Giornalisti: Del Boca, carta treviso anche per multimediale
TREVISO, 5 OTT - Le norme in materia di tutela dei minorenni codificati nella 'Carta di Treviso' 15 anni fa devono essere applicate ''anche al giornalismo on-line, multimediale e ad ogni altra forma di comunicazione che utilizzi innovativi strumenti tecnologici''. Il documento redatto nel 1990 con il quale l'Ordine dei Giornalisti e la Fnsi, d'intesa con telefono Azzurro, fissarono alcuni precisi limiti nel trattamento delle informazioni riguardanti minori coinvolti in fatti di cronaca si rinnova e, con una bozza illustrata oggi nella citta' in cui venne alla luce, aggiorna l'ambito della sua validita' in quei terreni della comunicazione all'epoca non ancora fruibili. ''Abbiamo ritenuto che il principio ispiratore di 15 anni fa sia ancora valido - ha detto il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Lorenzo Del Boca - ma che occorra prevedere un'estensione di queste tutele ai mezzi di trasmissione delle informazioni che prima non si conoscevano, da internet ai messaggi sms e a tutti quelli che verranno''. Del Boca ha anche aggiunto che oggi, tuttavia, i richiami della Carta di Treviso dovrebbero riguardare proposte come i reality show ed i talk show piu' che gli spazi informativi, e quindi, relativamente alla tv, chiamare in causa il senso di responsabilita' piu' dei direttori di rete che quelli delle singole testate giornalistiche. L'orientamento degli estensori della bozza, dunque, e' quello di stimolare l'osservanza delle norme deontologiche da parte di tutti gli attori della comunicazione, non solo quindi dei giornalisti, al fine di evitare, in particolare, ''sensazionalismi e qualsiasi forma di speculazione''. Tra le integrazioni introdotte nella Carta vi sono, tra le altre, il divieto di coinvolgere il minorenne ''in forme di pubblicita' lesive dell'armonico sviluppo della sua personalita', e cio' a prescindere dall'eventuale consenso dei genitori'' e l'importanza di non enfatizzare particolari che possano indurre effetti di suggestione o emulazione in casi di comportamenti lesivi o autolesivi attuati da minorenni come ''suicidi, gesti inconsulti, fughe da casa e microcriminalita'''.
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