Giornalisti: Serventi,momento critico per informazione libera
''Nel mondo ed in Italia assistiamo ad uno sviluppo contraddittorio e squilibrato che tende a premiare i forti e ad espellere i deboli, con una globale riduzione del pluralismo e della qualita' dell'informazione''. E' da questo difficile scenario che per il segretario generale Fnsi, Paolo Serventi Longhi, bisogna partire per inquadrare lo stato delle cose della vertenza contrattuale dei giornalisti. Lo ha detto nella sua relazione di oggi al XXIV Congresso straordinario statutario. ''La comunicazione libera - ha aggiunto - diventa per i poteri e molte imprese un obiettivo da combattere, i giornalisti che danno fastidio vanno emarginati se non eliminati''. In questo momento ''il sindacato dei giornalisti debba dire qualcosa di forte'', e i cittadini ''hanno diritto di conoscere le intenzioni della politica, di sapere se i programmi di coloro che si candidano a governare il paese nei prossimi cinque anni, sono determinati o no a garantire una informazione corretta e di qualita'''. Quindi a suo avviso ''innanzitutto occorre che la maggioranza ritiri la proposta dei tagli all'editoria e alla cultura previsti nella legge finanziaria''. Per Serventi ''bisogna poi che i due schieramenti si pronuncino chiaramente sul conflitto di interessi (la legge frattini non risolve un bel niente) e sulla Gasparri che non puo' essere riformata, ma va abrogata sia nella parte che accentua lo squilibrio delle risorse, con la costituzione del famoso sistema integrato sic, sia in quella che definisce il rafforzamento del controllo del governo e dei partiti sulla Rai''. ''Credo di poter esprimere soddisfazione - dice ancora Serventi - per il fatto che nel centro sinistra (con le recenti dichiarazioni di Prodi), ma anche in settori del centro destra, si cominci faticosamente a far strada la tesi che la politica debba fare un passo indietro dal servizio pubblico e dai media in generale''. Ma ''le dichiarazioni di principio, pero', non bastano''. La Fnsi ''continuera' ad essere al fianco dell'Usigrai - ricorda Serventi - per una Rai che continui a svogere, anzi lo faccia meglio di oggi, il ruolo e la missione di servizio pubblico. Non basta una diretta in piu' e un Rock politik per convincerci che qualcosa sta cambiando''. Per questo secondo il segretario ''dobbiamo, credo, batterci per la difesa di regole certe che garantiscano la par condicio tra le forze in campo nella campagna elettorale, sia nelle radio e nelle televisioni sia nella carta stampata''. Una situazione ''molto poco chiara'', in cui ''la qualita' del lavoro, i diritti soprattutto dei giornalisti piu' deboli, sono l'altra faccia della medaglia di una informazione libera e ne costuituiscono la premessa e la condizione indispensabili. Per questo - aggiunge Serventi Longhi - sono convinto che sia importante una iniziativa nella quale i temi al centro della rinnovazione contrattuale, dal lavoro autonomo al precariato, all'attuazione della legge sul mercato del lavoro, si leghino alla battaglia per il pluralismo della cultura e dell'informazione, contro le censure e i tentativi reiterati di limitare le liberta'. La giunta ha discusso la proposta di una manifestazione nazionale insieme alle associazioni, ai sindacati, ai movimenti che condividono le nostre preoccupazioni''. ''Certo, e' singolare quanto flebile sia la voce degli editori su questi temi'', ma a suo avviso ''nell'attuale clima gli strumenti della comunicazione, ed in particolare i giornali, diventano affari a prescindere dal contenuto'', aggiunge il segretario Fnsi. Per Serventi del resto ''il sistema delle imprese risente inoltre dei forti interessi privati, industriali, finanziari e commerciali di coloro che investono nella comunicazione. una anomalia italiana politicamente trasversale che rende difficile esercitare liberamente e senza condizionamenti questo mestiere''. Questo significa ''sperare che sia riconosciuta da tutti i soggetti la necessita' di un giornalismo libero, responsabile, rispettato nelle aziende e nella societa', consapevole delle proprie responsabilita' ma il cui lavoro debba essere comunque sempre riconosciuto. Finora pero' la risposta che viene dalle imprese, e' drammaticamente deludente e profondamente pericolosa e punta chiaramente a scardinare il sistema di diritti e di liberta' di cui parlavo. La Fnsi ha dovuto interrompere tutti e tre i negoziati contrattuali aperti''. Comunque ''siamo sempre disponibili a riaprire il dialogo se ci fossero novita'. Mercoledi' 2 novembre si riunira' a Milano la presidenza della Fieg. attendiamo queste novita', attendiamo - abbiamo detto - 'aperture percorribili'. Intanto la Fnsi ha deciso le date e le modalita' di due giornate di silenzio nell'informazione quotidiana e della prima tornata di scioperi nei periodici. Abbiamo anche inviato la lettera alla Rai con il preavviso per il servizio pubblico. Non abbiamo reso nota la data degli scioperi solo per evitare che il comitato di presidenza della Fieg abbia l'alibi per dichiarare chiuse tutte le strade addossando a noi l'assurda accusa di esserci arroccati su proposte irragionevoli e di avere reso inutile un incontro avendo proclamato gli scioperi. Se dalla fieg non giungeranno segnali, se si tentera' di prendere tempo andando oltre i giorni immediatamente successivi al 2 novembre, se non arriveranno cambiamenti nella posizione di Aeranti-corallo e dell'Aran la strada non potra' che essere quella della lotta per difendere i nostri diritti, con una precisazione: la nostra piattaforma resta quella presentata in primavera e per la quale stiamo lottando''.
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