Nuove su censura e Cpt

4 febbraio 2005

Al Ministero dell’Interno
Interrogazione a risposta scritta

Per sapere -,premesso che:
- è stata presentata un'interrogazione orale urgente dal Sen. Nando dalla Chiesa sul medesimo argomento della presente;
- in data 31 gennaio 2003 in un articolo a firma Stefano Mencherini sulla rivista settimanale "Avvenimenti" si legge che il Ministro dell'Interno ha deciso di chiudere le porte dei Centri di permanenza temporanea alla stampa italiana;
- in particolare si riporta come il Centro "Regina Pacis di San Foca"nel Salento, dopo presunte violenze agli immigrati racchiusi nello stesso, abbia ostacolato la visita del giornalista alle strutture adibite alla permanenza;
- in seguito a ciò, i direttori del settimanale hanno chiesto ai prefetti di Agrigento e di Modena la autorizzazione a fare visitare rispettivamente i Cpt delle due città, richiesta che è stata poi inoltrata al Dipartimento di pubblica Sicurezza;
- la risposta del Ministro negativa - secondo il settimanale - in base alla motivazione. che "per una questione di privacy, è meglio che queste persone non siano disturbate, dopo viaggi così lunghi e ,faticosi, tanto più da giornalisti";
- le modalità di trattamento degli immigrati rinchiusi in questi centri sono stati spesso al centro di dibattiti accesi e dì valutazioni contrastanti per. cui assume ancora più importanza l'inchiesta o l'indagine eventualmente svolta in questi luoghi.
- Se, il Ministro sia a conoscenza di quanto sopra esposto;
- se, tali notizie siano vere, e se si, perché si neghi all'informazione, e di conseguenza all'opinione pubblica, il diritto di conoscere le effettive condizioni in cui versano questi nuovi centri di accoglienza, svolgendo indagini e inchieste senza impedimenti; - se, non si ritenga, che questa scelta costituisca, da parte dei Suoi uffici, una ingiustificata limitazione della libertà di stampa e di informazione, e dunque di libertà costituzionali, proprio su un tema che ha implicazioni delicatissime in ordine al rispetto dei diritti umani e civili;
se, non ritenga il Ministro che alla base esista una fragilità di motivazioni per quanto concerne il divieto di applicazione di uno degli articoli più importanti della nostra Costituzione, l'articolo 21, che consente, appunto, la libertà di stampa e di. informazione;
se, infine, data l'importanza dei principi in questione, non ritenga di dovere rimuovere tale divieto e stabilire regole certe, trasparenti e democratiche di accesso ai Cpt.
Roma, lì 4 febbraio 2005
On. Giuseppe Giulietti

Dal Manifesto - 23.Aprile 2005

Non c'è solo la censura di Submission, il controverso documentario che è costato la vita al regista Theo Van Gogh e per cui Borghezio ha montato una battaglia anti-censura. C'è anche il film-inchiesta Mare nostrum che mostra casi di maltrattamenti di islamici in Italia. Lo dice Stefano Mencherini, regista dell'inchiesta, che invita l'europarlamentare Borghezio a chiedere per Mare nostrum una proiezione, dopo quella di Submission al Parlamento europeo. «Sono personalmente contro ogni tipo di censura - spiega Mencherini - e mi auguro che l'Europarlamento permetta la visione del cortometraggio di Theo Van Gogh. Ma forse è ora di mostrare anche l'altra faccia della medaglia: quella che dimostra come dopo l'11 settembre si sia scatenata in Italia una vera e propria guerra preventiva, a colpi di atti razzisti, leggi e decreti, verso alcune etnie di religione musulmana». Il film-inchiesta Mare nostrum, da oltre due anni, ricorda Mencherini, censurato preventivamente da tutte le televisioni italiane, «denuncia quello che sarebbe avvenuto nel Centro di permanenza temporanea di Lecce Regina pacis nel novembre del 2002, ai danni di 17 magrebini».


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