La giustizia dell'apartheid in America: Krugal contro Padilla
Nei tre anni in cui Jose Padilla è stato rinchiuso in isolamento, il governo non è stato in grado di mettere insieme abbastanza prove anche solo per accusarlo di un qualche crimine. Non hanno nulla su di lui, solo le cangevoli affermazioni del Dipartimento della Giustizia, che mostra meno ancor meno rispetto per la giustizia di quanto ne abbia per la libertà personale.
Originariamente, l'attorney general (1) John Ashcroft ha affermato che Padilla era uno "sporco attentatore" che intendeva far detonare del materiale nucleare negli Stati Uniti. Due anni più tardi, Ashcroft ha invertito le sue dichiarazioni dicendo che Padilla stava pianificando di far saltare in aria dei palazzi mediante delle condutture di gas naturale. Solo di recente, il governo ha cambiato la sua storia una terza volta, dicendo che Padilla era "sul campo di battaglia" in Afghanistan, il che lo ha reso un nemico combattente. Quest'ultima svolta nella storia è avvenuta in risposta al decreto Hamdi contro Rumsfeld che permette al governo di detenere indefinitamente qualunque cittadino americano "raccolto sul campo di battaglia" mentre combatteva gli Stati Uniti.
E' una montatura, ovviamente, ma al Dipartimento di Giustizia non importa della negligenza, dell'inganno, purché i loro obbiettivi siano raggiunti; in questo caso, la prigionia permanente di un americano musulmano.
Il caso Padilla è di particolare interesse: ora abbiamo un caso genuino di terrorismo domestico usabile per i paragoni.
La scorsa settimana, Earl Krugal è stato condannato a 20 anni di prigione per il suo ruolo in un complotto per attentare ad una moschea e all'ufficio di un deputato Usa vicino a Los Angeles. Krugal era un membro attivo nella Jewish Defense League (JDL) (2), un'organizzazione ebraica radicale fondata dal rabbino Meir Kahane che "sosteneva la rimozione forzata degli Arabi da Israele". La JDL ha ricevuto un'attenzione considerevolmente negativa nel 1994, quando uno dei suoi membri, Baruch Goldstein, fece una carneficina in una moschea ad Hebron uccidendo 29 fedeli musulmani e ferendone circa altri 100. In precedenza, Goldstein aveva ottenuto notorietà come medico per l'IDF (Israeli Defense Force) (3) per "rifiutarsi di trattare con i non ebrei, anche quelli che servono nell'IDF". Questa storia di violenza e bigotteria aiuta a capire il background per gli intenti omicidi di Krugal. E' emerso da una cultura di odio religioso e settario.
Krugal fu colto con le mani nel sacco in "una cospirazione per violare i diritti civili dei fedeli presso la moschea Fahd di Culver City e il capo d'accusa d'aver portato un ordigno esplosivo in relazione ad una cospirazione per intralciare o ferire la deputata repubblicana Darrell Issa" (Seattle Times). Le prove contro di lui erano schiaccianti.
Il giudice di corte distrettuale Ronald Lew ha mosso tutte le accuse possibili contro Krugal dicendo che le sue azioni "hanno promosso l'odio nel più vile dei modi". Ha condannato Krugal ad un massimo di 20 anni. Sfortunatamente, l'impenitente Krugal ne sa molto più di cospirazioni di quanto voglia ammettere ed ha fallito un test con la macchina della verità per cinque volte.
"Lei non è una persona cambiata", ha detto il giudice Lew. "Deve dare di più".
Biasimevolmente, solo una manciata di giornali ha pubblicato questa storia sbalorditiva di terrorismo domestico. E' impossibile spiegare perché l'ebraico Krugal sia sfuggito all'attenzione dei media, mentre le accuse prive di fondamento contro il musulmano Padilla abbiano attratto sia i media televisivi che la stampa.
E' persino più difficile capire perché un uomo sia rinchiuso senza nessuna possibilità di difendersi contro accuse prive di fondamento, mentre ad un altro è dato pieno accesso al sistema legale. Possiamo solo assumere che non ci siano più standard obiettivi per misurare la colpa o l'innocenza, ma solo le inclinazioni incostanti degli uomini al potere. I casi di questi due uomini sono stati decisi solo sulla base della religione, un chiaro atto d'accusa del sistema esistente. Secondo gli standard di Bush, Krugal avrebbe dovuto essere immediatamente spedito a Guantanamo per aggiungersi agli innumerevoli altri sospetti di terrorismo a cui è stato completamente negato il processo. Invece, gli è stato garantito un procedimento lungo ed ha avuto l'opportunità di scagionarsi dalle accuse. Padilla, invece, è stato arbitrariamente privato delle sue libertà civili, senza la prospettiva di poter provare la propria innocenza.
Krugal è un radicale, un terrorista, e un assassino. Nonostante ciò, ha ogni diritto di essere accusato di un crimine, di vedere i suoi accusatori, di avere un avvocato per la sua difesa, di chiamare testimoni a sua favore, e di essere giudicato da una giuria di suoi pari. Questi stessi principi furono onorati quando Timothy McVeigh fu accusato dell'attentato ad Oklahoma City e il sistema funzionò con efficienza. Padilla ha diritto a questi stessi diritti.
La legge è più importante di Krugal o del danno che potrebbe causare, proprio come la presunzione di innocenza è più importante che la perdita di vite innocenti. La legge è l'unico scudo che i cittadini hanno contro il terrore di stato, che è tradizionalmente stato la più grande minaccia per l'umanità. L'imprigionamento in atto di Jose Padilla mostra che quello scudo è stato rimosso e rimpiazzato da un sistema di apartheid che opera capricciosamente e senza un set di standard. Ora il presidente ha la piena autorità di rescindere la costituzione secondo la sua volontà e dichiarare ogni uomo un nemico combattente a sua discrezione. Non ci può essere giustizia quando il destino di un uomo come Padilla dipende dal giudizio soggettivo di un solo uomo.
Mike Whitney vive nello stato di Washington, e può essere contattato qui: fergiewhitney@msn.com .
(2)Jewish Defense League (JDL) = Lega di difesa ebraica
(3)IDF (Israeli Defense Force) = Forze di difesa israeliane
Traduzione di Carlo Martini per www.radioforpeace.info
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