La cyber-repressione in Tunisia
Presentazione della campagna Contexte
E' da due anni che sei giovani e un professore, gli "internauti di Zarzis", sono stati arrestati dalle autorita' tunisine per "utilizzo di Internet a scopi terroristici". Condannati senza prova provante a 13 anni di prigione alla fine dell'anno scorso, sono stati privati di un giusto processo e Amnistie sostiene che sono stati oggetto di torture e maltrattamenti durante la loro detenzione (percossi in diverse zone del corpo, appesi, minacciati di vedere i loro cari torturati davanti ai loro occhi, choc elettrici...); questo li avrebbe finalmente spinti a firmare delle confessioni a sostegno delle accuse portate contro di loro. I giovani navigatori sono stati accusati di appartenere ad un'associazione di malavitosi, tuttavia nessun'informazione valida ha potuto essere presentata riguardo l'esistenza, il nome o la natura di quest'associazione. L'elemento fondamentale avanzato dall'accusa e' il fatto che essi avrebbero consultato su Internet dei documenti ritenuti pericolosi dalle autorita' tunisine...Mentre la Tunisia si prepara ad accogliere in autunno il secondo Summit mondiale sulla Societa' dell'informazione, l'accesso all'informazione resta ancora molto limitato in Tunisia e la "cyberpolizia" vigila affinche' nessuno vada a ficcare il naso nei "siti proibiti". Gli internauti di Zarzis devono essere giudicati in condizioni conformi alle norme internazionali di equita' e liberati se non puo' essere portata contro di loro nessun'accusa valida. Infine, dev'essere condotta un'inchiesta imparziale e indipendente riguardo le affermazioni di tortura durante la loro prigionia. Le autorita' tunisine sono molto attente all'opinione pubblica internazionale e impiegano molte risorse e sforzi per diffondere l'immagine di una Tunisia economicamente prospera, socialmente stabile e rispettosa dei diritti umani. Spesso le autorita' preferiscono cedere rapidamente alla pressione internazionale per evitare di offuscare la loro bella immagine. Qualche mese prima dello svolgimento a Tunisi del secondo Summit mondiale sulla Societa' dell'informazione, e' il momento di farci sentire e di raddoppiare i nostri sforzi!!! Internet ci e' qui ampiamente accessibile, utilizziamo questo strumento per esercitare una forte pressione sulle autorita' tunisine. Sensibilizzate chi vi sta intorno, diffondete il piu' possibile la storia dei giovani di Zarzis e per confortare questi giovani navigatori inviate loro qualche lettera di sostegno in prigione!
Obiettivi
1. Permettere la liberazione immediata e incondizionata dei giovani di Zarzis
2. Mettere fine all'arresto e alla detenzione di tutti i prigionieri d'opinione della Tunisia
3. Passare all'azione
Fare pressione sulle autorita' tunisine
- La lettera alle autorita' tunisine: 1- Prendete spunto dall'esempio di lettera in allegato per scrivere alle autorita'. 2- Chiedete ai vostri professori, a dei giornalisti della vostra regione o altri professionisti dell'informazione di firmare la lettera! Trucco: per avere piu' peso presso le autorita' tunisine, chiedete ai firmatari di utilizzare carta intestata!
- La petizione da far firmare ai vostri conoscenti
La petizione e' un buon modo per mobilitarsi. Fate firmare il maggior numero di persone sfruttando soprattutto i vostri banchetti d'informazione!!! Trucco: recuperate una versione elettronica di questa petizione sul sito di Amnistie!
- La posta o l'e-mail
Scrivete un messaggio alle autorita' tunisine o inviate l'e-mail proposta sul sito della campagna! www.amnistie.qc.ca/cybertunisie/
Tradotto da Silvia Corbatto per www.peacelink.it
Il testo e' liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando le fonti, l'autore e il traduttore.
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