Colapesce, che insieme a Marcella Brancaforte, di Tuscania, Angelo ha "imparato" a dipingere su una tela; il contrasto sul Ponte sullo Stretto di Fortunato Sindoni e altre storie scritte da Angelo su questi argomenti. Il suo gesto segue un appello da lui inviato a una serie di soggetti e riviste, “In piedi, in silenzio, a testimoniare l'orrore per il Ponte sullo Stretto e dei cpt”, pubblicato da “Carta” nel numero del 10 ottobre.

Angelo Maddalena studia da diversi anni le relazioni tra emigrazione, sviluppo e lavoro. Ha lavorato nelle scuole del centro Sicilia con progetti di educazione alla mondiailtà e attualmente svolge l'attività di cantastorie, anche grazie all'incontro, durante il primo campeggio contro il Ponte sullo Stretto, con il cantastorie Fortunato Sindoni. Ha pubblicato un romanzo e racconti, e ha autoprodotto due raccolte di brani suoi e di Mariella Siciliano, una poetessa di Pietraperzia, paese di origine di Angelo. Da diversi anni segue le manifestazioni di opposizione al Ponte sullo Stretto (campeggi, cortei e altro) e la situazione dei centri di permanenza temporanea. Sul sito paroledisicilia.it si può trovare il suo Ragusa, 2 aprile 2005, reportage narrativo del corteo europeo contro i cpt organizzato dalla Rete Siciliana Antirazzista.
Per ulteriori informazioni: ange.madda@tiscali.it , 3381517064

Dal Diario di viaggio di Angelo, 8-15 ottobre 2005:

Orrore perché?

Mentre cammino lungo la Cassia, collane di pensieri mi scorrono dentro; entrano ed escono liberamente, tanto prima o poi torniamo, mi sussurrano per rassicurarmi se avvertono una mia preoccupazione dovuta alla loro scomparsa. Uno di questi riguarda eventuali interviste che mi potrebbero fare.

“Perché orrore per il Ponte?”, potrebbe essere una domanda, o “Perché questo gesto?”. Io, a mo’ di provocazione ma non troppo, potrei rispondere così: «Mi volevo suicidare, poi ho pensato al Ponte e mi sono detto che se proprio volevo suicidarmi, potevo farlo cercando di capire e di tirare fuori l’orrore che è annidato dentro e fuori di me. Per quello dentro lo faccio scrivendo e camminando, perché non provare a scrivere e camminare anche per l’orrore di fuori?». Questa potrebbe essere una. Un’altra potrebbe essere: «Dopo tre campeggi e chissà quanti cortei, osservando anche il gesto di Nicola di Lanzeria, che è venuto a digiunare a Caltanissetta per denunciare l’orrore dei Centri di detenzione disumana che molti chiamano CPT, mi sono sentito fortemente provocato a tirare fuori un gesto che da tempo covavo: un gesto individuale e creativo con una risonanza collettiva». Un po’ retoriche queste risposte? Forse. Ma vere, coltivate. E poi con tutti ’sti libri e racconti di viaggio che ho fatto e descritto in questi ultimi tempi, avevo una gran voglia di un viaggio più mirato, più strutturato, più creativo nel senso politico del termine, come ci ricordano gli Artrevolution: «per noi la creatività è indissolubilmente legata all’impegno politico, così come l’impegno politico non può fare a meno della creatività». Bastano come risposte? Ne avrei altre un po’ più esistenziali ma va bene così, almeno per ora.

Note: P.S. Da questa esperienza è scaturito un diario di viaggio che Angelo stamperà nei prossimi giorni e che potrebbe distribuire.
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