Il Contributo Arcobaleno

Mauro Bulgarelli, Paolo Cento, Francesco Martone (deputati verdi)
Fonte: Il Manifesto - 28 ottobre 2004

La discussione in corso ormai da mesi e ospitata dal manifesto, relativa all'urgenza di costruire un progetto di sinistra nel paese, evidenzia alcuni punti sui quali vale la pena di soffermare la nostra attenzione. Anzitutto va sottolineato il carattere proprio dell'agire politico, che Jeremy Rifkin nel suo ultimo Il Sogno Europeo definisce policentrico, perché nella costruzione di una nuova soggettività, plurale e trasversale, si dovrà tener conto della fine del monopolio della politica attualmente nelle mani delle istituzioni e/o dei partiti. Da ciò consegue l'urgenza di costruire modelli relazionali che riconoscano la pari dignità dei vari soggetti che, mettendosi in rete, propongono alternative radicali e praticabili. Ciò sarà possibile attraverso la moltiplicazione di forme meta-partitiche che rendano più agevoli sinergie, scambi, collaborazioni. E' il caso del mondo eco-pacifista, di quello dei diritti dei migranti ma anche dei nuovi municipi e delle forme avanzate di disobbedienza civile.

Il secondo elemento da evidenziare è
l'urgenza, non più eludibile, di dare a questo processo radici verdi, se per verde si intende la dimensione ecologica della cultura, della politica, dell'economia e della storia che verrà. Alberto Asor Rosa ha sottolineato la relativa assenza - fino ad oggi - del mondo ecologista nella discussione in atto sulla nuova soggettività di sinistra. Ha però omesso di considerare come oggi molti di noi ecologisti si sentano parte integrante dei processi multiformi in atto nella società italiana. Abbiamo accettano la sfida della contaminazione e dello scambio, senza per questo rinunciare alle nostre radici partendo dalla consapevolezza che non si può più parlare di ecologia se non in relazione alla giustizia sociale ed economica, alla pace e alla solidarietà internazionale, al passaggio dai diritti di cittadinanza ai diritti umani cosmopoliti. Per noi, le pratiche di ecologia sociale e politica non si esauriscono nella dicotomia tra beni comuni e merci, o tra una visione conservazionista ed una utilitarista della natura e delle risorse. L'ecologia e la giustizia ecologica devono essere alla base di una trasformazione della politica,
che riconosca la diversità, la pluridimensionalità dell'agire politico, ma anche pratiche e rivendicazioni, proposte ed elaborazioni che sono centrate proprio sull'imperativo ecologico.

Una nuova sinistra radicale in Italia non potrà quindi non essere innanzitutto ecologista e non contaminarsi con queste realtà, valorizzandone la storia e le proposte, processo certamente più agevole in quell'ambito meta-partitico delle reti e del nuovo associazionismo. C'è quindi bisogno di un luogo di confronto aperto orrizzontale, dinamico, che non riproponga la formula partito e mere scorciatoie elettoralistiche. Questo è il senso e queste sono le finalità culturali dell'Associazione Arcobaleno nata a Riccione nei giorni scorsi. L'Associazione si propone come interlocutore e nodo di aggregazione ed elaborazione sui temi della pace, e dell'ecologia, per contribuire alla creazione di un'identità non già monocolore, bensì plurale, proprio come i colori dell'arcobaleno.

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