Beslan e media

Via dal luna park
8 settembre 2004
Paul Olden.
Fonte: Il Barbiere della Sera

Premetto che anch'io, come tutti, sono rimasto profondamente colpito dai racconti della strage di Beslan. Spesso non sono riucito ad arrivare alla fine degli articoli piu' dettagliati, bloccato da una stretta allo stomaco. Tuttavia, con tutto il rispetto per i morti, io dico che continuiamo a vedere il mondo come dentro uno specchio del luna park

Vediamo e leggiamo non quello che realmente accade ma, tra i fatti che accadono, solo quelli che hanno buona presenza scenica, ottima commerciabilità, buona predisposizione all'immedesimazione del pubblico.

La strage di Beslan ha tutti questi requisiti. I bambini sono bianchi di pelle, puliti, simili ai nostri.

Qualunque pubblicitario puo' spiegarvi la regola dell'immedesimazione.

Inconsciamente ci interessiamo alla tragedia dei bimbi dell'Ossezia non tanto perchè soffriamo per la loro sorte, ma piuttosto perchè temiamo per la sorte dei nostri, che a loro somigliano.

Il pubblico ha una reazione istintiva, e questo è normale. Ma è il media commerciale la asseconda e la amplifica, facendosi specchio deformante.

Non ci fanno lo stesso effetto i bambini di Najaf o di Falluja, o i bimbi palestinesi schiacciati nella demolizione di una casa ad opera di un blindato israeliano.

Ancor meno possono "funzionare", secondo le regole dello showbiz pubblicitario che permeano i nostri comportamenti collettivi, i bambini dell'Uganda massacrati a colpi di machete o rapiti per farne dei piccoli soldati.

Nessuna paura: nostro figlio non è povero e nero di pelle. Non corre rischi.

Il meccanismo innescato è auto-alimentante. E' una distorsione della realtà alla quale ci sottoponiamo tutti di buon grado.

Chi guarda Al-Jazeera e Al-Arabya, invece, vede ogni giorno un'altra realtà.

Spesso le immagini dei bambini irakeni o palestinesi ustionati dalle bombe vengono messe tra un telegiornale e l'altro, a mo' di siparietto.

Noi continuiamo ad usare il nostro specchio deformante, gli arabi usano il loro. Che ha una curvatura opposta.

Il compito dei giornalisti seri dovrebbe essere quello di andare oltre le immagini che rimbalzano nei vari specchi, cercando una visione finalmente nitida e proporzionata.

La situazione internazionale si fa piu' seria e preoccupante di giorno in giorno.

E' ora di uscire dal Luna Park. Immediatamente.

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